Il farmaco più potente che abbiamo, il cervello

Sempre più spesso sentiamo parlare di epigenetica, la scienza che studia come l’ambiente modifica l’espressione dei nostri geni. Ma come si deve intendere per ambiente? Non solo quello in cui viviamo, ma anche il nostro ambiente interno, fatto di sentimenti, emozioni e pensieri. In che modo questa realtà sottile incide sul nostro stato di benessere? E che percentuale ha nella genesi delle malattie?
Pare che l’aumento dei tumori è in parte dovuto all’aumento della vita media, in parte alle maggiori possibilità diagnostiche, ma, soprattutto, all’aumento delle cause chiamate scientificamente fatto rischio, e alla diminuzione dei fattori protettivi. Immagina una bilancia a due piatti, su un  piatto ci sono i fattori rischio sull’altro piatto i fattori protettivi.
Continua a leggere

Il trauma non elaborato ci sottrae energia

Grazie ad Einstein abbiamo capito che tutto è fatto di energia, che niente si elimina ma si trasforma, adattandosi a frequenze diverse. Noi, i nostri pensieri, i nostri ricordi, tutto è energia.

Questo spiega come un evento traumatico o emozioni inadeguate hanno il potere di provocare blocchi nel nostro sistema energetico, rendendolo debole con ripercussioni su vari aspetti del nostro benessere psicofisico. Ne parliamo con Giulia, fondatrice dell’Associazione “L’Ombra del Platano”. Continua a leggere

Il bosco che ti cura

È sempre lì che ti aspetta. Anche ora che sei avvolto da mura o dalle ore organizzate della giornata, lui è lì. Come una istantanea sospesa e pronta ad animarsi non appena raggiunta dall’attenzione di qualcuno. Il bosco è lì che ti aspetta perché sa di avere tanto per te. Quante chiome nude o tempestate di gemme sono pronte a riempirti di stupore, quanti suoni perfetti sono prossimi a farsi assorbire dal tuo dito,quanta bellezza.

Tornare al bosco: tornare a vero sé.

Ogni volta che torno al bosco e per me è un tornare a casa. Già dal viaggio che si consuma piano piano mi porta dentro a quel versante della montagna, o del giardino verde di un torrente. Già il viaggio e nutrimento, insapore. Come un gioco di forze magnetiche, sento di essere attratta e sento di attrarre. E appena giunta mi posiziono, quasi a riempire un vuoto che, colmandolo, mi rende piena. Mi piace osservare, investigare lentamente come fosse giunta sul luogo dei miracoli. Cerco la novità, il particolare. So che in  mia assenza hanno fatto qualcosa di straordinario e lo voglio trovare. Osservo i diversi piani della natura selvatica. Parto dalla forma intera, per giungere al dettaglio, dalla immensa posa dell’albero secolare, per giungere alla microscopica crepatura della sua corteggia. Ogni centimetro del mio strisciare porta negli occhi forme e colori nuovi. Infiniti colori nuovi che attivano sinapsi tra i miei neuroni e mi rivitalizzano. Mi nutrono. Sono colori nuovi e infiniti, ma se posso cogliergli significa che risiedevano già in me e la mia vista diventa la connessione di due parti speculari che si ritrovano. Nei luoghi della civiltà i colori e le forme sono scelti, quasi imposti. Vestiamo le scelte di manager e gestori dell’umore della gente. Quest’anno va il viola, l’anno prossimo il rosa. Quest’anno saremo strategicamente condizionati da quella vibrazione cromatica e l’anno seguente da quella più performante. E ad ogni scelta imposta ne segue una apparente. Ci illudiamo di scegliere cosa vedere: ma vediamo ciò che hanno scelto di farci vedere. Nel bosco no. Li incontri  sempre il vestito autentico della vita. Non c’è forma di un ramo che non sia spontanea e sincera. Il bosco non ti chiede mai niente ti offre tutto di se. Possiamo fidarci e lasciarci riempire. Anche un odore troppo forte ci induce ad un miglioramento del nostro stato di salute. Anche se inconsueto e scomodo, scende e muove dinamiche inconsce utili a fare agire l’animale che è in noi. Per strade e dentro le stanze tendiamo l’automatismo, reagiamo sempre meno e la riflessione è rara. La vita ordinaria ha inaridito la nostra facoltà di osservarci e metterci in discussione. È tutto preconfezionato, ed è buono ciò che è buono in maniera condivisa. Nel bosco no. Li incontri l’eterna occasione di entrare in crisi e costruirti un equilibrio nuovo. Il bosco ti obbliga a evolvere, a raffinarti, a trovare le forze più violente e  decise che albergano in te, nel luoghi più nascosti  del tuo animo. Attiva anche la parte più minima, perché sa da dove trovarla. Il bosco può farlo perché il tuo corpo gli appartiene. Cibo, acqua, ossigeno, suoni, forme e colori hanno forgiato la nostra macchina biologica per millenni. Vediamo da li e  un po’ dal cielo. Come un genitore che si prende cura del proprio figlio, il padre bosco si prende cura di tutti noi. Questo tempo è arido di esempi di coerenza e fedeltà. Al mondo artefatto gestito in nome del dominio, il bosco contrappone la sua opera gloriosa e impeccabile, volta esclusivamente alla celebrazione della vita. Gli alberi, che ne costituiscono il telaio vegetale, sono l’immagine fissa della fedeltà a se stessi. Osservateli una volta che hanno subito le potature. Rinunciano forse di avere un ramo lì dove gli è stato tolto? Assolutamente no. Il ramo è stato tagliato e loro lo ricreano ancora. Anzi ne  ricreano più di uno. Nel caso venissero potati nuovamente l’albero li ricrea di nuovo. E di nuovo, fino a quando avrà forza di essere albero. Fedeltà a se stessi e coerenza. Trasparenza e aperta dichiarazione delle proprie volontà naturali.

