
L’alimentazione può influenzare significativamente il nostro sistema immunitario, per tanti motivi. Innanzitutto lavora sul cosiddetto “terreno”, quindi sulla nostra condizione di base, che in una visione olistica viene considerata più importante del patogeno che possiamo incontrare (batteri, virus, funghi). Se il nostro terreno è forte e pulito, difficilmente l’incontro con il patogeno si trasformerà in malattia. È per questo che non tutte le persone si prendono l’influenza. L’alimentazione ha poi un effetto sul nostro intestino, perché due terzi delle cellule dell’intero sistema immunitario si trovano in questo organo. Se vogliamo rinforzare il nostro sistema immunitario, dobbiamo prenderci cura del nostro intestino. Inoltre secondo la visione macrobiotica, il cibo è uno strumento di equilibrio dinamico, la fonte energetica che ci permette di stare in armonia col mondo. La zuppa di miso, con le sue doti riequilibranti e disintossicanti, simboleggia alla perfezione questo concetto: il cibo come portatore di salute. È importante scegliere le verdure attentamente: si devono differenziare per la forma ma anche per la direzione di crescita.
La consiglio tutto l’anno, ma specialmente in questo periodo post- abbuffate natalizie! Continua a leggere
Decine di migliaia di cani e gatti vengono abbandonati per strada ogni anno, con grandi rischi per la loro incolumità e per la sicurezza stradale. Sono proprio i cagnolini e i gattini regalati a Natale i predestinati all’abbandono: cani diventati ormai troppo grandi o bisognosi di cure e attenzioni per la sopportazione di tanti genitori che a Natale avevano ceduto ai capricci dei figli; o gatti che invece di fare le belle statuine si comportano…da gatti. Spesso ci si lascia condizionare dai quattrozampe visti in tv o affascinare da una razza per motivi estetici o di moda, senza conoscerne le caratteristiche. Non tutte le razze sono adatte ai bambini: o per la taglia, che richiede spazio e movimento o per il carattere. Prima di fare un passo tanto importante è, quindi indispensabile informarsi e non regalare un cucciolo come se fosse un giocattolo o un paio di scarpe, che si buttano via quando sono vecchie.
Sempre più italiani abbandonano carne e pesce in nome di norme etiche e regole salutiste. Durante le feste di fine anno però, carne e pesce la fanno da padrone sulle tavole degli italiani e non è facile convincere amici e parenti che, oltre alla lasagna al ragù, c’è di più.
L’inverno sta arrivando e con lui anche l’influenza stagionale e le sindromi da raffreddamento. Mai come quest’anno è importante prevenire questo tipo di malanni e rafforzare il sistema immunitario. La naturopatia può venire in aiuto, in primis individuando l’organo principale da cui partire: l’intestino!
Siamo cresciuti nell’epoca del farmaco: la medicina spinge per fornire rimedi non solo per malattie gravi, ma anche per disturbi di lieve entità. Benché a prima vista possa sembrare uno scenario idilliaco, di recente stanno emergendo serie complicazioni legate a questo modo di concepire la farmacologia.
Solitamente quando si parla di invecchiamento cutaneo si pensa alle rughe, alle macchie e alla perdita di tono ed elasticità della pelle. Esiste invece anche un invecchiamento della cute relativamente alla sua funzione di protezione del corpo chiamato con il termine di “dermatoporosi”. Una patologia su cui gli esperti di tutto il mondo stanno focalizzando l’attenzione perché, in conseguenza dell’allungamento della vita media, come tutte le malattie tipiche dell’età anche quelle dermatologiche sono in aumento. Si stima che circa il 30% della popolazione tra i 60 e i 70 anni sia affetta da una forma di dermatoporosi che colpisce gli avambracci, il dorso delle mani, le gambe e si presenta come cute sottile, atrofica, chiazzata da macchie multiple color porpora e costellata da lesioni cicatriziali biancastre di forma stellata. A causare la dermatoporosi sono sostanzialmente due fattori: l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti e una terapia cronica a base di steroidi. Insieme all’età e alla predisposizione genetica, questi fattori mettono k.o. la pelle con un processo che inizia già a partire dai 25 anni e che si aggrava sempre più con gli anni.