Esaminando le storie di ex-vegani (persone che erano vegane ma che hanno ammesso pubblicamente di mangiare carne), ho identificato alcuni problemi vegani che sono facili da risolvere. Spesso è possibile risolvere questi problemi con un’adeguata integrazione o con dei semplici cambiamenti nella dieta. Ovviamente si tratta di soluzioni generalizzate; è impossibile dare una soluzione personalizzata senza sapere con precisione cosa sia successo in ogni caso e soprattutto senza una diagnosi medica ben fatta.
Ecco alcuni problemi:
- bassi livelli di libido: di solito, questo problema è per lo più limitato agli uomini che seguono una dieta priva di grassi;
- mancanza di energia: la causa è solitamente una dieta a basso contenuto di carboidrati. Di solito si riscontra nei vegani crudisti che mangiano principalmente verdure e grassi;
- mancanza di resistenza: molti ex-vegani riferiscono che quando erano a regime vegano, spesso dopo alcuni anni, perdevano la resistenza per fare esercizio fisico (nella maggior parte dei casi questo problema ha le stesse cause della mancanza di energia, ma può anche essere causato da una carenza di vitamina B12);
- fame costante: questo problema si presenta spesso nei vegani crudisti e in alcuni vegani a basso contenuto di grassi;
- capelli che cadono: questo è un sintomo che tende ad accadere soprattutto alle donne vegane crudiste che seguono una dieta povera di grassi o che tendono a perdere peso rapidamente;
- carenza di vitamina B12: questa carenza è comune nei vegani nel lungo periodo;
- ipotiroidismo: questo è un sintomo più raro che potrebbe essere causato da una dieta ricca di verdure crocifere crude (come cavoli, broccoli, ecc.) che contengono inibitori della tiroide noti come goitrogenici. In alcuni individui sensibili, il consumo di molte di queste verdure può causare problemi alla tiroide.

Oggi torniamo a parlare di Diabete Mellito e lo facciamo con la dottoressa Barbara Parolini, chirurgo vitreo-retinico e oculista responsabile del centro Eyecare Clinic di Brescia.
Lo dice un recente studio finlandese , pubblicato sulla rivista scientifica “Biomed central”, che ha dimostrato che fare la sauna riduce il rischio di malattie cardiovascolari non solo negli uomini (come in parte si sapeva) ma anche nelle donne. Lo studio ha seguito per 15 anni quasi 1700 persone evidenziando che farla 4 volte alla settimana per almeno 30 minuti è l’ideale per stare bene. Per trarne tutti i vantaggi, l’importante è sapere come e quando farla e, soprattutto, quali errori evitare. 
La possibilità di visitare a distanza pazienti con lesioni cutanee o di un consulto virtuale tra colleghi sono i più semplici utilizzi della teledermatologia, una metodica medica dalle grandi potenzialità. Dalle applicazioni attuali agli sviluppi futuri, con particolare attenzione a possibili criticità dal punto di vista legale.