L’ipertensione è pericolosa anche per il fatto che nella maggior parte dei casi non da sintomi eclatanti, ma agisce in maniera silenziosa e progressiva. Per avere un’idea della pressione pensiamo alle tubature entro cui scorre l’acqua: se giriamo appena la manopola del rubinetto, esce una piccola quantità, quasi goccia a goccia, ma se lo apriamo al massimo, il lavandino o la vasca saranno inondati da una corrente impetuosa. Questo spiega quanto sia differente la pressione con cui viene spinta l’acqua. Sostituendo l’acqua con il sangue e le tubature con i vasi sanguigni, avremo la stessa situazione che si verifica nel corpo umano. Continua a leggere
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Luce naturale in casa
Non ci pensiamo spesso, eppure la luminosità di un ambiente gioca un ruolo importante per il nostro benessere psicofisico. E non parliamo ovviamente di luce artificiale, ma di quella che ci regala ogni giorno la nostra stella più preziosa.
Si deve dare importanza alla luce naturale e alla possibilità di godere dei raggi del sole dentro casa; quando si riflette sulla possibilità di vivere in case ecologiche, sane e in sintonia con le risorse naturali, si pensa spesso ai costi che questa scelta potrebbe creare e alle difficoltà nel raggiungere l’obiettivo. Ci si dimentica che le opportunità di vivere in sinergia con la natura sono spesso date dalle nostre scelte, valutando le opzioni che ci vengono donate gratuitamente dalla natura stessa. In effetti, di questo magico equilibrio ci siamo solo dimenticati. Prima del boom economico ne eravamo consapevoli e le scelte nel progettare un’abitazione erano dettate dai cicli naturali e dalle stagioni, ben considerando tutti gli apporti gratuiti dell’ambiente naturale circostante. È ormai noto che gli anni del “miracolo” finanziario hanno creato la falsa illusione che tutti saremmo vissuti nel benessere; tecnologia, materie prime e denaro sono parse come la panacea per soddisfare ogni esigenza. La disponibilità apparentemente illimitata, di energia elettrica per uso domestico ha fatto perdere di vista l’enorme patrimonio delle risorse naturali, ed è cosi iniziato un periodo “buio”, nella convinzione di poter ottenere tutto azionando un interruttore. Continua a leggere
Piede e caviglia: recupero post operatorio e rieducazione
Il Dottor Alessandro Farnetti, specialista in ortopedia e chirurgia del piede e della caviglia del Centro Medico Visconti di Modrone, ci dà indicazioni utili da seguire in caso di intervento.
Quando si decide di affrontare un intervento chirurgico per un problema al piede o alla caviglia bisogna prepararsi ad affrontare 3 fasi diverse del percorso di guarigione:
- il ricovero con l’intervento;
- la convalescenza;
- Il recupero funzionale e la rieducazione;
Le diete onnivore, le più salutari?
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In genere le diete onnivore vengono considerate la soluzione migliore e più salutare per quanto riguarda l’alimentazione, ma è vero? In realtà questa affermazione può essere contraddetta verificando come la diffusione di patologie e malattie vascolari e dei principali organi del corpo umano (ad esempio, fegato, stomaco e reni) sia aumentata nel corso del tempo. Ciò non è legato soltanto allo stress della vita frenetica quotidiana moderna, ma anche alle proprie scelte per quanto interessa il cibo. Elevate assunzioni di grassi portano all’aumento dei livelli di colesterolo, fatto che può causare effetti collaterali negativi sulla salute delle arterie e sulla pressione sanguigna. Invece il consumo di un’eccessiva quantità di zuccheri in maniera quotidiana può esporre al rischio di sovrappeso e obesità, con tutti i problemi collegati a questa condizione. Infine alcune tecniche di cottura, soprattutto se adottate in maniera scorretta, comportano l’assunzione di sostanze cancerogene dannose per la salute. Ecco perché diverse diete onnivore vengono considerate sbilanciate e non salutari anche dai dietologi e portano ad avere scarsa energia e a volte allergie alimentari. Perciò le diete vegetali e in particolare quelle crudiste vengono spesso viste come una soluzione alternativa e di maggiore qualità. Ma quali sono i vantaggi di una dieta crudista al 70%? Ne parliamo con il nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni… Continua a leggere
La creatività come cura
La creatività è quell’energia che alcuni sentono la mattina quando aprono gli occhi e sono ispirati da una nuova idea da realizzare. Quella scintilla che illumina gli occhi di chi all’improvviso vede una nuova opportunità davanti a sé.
La creatività è cura quando viene applicata nei reparti degli ospedali e portata ai pazienti di ogni età, nella terapia psicologica e psichiatrica, di adulti e bambini, ma non solo. È un potente antistress quando viene usata come evasione, ci dona libertà: fa sentire appagato il creativo. Ma se la creatività viene piegata, incanalata in rigidi schemi, ricondotta a mero numero, le sue ali perdono le piume e, da lucida pietra preziosa, torna a essere rude sasso, senza colori, senza vibrazioni, senza energia da trasmettere. Se la dote tipica dell’artista che è in noi viene tarpata, può essere essa stessa fonte di stress e di calo dell’efficienza, nel lavoro come nelle relazioni interpersonali. La creatività cura l’anima. Lo diceva anche Sigmund Freud, padre della psicanalisi, secondo cui la produzione artistica salvaguarda da ogni tipo di nevrosi. L’artista, infatti, secondo Freud, crea per tirare fuori pulsioni inconsce che altrimenti rimarrebbero represse generando frustrazioni. Con la creatività, l’artista porta a livelli accettabili le proprie emozioni. La creatività è terapeutica per la collettività, non solo per il singolo. Una fantasia di pochi che si concretizza diventa prima gioco e poi soluzione per molti. Una “applicazione” che, lanciata come prova programma di un programma in beta, può sprigionare rilassanti endorfine e nuove energie vitali nell’intera comunità che la testerà. Continua a leggere
Cellulite i trattamenti più efficaci per combatterla
Dopo anni di discussioni accademiche, è ufficiale: la cellulite non è una malattia, ma una caratteristica della pelle femminile, che riguarda tra l’85% e il 98% delle donne. È una questione anatomica. Nella donna i “tralci” (le fibre connettive) che attraversano l’adipe e tengono ancorata la pelle ai muscoli sono perpendicolari (a 90°) rispetto alla superficie cutanea. Basta un po’ di ritenzione idrica, un accumulo di cicca, un cedimento cutaneo, perché questi punti di ancoraggio diventino visibili (sì, proprio come nei materassini), sotto forma dei classici e odiati buchini. In alcuni casi, poi, sono i tralci stessi ad accorciarsi, per particolari cause e in specifiche aree, e tirano perciò la pelle verso il basso. Il medico estetico è il professionista in grado di fare un’analisi corretta della situazione e di individuare il trattamento giusto, a seconda che la causa primaria dell’inestetismo sia la ritenzione idrica, il cedimento cutaneo, i cuscinetti di grasso oppure i tralci stessi. E gli uomini? Sono più fortunati: i tralci sono posizionati a 45°, invisibili perciò sempre e comunque. Continua a leggere