La nuova frontiera della medicina: le cellule staminali

Studiate in tutto il mondo per le loro potenzialità nel risolvere problemi di salute anche gravi, le cellule staminali sono la nuova frontiera della medicina. Si tratta di cellule non specializzate che si rinnovano dividendosi e che possono trasformarsi in cellule specializzate di vari tessuti dell’organismo.
Le cellule staminali vegetali sono il “cuore” vitale delle piante e una fonte preziosa di principi attivi naturali. Presenti in tutte le specie vegetali, si trovano nelle gemme o nella parte terminale della radice; anche quando vengono “estratte” mantengono inalterate le straordinarie proprietà della natura e cioè la capacità di autoproteggersi (dal caldo, dal freddo, dai raggi solari, ecc); di autorigenerarsi e di riparare i danni causati dagli agenti atmosferici o dalla presenza dell’uomo.
Attualmente, vengono utilizzate soprattutto in ambito farmaceutico, cosmetico e nutrizionale. Va ricordato che l’uso di cellule staminali vegetali quale fonte di principi attivi è noto da tempo; per anni il loro utilizzo è stato però confinato ad attività di laboratorio, oppure ad applicazioni di modesta entità e questo perché la disponibilità di principi attivi era molto limitata. L’impiego di quantitativi più elevati di cellule staminali o sostanze prelevate direttamente dalla natura avrebbe infatti comportato uno sfruttamento eccessivo e incontrollato delle fonti naturali con rischio, per molte specie vegetali, di estinzione.

Alla base della pelle
Su tutta la pelle del viso e del corpo sono presenti, distribuite a livello dello stato basale profondo, cellule staminali che si differenziano man mano che proliferano e si fanno superficiali, dando origine alle cellule specializzate dell’epidermide che formano strati distinti di tessuto, dal più profondo al più superficiale. Le cellule staminali, perciò, rinnovando continuamente il patrimonio cellulare dell’epidermide e del follicolo, sono responsabili della vitalità, della giovinezza e della qualità di pelle e capelli. Ma con l’età diminuisce il loro numero e la loro efficienza e si indebolisce la loro azione rigenerante sui tessuti. A ciò si aggiunge la perdita della capacità di rispondere allo stress ossidativo e ai danni ambientali, come inquinamento o raggi UV. A questi problemi cerca ora di dare una risposta la cosmesi, coltivando cellule staminali vegetali che potrebbero andare a rafforzare le staminali dell’epidermide, contribuendo a mantenere giovane la pelle.

Vegetali hi-tech
Le cellule staminali vegetali sono cellule non ancora del tutto sviluppate che si possono moltiplicare senza mai invecchiare, generando nuovi tessuti o riparandoli se danneggiati da invecchiamento o da fattori esterni. Le cellule staminali vegetali non sono estratte direttamente dalle piante, ma vengono coltivate in vitro, così da garantire alti standard di sicurezza e qualità, oltre che una vasta scala di produzione. Queste fitostaminali, rese attive dalle moderne tecnologie di laboratorio, sono impiegate in preparati cosmetici che, applicati con regolarità, aiutano le cellule staminali dell’epidermide a mantenere la loro capacità di costruire nuovi tessuti, ritardando cosi gli effetti dell’invecchiamento e contrastando gli attacchi esterni.

Elisir di giovinezza
Le cellule staminali vegetali vengono utilizzate in cosmetica, ma vediamo perché sono davvero un’ elisir di giovinezza.

La ricerca ha provato che a contatto con la pelle i principi attivi non riproducibili chimicamente, tra cui i fenilpropanoidi presenti nelle cellule staminali vegetali, creano significativi processi di rigenerazione cutanea, esercitando una efficace azione di “stimolo” verso le cellule del nostro corpo, che , con il passare del tempo, rallentano la loro capacità di rinnovamento a causa dei danni accumulati in seguito a stress interni ed ambientali.

I principi attivi particolarmente efficaci per utilizzo cosmetico oggi disponibili
Fra le varie linee cellulari vegetali che la bio-tecnologia consente di riprodurre, vale la pena ricordare la straordinaria efficacia di un principio attivo che si chiama verbascoside, estratto da cellule staminali vegetali di verbena odorosa (nome scientifico della pianta, Lippia Citriodora) Questo principio attivo, soprattutto se combinato con estratti di Stella Alpina, riduce in modo efficace i danni generati dalle microinfiammazioni cui è costantemente sottoposta la cute a causa dei raggi UV, delle irritazioni da saponi o detergenti, degli effetti tossici di metalli pesanti, di microtraumi meccanici o ferite, stress ossidativi e termici, ecc .Queste microinfiammazioni sono la causa principale di accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo, riducendo e vanificando il rinnovamento fisiologico propiziato dalle cellule staminali vegetali. Ridurre questi processi microinfiammatori significa quindi consentire alle cellule staminali di esprimersi nel modo più efficace e nell’ambiente più favorevole.

 

Silvia Trevaini

Videonews

 

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