Tornare in forma senza faticare con l’antiginnastica

stretching500Se la tradizionale idea di esercizio fisico non ti entusiasma o non ti conviene più, se il tempo umido e uggioso ti fa passare la voglia di sudare in palestra o se non riesci a buttar giù la pancia, malgrado le serie infinite di esercizi per gli addominali, prova l’antiginnastica. Non è una vera e propria attività fisica, ma una routine di movimenti che mirano al riequilibrio posturale e all’allungamento muscolare.
Movimenti molto dolci che nulla hanno a che fare con il binomio “fatica e sudore” che caratterizza le attività fisiche tradizionali, che ti permetteranno di ritrovare l’ampiezza naturale dei movimenti, armonizzando il corpo e influendo sui dolorini articolari che dopo gli anta non risparmiano nessuno. Per praticarla non servono abbigliamento o attrezzi particolari. Bastano maglietta e pantaloni comodi, piedi nudi e qualche pallina di sughero e bastoni di legno. Thérèse Bertherat nata a Lione, è chinesiterapeuta ed è colei che ha dato origine all’Antiginnastica intorno al 1970 grazie all’incontro con Françoise Mezières le cui scoperte hanno rivoluzionato tutte le teorie classiche in materia di meccanismi corporei e tutte le pratiche di ginnastica medica e rieducativa.

L’Antiginnastica rappresenta uno strumento potentissimo che consente di uscire da modelli di movimenti e di gesti stereotipati aiutando ciascuno a rieducare il proprio modo di muoversi e di percepire il corpo, ad eliminare la stanchezza fisica e mentale, a dare respiro e vitalità a tutti i muscoli e a permettere a tutto l’organismo di “funzionare” in modo autonomo ed equilibrato.

Riacquistare la flessibilità

Dal punto di vista puramente funzionale si è visto che i muscoli che avvolgono il corpo se sono contratti e rigidi, se impediscono una buona respirazione, se bloccano le articolazioni, frenano ogni gesto, ogni movimento procura un maggior dispendio di energia a livello meccanico e, a livello emotivo, le contratture muscolari trattengono le emozioni.  In particolare i muscoli posteriori del corpo  si comportano come un’unica catena muscolare dalla testa ai piedi insieme ad altre quattro catene. Tutti i muscoli quando sono bloccati e rigidi denunciano una sofferenza fisica e trattengono una sofferenza emotiva.  Il lavoro lento e capillare che fa l’Antiginnastica è necessario proprio per poter, in modo non traumatico, passare dal trattenimento della sofferenza emotiva, protetta dalla rigidità muscolare, al contenimento, eliminando il dolore fisico spia di una emozione bloccata ed anestetizzata.  Secondo le teorie dell’Antiginnastica si deve, in particolar modo per la muscolatura antigravitaria e posteriore del corpo, poter intervenire allungando i muscoli e non rafforzandoli. Secondo tale approccio, infatti, i muscoli più che i motori delle articolazioni ne sono i freni, è quindi inutile muovere un’articolazione se non si rendono i muscoli più elastici.

L’immagine di sé

Le abitudini e un certo conformismo dettati da modelli estetici e culturali portano a vivere una separazione fra sé ed il proprio corpo e a strutturare sistemi di movimento spesso rigidi e poco armonici che col tempo provocano squilibri, blocchi fisici e ripercussioni anche a livello psicosomatico.  Troppo spesso ormai si è abituati a considerare ogni parte del proprio corpo come “spezzettata” e separata l’una dall’altra senza pensare che invece ogni elemento è in rapporto di dipendenza con l’altro in una prospettiva globale della persona.  Altre volte capita di avere una ridotta capacità di percepirsi e di sentire il proprio corpo. Questa idea di corpo secondo l’Antiginnastica prende il nome di “homucolus sensitivo” ed ha una specifica rappresentazione. Esso è caratterizzato da una grande mandibola e una lingua e labbra, palpebre e globi oculari; un pollice gigantesco e le altre quattro dita. Polsi e gomiti sono piccolissimi e tenuti vicino ai fianchi così come le ginocchia, le caviglie e i piedi. Il tronco e la schiena sono schiacciati tra le spalle e i fianchi quasi non rappresentati. Ecco, dunque, la rappresentazione e la dimensione delle aree sensitive e motorie che è possibile percepire consciamente. Minore è la grandezza della parte rappresentata, minore è la possibilità di sentire e percepire tale parte. Durante le sedute di Antiginnastica si cerca di ridisegnare questa mappa caotica e spesso confusa che si ha del proprio corpo, attraverso un lavoro che metta la persona in sintonia coi propri muscoli e articolazioni, in grado di ascoltarsi, di sensibilizzarsi su quelle zone fino a quel momento ignorate. Tutto ciò allo scopo di percepire le giuste proporzioni, l’allineamento corretto delle diverse parti del corpo e di riconoscere la realtà dei propri limiti fisiologici senza più cercare di forzarli.

Cos’è la forma?

Ogni persona ha bisogno che la forma del proprio corpo venga rispettata in tutta la sua innata bellezza . Quindi, è necessario che il corpo sia in equilibrio; ma si può essere tratti in inganno dal fatto che esso è capace di camminare senza essere in equilibrio, di sopportare mille torsioni e adattarvisi, mille contorsioni, piegature, distorsioni della forma senza che nemmeno ce ne si renda conto.  L’anatomia articolare e muscolare prevede che le articolazioni si incastrino al millimetro e tutti i muscoli originino e terminino in punti precisi delle ossa. Questo ordine rigoroso delle ossa e dei muscoli dona una forma precisa al corpo, e tale forma, che non ha niente a che vedere con il “look”, determina tutti i movimenti. Ciò significa che non è possibile fare ogni cosa con le braccia, le gambe, la schiena o il collo.  Allora i muscoli possono muoversi tutti e secondo la loro totale capacità, mentre l’influsso nervoso circola libero attraverso l’intero corpo; proprio in questa maniera si potrà affermare di trovarsi in una condizione di buona salute.  La forma che è sana e la forma che è bella sono una e una sola forma corporea.  Il corpo è in grado di conservare per sempre il ricordo della sua forma ideale.

 

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