Filler: come affrontare il rischio complicanze

Le patologie da filler sono associate ai materiali permanenti, ma non tutti quelli riassorbili sono esenti da rischi. La scelta dei materiali e della strategia di intervento può fare la differenza per minimizzare rischi e disagi.

I filler permanenti a base di silicone sono vietati dalla metà degli anni ’90 ma continuano a creare problemi nei pazienti a dieci, quindici, vent’anni dall’impianto per la comparsa di complicanze, soprattutto granulomi, con infiammazioni e reazioni da corpo estraneo che tendono a cronicizzarsi creando disagio e inestetismi spesso importanti. Dall’esigenza di dare risposta alla domanda di salute rispetto a quella che costituisce una vera e propria patologia da filler permanente oggi parliamo insieme alla dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, di gestione dell’uso dei filler nonché di risoluzione delle complicanze. Continua a leggere



Cuore e cocaina: una relazione pericolosa

In Italia da 6 a 12 persone su 100 fanno uso di cocaina, in particolare nelle grandi città ma non solo. La sua assunzione provoca pressione alta, aritmia (alterazione del ritmo del cuore), dolore al petto da angina o da Infarto e sintomi da Ictus cerebrale. Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato da un ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma, infatti, parallelamente sono in aumento i casi di Infarto, Ictus cerebrale, Aritmia cardiaca in persone anche giovani. Continua a leggere



Sculptural Face Lifitng

Yakov Gershkovich  è l’autore del metodo “Sculptural Face Lifting”.  Specialista diplomato, leader nel campo dell’estetica israeliana, ha studiato in Israele, Russia, Lettonia, Francia.

Per 16 anni ha praticato vari tipi di massaggi corpo e viso.

Dal 2010 insegna Sculptural Lifting  in Israele, Russia, Svizzera, Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Ucraina, Repubblica Ceca, Australia, Isole Mauritius, Stati Uniti. Inoltre ha fondato la Scuola di Lifting Scultoreo.  Qualche giorno fa ha tenuto un seminario di questo miracoloso trattamento  lifting al viso, presso la scuola per massaggiatori Prosperae di Milano. Noi siamo stati li,  per capire e provare il suo metodo per un super ringiovanimento. Continua a leggere



Il nostro Ikigai

La vita è determinata in parte dalla genetica. Tuttavia, secondo recenti ricerche sulla durata media dell’esistenza, a farla da padrona è in realtà lo stile di vita che conduciamo e l’influenza dell’ambiente nel quale viviamo. Per essere più precisi, è il modo in cui rispondiamo agli eventi che incide sulla qualità e sulla durata della nostra esistenza. In questo ultimo periodo c’è un concetto giapponese, oggetto anche di ricerche scientifiche, che ha a che fare proprio con questo: è formato da quattro carattere si chiama Ikigai, dove “iki” si  può tradurre con vivere e “gai” con senso, scopo, ragion d’essere. Semplificando, Ikigai, si riferisce al senso della vita, ciò che rende la quotidianità degna di essere vissuta, che da pienezza alle giornate, che ci fa alzare dal letto la mattina e la sera ci colma di soddisfazione, facendoci dimenticare difficoltà e stanchezza. Continua a leggere



Un “ChYP” per riconoscere la fibrillazione atriale ed evitare l’ictus cerebrale

Due dita sul polso, un gesto salvavita per capire se il cuore batte in modo regolare o disordinato. Questo è il messaggio di ChYP- Check Your Pulse, la nuova campagna di ALTAssociazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus che insegna ai bambini a sentire il ritmo del cuore, riconoscere la fibrillazione atriale ed evitare l’Ictus cerebrale.

Sono 2 milioni gli italiani e 10 milioni gli europei che soffrono di fibrillazione atriale – dichiara Lidia Rota Vender, specialista in Ematologia e Malattie cardiovascolari da Trombosi del Centro Medico Visconti di Modrone e Presidente di ALT – Onlus –  un’aritmia, un disordine nel ritmo del cuore, che provoca sintomi come mancanza di respiro, stanchezza profonda, senso di vertigine, sensazione di un frullo nel petto, ma altrettanto spesso dà sintomi sfumati o che non vengono affatto percepiti. Questa aritmia provoca ictus cerebrale: un evento devastante che può rubare la vita o distruggere la qualità della vita di chi ne soffre e della sua famiglia”. Continua a leggere



Sovrappeso, genetica e dieta personalizzata sui geni (Dietagene®)

Tutti noi sappiamo che alcune persone possono mangiare ciò che desiderano, mentre altre non possono permettersi tale lusso senza ingrassare con facilità e velocemente. Viene immediatamente da pensare che tali differenze siano riconducibili a differenze genetiche, ovvero differenze nel DNA, e che tali individui siano predisposti geneticamente al sovrappeso e all’obesità e soggetti all’effetto inarrestabile del fato. In realtà evidenze scientifiche hanno rivelato che non è proprio così. Se da un lato è vero che la componente genetica può giocare un ruolo importante, è altrettanto vero che ad essere ereditata è soltanto la predisposizione genetica e non la condizione patologica. Un’analisi più approfondita indica che le ragioni che spiegano un aumento di peso sono numerose e che in definitiva il soprappeso e l’obesità sono condizioni complesse, multifattoriali e multigeniche. Per dare un idea della diversità dei fattori predisponenti, possiamo considerare fattori ambientali la dieta, l’esposizione a sostanze xenobiotiche (non presenti nel nostro organismo) e la presenza di flora batterica intestinale sfavorevole e la frequenza e intensità dell’attività fisica svolta. Questo significa che esiste una moltitudine di fattori ambientali e di fattori genetici in grado di guidare lo sviluppo del sovrappeso. In altre parole, la predisposizione genetica ha bisogno dell’ambiente obesogeno per manifestarsi. Ne parliamo con Giovanni Battista Gidaro, biologo, nutrizionista e consulente di nutrigenetica, autore del trattato: “Nutrigenomica ed Epigenetica, dalla Biologia alla Clinica (Edra 2017). Continua a leggere