Ipotiroidismo e obesità

panciaUna delle domande più frequenti che vengono rivolte ad uno specialista endocrinologo quando si parla di aumento ponderale riguarda il rapporto  tra peso e ipotiroidismo. In passato ed ancora oggi, la riduzione della funzionalità tiroidea è stata indicata come responsabile dell’insorgenza dell’obesità: vediamo di fare un po’ di chiarezza su questo annoso problema insieme al nostro specialista dottor  Carlo Bertoli, del centro Medico Visconti di Modrone di Milano.

La confusione nasce, a mio parere, dalla osservazione acritica dei fenomeni tiroidei; stante il fatto che il Morbo di Graves-Basedow (ipertiroidismo) determina spesso un calo ponderale consistente legato al catabolismo proteico, per non si sa quale proprietà transitiva, se ne deduce che l’ipotiroidismo determini un ineluttabile aumento di peso. Sulla base di questa e di altre sciocchezze simili, si è via via costruita l’enciclopedia delle giustificazioni volte a dare una spiegazione al fenomeno dell’obesità.

Dott. Bertoli

Dott. Bertoli

In realtà se è vero che un eccesso di produzione ormonale può determinare una rapida distruzione di tessuti e quindi un inconsapevole e involontario calo ponderale, è altrettanto vero che il suo esatto contrario non è assolutamente inevitabile. L’errore che spesso viene commesso sia in campo clinico che in campo farmacologico, è di trasformare delle semplici osservazioni  in condizioni e/o effetti collaterali immediatamente attribuibili alla patologia o al farmaco.

Per sgombrare quindi il campo da inutili dubbi, posso affermare senza tema di smentita che non è possibile alcun incremento di peso in assenza di un apporto calorico superiore ai propri consumi. Per essere più chiari, terapie o patologie quali quella tiroidea, possono determinare un relativo aumento o una diminuzione dei consumi ma non sono assolutamente in grado di creare un apporto energetico che non è stato fornito: in caso contrario dovremmo buttare via il primo principio della termodinamica  (“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”). Per essere ancora più chiari, se mangiamo un panino equivalente a 100 kcal è assolutamente impossibile utilizzarne 120 a patto di non essere la fata Smemorina di Cenerentola.

A quest’ultima affermazione si rifà la regola di sicurezza dietetica n°4 che, insieme alle altre potete rileggere al link http://www.cleverdiet.it/Pag_info/Le_cinque_Regole.htm

Non esistono pertanto terapie dietetiche esoteriche e soprannaturali in grado di modificare il ”metabolismo”: se una dieta è ipocalorica rispetto alle esigenze del paziente e correttamente proporzionata, non può per alcun motivo esser inefficace.

Per concludere, da ciò che ho detto, si evince che nessuna situazione di obesità può resistere ad una reale e corretta restrizione calorica ma che al tempo stesso, le situazioni ormonali possono in parte influire sulla velocità e sulla qualità del calo.

 

Silvia Trevaini

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