Forza di volontà, allenala come un muscolo

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Cambiare lavoro, ottimizzare quello che fai, relazionarti meglio con gli altri, trasferirti in campagna? Ecco come, in 8 passaggi, poi riordinare e  chiarirti le idee, rinforzare pazienza, tenacia, costanza e acquisire l’autodisciplina necessaria a vincere una certa pigrizia e  resistere alle tentazioni fuorvianti, che ti allontanano dalla meta. Lo ha detto Albert  Einstein: “C’è una forza motrice più potente del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”. È la spinta che sprona l’atleta allo scatto finale che lo porta sul podio. La determinazione che ci consente di consegnare un lavoro complesso in tempi brevissimi. È la concentrazione che ha lo studente quando prepara un esame. La forza di volontà è importante quasi quanto l’intelligenza. Ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi anche quando sorgono difficoltà. È  la volontà il canale attraverso il quale definiamo scopi e speranze, e i suoi ingredienti più importanti sono la motivazione e l’illusione. La prima ci trascina con la sua forza verso il futuro mentre la seconda ci permette di portare a termine i compiti che ci siamo prefissi, rafforzando le scelte. Dobbiamo però educare la volontà, allenandola proprio come un muscolo. Ecco come: Continua a leggere

“21 giorni per rinascere”

Franco Berrino, responsabile della medicina preventiva dell’Istituto dei Tumori di Milano, insieme a un esperto di meditazione e a un allenatore sportivo ha messo a punto un metodo che in sole tre settimane ci permette di depurarci, ridurre le infiammazioni e ci insegna giorno per giorno a mangiare, dormire, respirare meglio. Corpo e mente, insieme, partono per un viaggio, nemmeno tanto lontano, per rinascere. Purificazione, ringiovanimento e longevità saranno limpida realtà dopo un cammino di tre settimane.

Arrivare in età avanzata in piena salute non è una fortuna dettata dal caso, ma una possibilità alla portata di tutti, che si costruisce sulle scelte quotidiane e sull’esperienza di vita dettata dalla consapevolezza. Franco Berrino, epidemiologo e direttore del dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, nel suo ultimo libro “21 giorni per rinascere”, scritto insieme a Daniel Lumera, riferimento internazionale nella pratica della meditazione, e a David Mariani, allenatore specializzato nella riattivazione dei sedentari, ci indica l’esatta strada verso una nuova fioritura di corpo e spirito, dettata non solo da una giusta alimentazione, ma anche da un approccio olistico, fatto di respirazione, meditazione, ricerca interiore e di movimento fisico, che ci regala vitalità e creatività. 21 giorni, dunque. Tanto ci vuole perché  un comportamento diventi un’abitudine. Così poco ci basta per smembrare la quotidianità frenetica e far vincere il processo di riequilibrio armonia fisiologico e mentale, che può portare cambiamenti grandiosi. E allora partiamo, per il nostro viaggio verso la rinascita, un appuntamento con la salute, ricordandoci che dobbiamo farlo solo se ne siamo certi, firmando un “contratto” con noi stessi. Continua a leggere

La balneoterapia in acque termali

La balneoterapia termale, utilizzando acque minerali terapeuticamente attive, associa alle proprietà fisiche (aspecifiche) gli effetti biologici e terapeutici esercitati dai mineralizzatori, che rendono ogni acqua minerale una soluzione a composizione chimico-fisica peculiare. La tecnica del bagno segue dei principi generali anche se sono possibili variazioni nelle modalità di applicazione (durata, temperatura, etc.) secondo l’acqua minerale utilizzata e la patologia da trattare. Sicuramente il trattamento idroterapico e crenoterapico più utilizzato in stazione termale è la balneoterapia generale con acqua minerale calda o riscaldata, effettuata in apposite vasche singole o in piscina. Continua a leggere

HIKIKOMORI, cosa c’è dietro il nascondiglio

Il fenomeno riguarda persone, per lo più in età adolescenziale o giovane, che si isolano gradualmente dal mondo esterno, utilizzando come spazio vitale la propria casa o la propria stanza, isolandosi così anche dalla famiglia. I canali di comunicazione virtuale possono essere conservati, magari però con identità mascherate.

Ce ne parla il Dottor Matteo Pacini, specialista psichiatra del Centro Medico Visconti di Modrone.

Il fenomeno, se si chiama in causa come “disturbo”, va distinto da quelle condizioni di ritiro dalla vita sociale o produttiva che sono invece prive dell’elemento “sofferenza”. Ad esempio, ci sono casi di improduttività e vita consumata spesso nel proprio ambito domestico da parte di soggetti consumatori di cannabis (sindrome amotivazionale), o casi di rinuncia alla vita scolastica e lavorativa per dedicarsi ad una vita oziosa, ma senza isolamento sociale. Sono diversi anche quei casi che sono semplicemente conseguenza di un disturbo della socializzazione già presente da sempre, come l’autismo. Continua a leggere

La dipendenza da … smartphone

Quando il buon vecchio Antonio Meucci ideò questo apparecchio, intendeva solamente semplificare le comunicazioni, non si sarebbe mai aspettato una simile evoluzione! 
Suppongo si possa facilmente dedurre l’oggetto a cui mi sto riferendo, che è naturalmente il telefono.

Secondo i dizionari di italiano o le enciclopedie online, il telefono è “un dispositivo dotato di microfono e ricevitore che permette a chi lo utilizza di comunicare con un’altra persona che possiede uno strumento analogo”, ma è davvero solo questo? Ne parliamo con Qlara, la nostra adolescente in crescita. Continua a leggere

Le medicine ancestrali: il Kambo

Il Kambo è una sostanza bio-attiva (meglio questa definizione e non cocktail chimico come ho spesso letto) usata da migliaia di anni da molte piccole tribù dell’area nord-occidentale dell’Amazzonia (soprattutto nella regione detta Acre), in particolare dalla tribù dei Katukina, per aumentare la resistenza alla fatica e come rimedio per tutte le malattie e come portatore di buona fortuna. Dal punto di vista scientifico la secrezione prelevata dal sudore di questo anfibio è composto da nove peptidi bio-attivi, i principali dei quali sono la dermorfina e la deltorfina. Questi ultimi rappresentano il più forte antibiotico ed anestetico naturale che esista. Anche se difficili da trovare, le rane kambo vengono raccolte sugli alberi mentre cantano annunciando la pioggia. Nella  tradizione degli indios solo gli sciamani raccolgono questa rana, lo fanno all’alba anche loro cantando. Continua a leggere