 

trevaini50Silvia Trevaini

VideoNews

 

Cellule staminali: la nuova, promettente, frontiera della scienza medica

Il termine “staminale” è solo un aggettivo che racchiude in sé il concetto di vita. Stamen infatti è la parte più fine e resistente del filo di lana, il filo al quale, secondo la mitologia, è attaccata la vita e il destino dell’uomo, che le Parche filano e recidono. In biologia indica la funzione di una cellula, capace di proliferare e dare origine ad una numerosa progenie, costituita dalle staminali “embrionali”, contenute nella blastocisti dopo 6-7 giorni dalla fecondazione dell’ovulo, e dalle staminali “adulte” deputate al continuo rinnovo di alcuni tessuti come il midollo emopoietico, la cute, la parete intestinale e il fegato.
Ce ne parla il Prof. Giorgio Lambertenghi Deliliers, ematologo del Centro Medico Visconti di Modrone. Recenti studi hanno dimostrato che anche il cervello ed il cuore possiedono cellule staminali che hanno il compito di sostituire i neuroni che ogni giorno vengono perduti (85 mila su 100 miliardi totali) e mantenere la capacità contrattile del muscolo cardiaco. Continua a leggere

Rosmarino: un’aroma per tutte le stagioni

Resistente al freddo, nei nostri climi va protetto solo in caso di gelato intense che comportino abbassamenti della temperatura bruschi e duraturi. Fresco o  essiccato, è presente nelle case di ognuno di noi. Osannato della medicina popolare, è oggi impiegato dall’odierna fitoterapia sia per via interna sia per via esterna; mentre la sua presenza dell’industria spazia dalla  cosmesi agli alimenti. Continua a leggere

Le otto guide per la pace mentale

Noi siamo quello che mangiamo” mi permetto di dire: “Noi diventiamo quello che pensiamo!”

L’Igiene Naturale è Maestra di Salute e Benessere. Essa ci insegna il miglior modo di nutrirci, come comportarci in casi di “malattia”, ci fa capire quanto è intelligente e saggio il nostro corpo nell’autogovernarsi e molto altro ancora. Tutte queste nozioni, sono però non complete se sotto il punto di vista mentale, sociale e spirituale l’individuo trascura o vive la maggior parte dei propri giorni nell’ansia, nella paura, nella tristezza, nella non-serenità, ecc. quindi, un aspetto fondamentale nella nostra vita è la serenità mentale ed il pensiero positivo. In questo articolo  Giuseppe Tedeschi, laureato in Scienze della Salute, e professionista di Igiene Naturale cercherà di rendere semplici anni di studi filosofici e di incontri con Maestri di vita. Rendere la mente libera, leggera, consapevole e saggia questo è l’obiettivo e lo faremo attraverso 8 punti:

Maestro.. Maestro domanda un allievo ad un Maestro Zen, che cos’è la felicità? La felicità è per esempio un bellissimo prato verde di primavera! E l’allievo risponde: ma senza formiche rosse!”

La vita è questa: un bellissimo prato verde di primavera, attraversato dalle formiche rosse. Le formiche rosse sono i nostri condizionamenti, i nostri attaccamenti, il nostro NON vivere Qui e Ora liberamente. Tutto quello che dobbiamo imparare è la CONSAPEVOLEZZA del Qui e Ora, prendiamo in mano la nostra vita, viviamo direttamente il nostro essere. Consapevolezza è Felicità del nostro vivere, è attraversare questo bellissimo prato verde di primavera gestendo al meglio le formiche rosse! Continua a leggere