Neo o melanoma?

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Nonostante il melanoma sia un tumore aggressivo e potenzialmente letale, con più prevenzione e diagnosi precoci è possibile evitare, solo in Italia, ben 1.600 casi l’anno, perché è immediatamente visibile e diagnosticabile. In un tumore come il melanoma è intollerabile che ci sia una diagnosi ritardata. Basta farsi controllare la pelle, i nei in primis, una volta l’anno con una visita dermatologica coadiuvata da un esame in epiluminescenza, e se preso precocemente il melanoma è uno dei tumori più guaribili. Oggi tenere d’occhio i nei è più semplice, rapido e sicuro, ci spiega il professor Santo Raffaele Mercuri del San Raffaele di Milano.

foto-prof-2Il melanoma cutaneo è uno dei tumori maligni che ha mostrato negli ultimi anni un preoccupante incremento ed una crescita nei tassi di incidenza superiore a quella registrata per tutti gli altri tipi di tumori maligni. Tuttavia, il melanoma cutaneo è l’unico ad essere visibile già durante le prime fasi evolutive ed è per questo che il suo tempestivo trattamento ne consente una completa guarigione. Un esame accurato della propria pelle è la prima forma fondamentale di prevenzione contro il melanoma. Qualora i propri nei cambiassero forma, colore, o dimensione, è necessario rivolgersi immediatamente al dermatologo. Oggi è possibile ridurre il numero dei casi dubbi ed evitare il ricorso alla biopsia grazie alla videodermoscopia. La diagnosi avviene attraverso uno speciale microscopio che permette di rendere più acuto l’occhio clinico del dermatologo. Il Dermatologo, utilizzando infatti un dermatoscopio o la microscopia a epiluminescenza, può vedere altre caratteristiche del neo. In particolare, è in grado di osservare altri elementi del neo non visibili a occhio nudo (il reticolo di pigmentazione, i globuli di melanina, i vasi sanguigni, aree di regressione o velature anomale) ed eventuali segni sospetti. In questo modo, il paziente potrà essere rassicurato nel caso in cui un neo apparentemente atipico risulti in dermatoscopia normale e quindi sarà evitata un’asportazione inutile; d’altra parte, la dermatoscopia potrà dare ulteriori elementi di sospetto nel caso di lesione atipica. Il problema principale è che non si deve mancare di riconoscere un melanoma. Secondo gli studi più recenti, l’uso di questi strumenti può migliorare del 50%, la precisione della prima diagnosi. La possibilità di distinguere, alla prima indagine, un nevo normale da un melanoma sale dal 64% all’80%.
I più importanti fattori di rischio del melanoma sono i seguenti:
– storia familiare
– numerosi nei benigni
– nei atipici
– precedente melanoma
Ulteriori fattori di rischio includono:
– esposizione ai raggi UV artificiali
– sensibilità al sole (capelli biondi, occhi e pelle chiari)
– immunosoppressione
Il melanoma può insorgere su cute sana o su un neo melanocitico acquisito o congenito preesistente. Non è automatico che nei a rischio degenerino in un tumore, ma è opportuno non sottovalutarli e osservare sempre con attenzione come si modificano, senza perdere tempo in caso di sospetti per un controllo. Qualsiasi neo, con le caratteristiche di seguito riportate e riassunte nell’acronimo ABCDE, dovrebbe essere controllato da un medico.
L’acronimo ABCDE sta per:
• A – come Asimmetria
• B – come Bordi irregolari e indistinti
• C – come Colore variabile, che può comprendere sfumature bianche diverse all’interno del neo stesso
• D – come Dimensione in aumento sia in larghezza che in spessore (diametro maggiore di 6 mm)
• E – come Evoluzione, vale a dire cambiamento del neo nel tempo
La rimozione profilattica dei nei congeniti non è necessaria, se non nel caso di nei melanocitici giganti che siano ad alto rischio di trasformazione e per i quali sia consigliabile, quando possibile, la rimozione chirurgica in centri specializzati. La presenza di più di 100 nei melanocitici, o di più di 10 nei atipici, o di 50 nei di cui 5 atipici o con un diametro superiore ai 5 mm, è un importante fattore di rischio.
Diversi studi sulla correlazione tra intensa esposizione al sole e scottature durante l’infanzia e l’adolescenza hanno mostrato un rischio più che doppio di sviluppare il tumore in presenza di scottature in giovane età, mentre il nesso è meno chiaro in caso di ustioni dovute all’esposizione al sole in età più avanzata. È importante calcolare il proprio fototipo prima di esporsi al sole. Fra i fattori di rischio ricordiamo anche l’utilizzo delle lampade artificiali: sono particolarmente pericolose e dovrebbe essere vietate ai minori di 18 anni. Uno studio importante dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha evidenziato che l’esposizione alle lampade abbronzanti, se avviene in età inferiore ai 30 anni, aumenta il rischio di melanoma del 75%. Ciò ha fatto sì che le radiazioni UV, nell’agosto 2009, siano state inserite nella classe I dei cancerogeni, quella di massima allerta, come il fumo di sigaretta.

 

trevaini50.jpg (50×63)Silvia Trevaini

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