Il benessere è nell’acqua: Woga

I benefici dell’allenamento in acqua sono molteplici soprattutto perché si tratta di un ambiente in cui vengono ridotte le pressioni articolari. Risulta quindi particolarmente adatto per evitare tensioni sulle articolazioni sia di persone sane che di quelle che necessitano di ripristinare la funzionalità articolare, quindi in tutte le terapie riabilitative.  Non bisogna però pensare che il lavoro fisico venga vanificato perché è facilitato dal supporto dell’acqua: la sua densità è maggiore di quella dell’area di circa 10 volte, dunque l’allenamento risulta più impegnativo rispetto quello tradizionale.

Yoga in acqua

Il termine Woga è l’unione di Water e yoga, dunque somma i benefici dello yoga a quelli delle attività in acqua. Una leggenda racconta addirittura che uno dei primi Yogi aveva il nome di Matsyendra meglio conosciuto come l’uomo-pesce. Si narra che Shiva insegnasse in riva al mare le tecniche Yoga alla moglie, la dea Pârvatî, che però si mostrava poco interessata, contrariamente ad un pesce che osservava incuriosito gli esercizi. A quel punto Shiva resosi conto del particolare interesse che il pesce aveva per lo Yoga decise di spruzzarlo di acqua facendogli assumere immediatamente sembianze divine, da lì il nome Matsyendra, il Signore dei Pesci (matsya “pesce”, Indra “signore”).  Al di là dei miti e delle leggende, praticare Yoga in acqua è forse una delle cose più naturali e semplici che possa esistere. Le posizioni e i principi dell’Hatha Yoga si adattano a meraviglia all’ambiente acquatico. La classe è mediamente formata da 3-7 persone. Chi pratica già lo Yoga a terra è sicuramente avvantaggiato nell’esecuzione in acqua; nulla vieta però di iniziare direttamente con il Woga. La durata della lezione varia dai 30 ai 45 minuti. La prima parte formata da circa 5-10 muniti, è dedicata ad esercizi specifici per la respirazione al fine di preparare il corpo e la mente alla pratica della Asana. Alcune tra le posizioni di Hatha Yoga in acqua più diffuse sono quella dell’Aquila e dell’albero.

Sono previste quattro modalità di questa pratica:

– Esercizi di natura statica o moderatamente dinamica, mirati ad aumentare forza ed elasticità di tutto l’apparato muscolare. Lo stretching  in acqua consiste nell’allungamento muscolare, rivitalizzando in tal modo l’organismo attraverso lo stiramento dei meridiani energetici situati sulla superficie dei muscoli.

-Esercizi di respirazione, per sviluppare consapevolezza e controllo del respiro. La consapevolezza del respiro consente di aumentare l’efficienza del sistema immunitario, nell’acqua infatti si impara a gestire meglio la respirazione.

– Esercizi di concentrazione rilassamento, per ridurre lo stress. Le visualizzazioni e gli esercizi di concentrazione permettono di calmare la mente e di raggiungere uno stato di rilassamento profondo.

– Esercizi di affinamento del tono muscolare di base. Il lavoro di armonizzazione muscolare conferisce scioltezza articolare, mentre movimenti posture di Woga permettono di correggere squilibri muscolari.

Benefici anche  per la mente.

Il Woga è praticato in acqua a una temperatura di 33- 35°, e probabilmente proprio perché si tratta dell’elemento vitale per eccellenza è un potente contenitore energetico riesce a facilitare la meditazione statica e dinamica, rendendo entrambi particolarmente efficaci. Inoltre il calore e il massaggio dell’acqua permette un facile scioglimento di qualsiasi tensione sia fisica che mentale (come rilassamento della spina dorsale ma anche una migliore coscienza di sé), questo perché l’emozioni ad esempio possono incidere sul sistema immunitario mentre rilassando alcuni muscoli si possono ridurre stress e ansia. Rispetto allo yoga, in cui  i movimenti praticati sulla terra richiedono una maggiore difficoltà di postura, qui è tutto più facile e semplice da eseguire. Questa disciplina è consigliabile a tutti (a partire da 15 anni e fino alle età avanzata), sconsigliata solo a chi presenta problematiche legate all’acqua delle piscine o alle acque termali. Il woga si effettua in lezioni di gruppo a seguito di un colloquio preliminare solo in caso di particolari problematiche come protesi,  diabete , assunzione di medicamenti.

 

trevaini50Silvia Trevaini

VideoNews

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *