I tumori della pelle

I tumori della pelle non sono tutti melanomi. Anzi, per fortuna queste forme più gravi sono anche le più rare. Nella maggior parte dei casi le lesioni che si formano sulla pelle, spesso per colpa del troppo sole, si possono togliere e non mettono quasi mai in pericolo la vita. Ne parliamo con il Dottor Andrea Maurichi, specialista in Oncologia Cutanea del Centro Medico Visconti di Modrone.

Quando si parla di tumori della pelle si pensa soprattutto ai melanomi, ma molto più frequenti sono altre forme di tumore che originano dalle cellule basali (carcinomi basocellulari o basaliomi) o dello strato spinoso (carcinomi detti spinocellulari o squamocellulari) dell’epidermide.

Perché allora questi altri tipi di malattia ottengono meno attenzione? Perché per fortuna sono in genere meno gravi e più facilmente curabili.

Inoltre, basta seguire le stesse raccomandazioni (non esporsi al sole nelle ore più calde, proteggersi con cappelli e filtri solari, controllarsi o farsi controllare periodicamente tutta la superficie cutanea) fornite dagli esperti per prevenire e diagnosticare precocemente i melanomi, e automaticamente ci si protegge anche dagli altri.

Il ruolo delle radiazioni solari è certamente all’origine della stragrande maggioranza dei carcinomi della pelle. Nel corso di un esame della superficie cutanea che si esegue per escludere la presenza di nei sospetti, il medico può scovare altri tipi di lesioni sospette, sotto forma di chiazze o di aree ulcerate. Se si trova sulla pelle una lesione che non ha l’aspetto di un neo, ma di un nodulo o di una piccola ulcera che non passa, è bene rivolgersi al medico o al dermatologo che deciderà se farla togliere e analizzare.

Dottor Andrea Maurichi

Se si considerano insieme uomini e donne, i tumori della pelle, anche senza tener conto del melanoma, sono i tumori più frequenti in Italia (nel solo sesso maschile il cancro alla prostata è invece il tumore più comune).

In genere, il melanoma, per le sue diverse caratteristiche, è sempre considerato in maniera indipendente dagli altri tumori della pelle, la maggior parte dei quali, pur essendo maligni in senso stretto, sono tanto comuni e poco pericolosi che in molte classifiche non vengono neppure considerati.

Pur essendo poco familiari al grande pubblico, i più frequenti tra i tumori della pelle sono i carcinomi basocellulari. Fanno meno scalpore dei melanomi perché hanno una crescita molto lenta localizzata nella sede di origine e molto raramente si estendono in altre sedi. Si riscontrano talvolta alcune varianti di carcinoma basocellulare che sono molto aggressive localmente e specie in alcuni distretti delicati come il volto o il capo possono produrre danni importanti.

Sole e altri fattori di rischio per i tumori della pelle diversi dal melanoma

Un’esposizione eccessiva al sole, oltre a essere il più importante fattore di invecchiamento cutaneo, favorisce la comparsa di tumori: se il legame tra raggi solari e melanomi è per alcuni aspetti ancora sotto discussione, altrettanto non si può dire per i carcinomi basocellulari, che sono più frequenti tra persone che hanno passato anni e anni sotto il sole come contadini e pescatori. Le prove di colpevolezza per il sole sono quasi altrettanto forti nel caso dei carcinomi squamocellulari. Di solito si tratta comunque di parti esposte al sole, sebbene talvolta siano interessate zone coperte, ma soggette ad altri stimoli infiammatori cronici.

I fototipi più chiari rischiano di più, ma anche le popolazioni tipicamente mediterranee, con capelli e pelle scura, che non si scottano al sole, non sono immuni da rischi e devono comunque proteggersi.

Altri fattori che aumentano il rischio di tumori della pelle sono cicatrici o scottature, infiammazioni croniche o ulcerazioni, altri casi di tumori alla pelle in famiglia, altre malattie della pelle come lo xeroderma pigmentosus o condizioni di depressione delle difese immunitarie. Anche la radioterapia, utilizzata per combattere altri tumori, può favorirne lo sviluppo.

 

Il melanoma cutaneo

Il melanoma cutaneo è un tumore in continua crescita soprattutto in Europa e Nord America, oltre all’Australia dove l’incidenza è la più elevata. Attualmente il melanoma rappresenta la quinta neoplasia come incidenza nel maschio e la settima nella femmina con età mediana di insorgenza tra i 44 e i 55 anni. Essa rappresenta la seconda più comune diagnosi di cancro per le donne di età £39 anni e la terza per gli uomini della stessa età. Nell’Unione Europea l’incidenza di melanoma è di 9 casi/100.000 per anno. Tale incidenza tende ad incrementare con la latitudine con maggiore prevalenza nelle popolazioni con scarsa pigmentazione (12-17 casi/100.000 per anno) rispetto a quelle dei paesi mediterranei (3-5 casi/100.000 per anno). In Italia sono stati diagnosticati in media ogni anno 14,3 casi di melanoma cutaneo ogni 100.000 uomini e 13,6 ogni 100.000 donne. Esiste tuttavia una notevole variabilità geografica nell’incidenza del melanoma cutaneo nel nostro paese con un evidente trend decrescente Nord-Sud

L’esposizione al sole è da sempre considerato un fattore controverso rispetto all’insorgenza del melanoma; più incisivo appare il ruolo di fattori genetici. L’esposizione intermittente e prolungata sembra svolgere un ruolo maggiore rispetto all’età in cui ci si espone al sole anche se l’esposizione in età infantile/adolescenziale determina un maggior rischio rispetto all’età più avanzata. I fattori di rischio per il melanoma includono la presenza di melanomi nella storia familiare, la presenza di un elevato di nei, la presenza di nevi displasici ed eventuali mutazioni genetiche ereditate.

Una serie di fattori ispettivi devono necessariamente essere presi in considerazione per poter ritenere una lesione meritevole di escissione attraverso l’adozione di check-list o sistema ABCDE (Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione)

 

Il sistema ABCDE

A Asimmetria
B Bordi irregolari
C Colore irregolare
D Dimensioni
E Evoluzione

L’impiego della dermatoscopia (o microscopia ad epiluminescenza) ha migliorato la diagnosi dei melanomi consentendone l’identificazione anche in una fase molto precoce L’impiego di tale metodica presuppone un adeguato training del personale medico e l’impiego di attrezzatura considerata idonea.

Le persone che presentano una lesione sospetta dovrebbero recarsi o essere inviate dal proprio medico di famiglia alla competenza di uno specialista nel trattamento delle lesioni cutanee.

 

trevaini50Silvia Trevaini

VideoNews

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *