La sordità da fenomeno banale a danno irreparabile

La sordità da fenomeno banale a danno irreparabile.

Ne parliamo con il Dott. Roberto Barocci, specialista in otorinolaringoiatria del Centro Medico Visconti di Modrone. Un atterraggio dopo un volo destinato ad un’amena località di villeggiatura o una emozionante discesa di una strada di montagna dopo un’escursione, all’improvviso, vengono profondamente turbati da un orecchio che si chiude, profondamente sordo, fastidiosissimo e apparentemente insensibile a qualsiasi manovra di sblocco.

Ma c’è anche qualcosa di più banale.

Un sereno “fai da te” con la finalità di pulire bene l’orecchio liberandolo da secrezioni, squamosità, cerume, in un attimo blocca l’udito, determina la sensazione di “orecchio pieno” e… più nulla da fare.

Infine, come sempre, esistono le cose serie.

Non abbiamo fatto nulla, lasciando scorrere nella monotonia del quotidiano la nostra esistenza, avendo abbondantemente dimenticato anche di possedere due orecchie (tanto è il disinteresse di raccogliere messaggi dal mondo circostante!), quando all’improvviso compare un ronzio, magari una lieve vaga vertigine e un orecchio smette di funzionare. La sordità improvvisa! Continua a leggere



Rinofiller, l’alternativa al bisturi

Il rinofiller è una tecnica di rinoplastica non chirurgica che permette di correggere i difetti e le piccole gobbe del naso senza bisturi, evitando quindi di andare incontro a tutti i possibili disagi legati al post operatorio. Risolvere i difetti e i problemi fisici senza intervenire in modo chirurgico può essere di grande aiuto, soprattutto laddove la difficoltà di accettarsi dovesse diventare un vero disagio psicologico. Il naso e il seno sono tra i punti più critici per le donne, che manifestano spesso il desiderio di cambiarne l’aspetto e ricorrere a un’operazione chirurgica. Eppure un’alternativa non invasiva c’è e ora vedremo di che si tratta. Anche per rassodare il seno ad esempio, spesso non serve ricorrere a interventi invasivi come la mastoplastica additiva o riduttiva. Ne parliamo insieme alla dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Continua a leggere



Le medicine ancestrali: il Kambo

Il Kambo è una sostanza bio-attiva (meglio questa definizione e non cocktail chimico come ho spesso letto) usata da migliaia di anni da molte piccole tribù dell’area nord-occidentale dell’Amazzonia (soprattutto nella regione detta Acre), in particolare dalla tribù dei Katukina, per aumentare la resistenza alla fatica e come rimedio per tutte le malattie e come portatore di buona fortuna. Dal punto di vista scientifico la secrezione prelevata dal sudore di questo anfibio è composto da nove peptidi bio-attivi, i principali dei quali sono la dermorfina e la deltorfina. Questi ultimi rappresentano il più forte antibiotico ed anestetico naturale che esista. Anche se difficili da trovare, le rane kambo vengono raccolte sugli alberi mentre cantano annunciando la pioggia. Nella  tradizione degli indios solo gli sciamani raccolgono questa rana, lo fanno all’alba anche loro cantando. Continua a leggere



Influenzati dall’acqua che beviamo

L’acqua è sicuramente la risorsa presente in maggiore quantità sul nostro pianeta ed in tutte le forme di vita, di conseguenza la sua qualità e la sua integrità sono caratteristiche essenziali per la sopravvivenza. Sono stati numerosi i ricercatori che non si sono accontentati di vedere l’acqua come H2O e che, in anni di studi coraggiosi e controcorrente, hanno contribuito a rivoluzionare non solo la visione chimico-fisica dell’acqua, ma ne hanno dato un’interpretazione molto profonda, capace di modificare il pensiero e la cultura dominanti.

Moltissime ricerche e studi sull’acqua sono state effettuate dal Dr. Masaru Emoto che purtroppo è scomparso il 17 Ottobre 2014. Il Dr. Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante la fase di congelamento di diversi tipi d’acqua, come l’acqua di rubinetto, l’acqua proveniente da diverse sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai di varie parti del mondo. Ebbe inoltre la brillante idea di esporre queste diverse tipologie di acqua alle vibrazioni della musica, di parole sia in forma scritta che pronunciate verbalmente ed infine anche dei pensieri. Egli ha quindi potuto constatare che i cristalli dell’acqua trattati mutano la loro struttura, se sottoposti a queste varie fonti. Questo accade perché è stato scientificamente provato che l’acqua ha delle memorie che vengono modificate da tutto ciò che è energia e vibra
È evidente che l’acqua potabile che beviamo si carica di informazioni elettromagnetiche durante il tragitto che percorre dall’acquedotto sino alla tua abitazione. Passando attraverso vecchie tubature fatte di piombo (o altri materiali) e scorrendo vicino alle fogne si carica di informazioni deleterie per la nostra salute che vengono memorizzate dai suoi cristalli, trasferendole alle nostre cellule che sono prevalentemente composte di acqua. Non dimenticare inoltre le bottiglie di acqua minerale che compri al supermercato, contenute in bottiglie fatte di plastica derivate da petrolati e spesso detenute in squallidi magazzini o peggio lasciate all’aperto ed esposte al sole. Come ben saprai la plastica delle bottiglie (PET) se esposta al sole può rilasciare delle sostanze tossiche per il corpo e non dimenticare che questi ambienti (magazzini e supermercati) trasmettono le loro energie all’acqua stessa contenuta nelle bottiglie.
Per memoria dell’acqua si intende la capacità dell’acqua stessa nella sua forma liquida, di conservare una “impronta” di tutto ciò con cui è venuta in contatto. Oggi il nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni ci spiegherà quanto siamo influenzati dall’acqua che beviamo. Continua a leggere



Il bosco che ti cura

È sempre lì che ti aspetta. Anche ora che sei avvolto da mura o dalle ore organizzate della giornata, lui è lì. Come una istantanea sospesa e pronta ad animarsi non appena raggiunta dall’attenzione di qualcuno. Il bosco è lì che ti aspetta perché sa di avere tanto per te. Quante chiome nude o tempestate di gemme sono pronte a riempirti di stupore, quanti suoni perfetti sono prossimi a farsi assorbire dal tuo dito,quanta bellezza. Tornare al bosco: tornare a vero sé. Ogni volta che torno al bosco e per me è un tornare a casa. Già dal viaggio che… Continua a leggere


Il trauma non elaborato ci sottrae energia

Grazie ad Einstein abbiamo capito che tutto è fatto di energia, che niente si elimina ma si trasforma, adattandosi a frequenze diverse. Noi, i nostri pensieri, i nostri ricordi, tutto è energia.

Questo spiega come un evento traumatico o emozioni inadeguate hanno il potere di provocare blocchi nel nostro sistema energetico, rendendolo debole con ripercussioni su vari aspetti del nostro benessere psicofisico. Ne parliamo con Giulia, fondatrice dell’Associazione “L’Ombra del Platano”.

“Noi siamo abituati ad identificarci con la nostra mente e con quello che pensiamo. Ma in relazione a ciò, vale la pena ricordare che la mente non è il soggetto bensì lo strumento e che siamo noi ad educarla, anche se nei secoli abbiamo perso questo potere interiore.

Facciamo un attimo di chiarezza su come è strutturato e come funziona il nostro cervello. Continua a leggere