Metalli pesanti nei cosmetici

Ogni giorno milioni di persone, donne in particolare, anche se il numero di uomini è in costante aumento, usano prodotti cosmetici sotto varie forme che potenzialmente possono presentare vari gradi di tossicità, un campo da analizzare e valutare attentamente.
Per motivi di sicurezza, le normative europee e di altri paesi extra europei (Canada, USA) proibiscono l’uso di un lungo elenco di metalli come ingredienti di prodotti cosmetici. Tuttavia, la loro presenza come impurità nei prodotti finiti è praticamente inevitabile. Le impurezze che possono “contaminare” gli ingredienti cosmetici sono tante. Considerando solo le impurezze che sono ragione di preoccupazione per la salute.

I metalli sono tutti quegli elementi che tendono con facilità a perdere elettroni per realizzare la stabilità del gas nobile più vicino per numero atomico. Appartengono alla categoria dei metalli pesanti i metalli di transizione come il rame, il cromo e il piombo, il mercurio e il manganese. Sono da considerare parte di questo gruppo anche il selenio e l’arsenico che, pur non essendo metalli presentano proprietà fisiche e chimiche tipiche dei metalli intesi in senso stretto. I metalli possono bioaccumularsi cioè aumentare la propria concentrazione in un organismo biologico col tempo se confrontata alla concentrazione del prodotto chimico nell’ambiente. I residui si accumulano negli esseri viventi ogni volta che sono assimilati ed immagazzinati più velocemente di quanto sono scomposti o espulsi. I metalli sono presenti naturalmente nelle rocce, nel suolo e nell’acqua, e pertanto si possono ritrovare nella lavorazione di coloranti e di altre materie prime impiegate in tutte le industrie, compresa quella cosmetica. Alcuni metalli sono stati usati, in passato, come ingredienti nei prodotti cosmetici, come, ad esempio, l’acetato di piombo utilizzato come colorante per capelli e il rosso cinabro ( solfuro di mercurio) usato già ai tempi dell’impero romano. Nel 1930, il tallio contenuto nei prodotti per la depilazione ha portato a casi di intossicazioni gravi a talvolta letali. Negli anni 1950/1960 i deodoranti contenenti zirconio hanno provocato in Europa e negli Stati Uniti un focolaio di reazioni cutanee allergiche infiammatorie in consumatori. Oggi più ricerche e studi condotti in varie parti del mondo, hanno segnalato in diversi marchi e tipi di cosmetici la presenza di diversi livelli di metalli pesanti. In prodotti per la pelle, in ossetti e ombretti, in pomate per capelli e trucco facciale. L’impiego di metalli come ingredienti è oggi esplicitamente vietato dal Regolamento che li inserisce nell’allegato II (l’elenco delle sostanze che non possono essere utilizzate nella composizione dei prodotti cosmetici).
La contaminazione di preparati cosmetici con metalli pesanti avviene o nel processo di produzione o come risultato di una inadeguata purificazione delle materie prime naturali utilizzate come ingredienti. Studi di tossicologia hanno dimostrato che i metalli pesanti hanno un potenziale tossicologico: in determinate quantità, se entrano in contatto con la pelle o se sono ingeriti, possono procurare effetti nocivi sull’organismo. Se sono presenti solo in tracce nei prodotti ingeriti o che entrano in contatto con la pelle, invece non danneggiano la salute delle persone. Alcuni metalli pesanti non danno problemi di tossicità, ma a certe concentrazioni e su persone predisposte, sono in grado di scatenare reazioni allergiche.

Piombo
Il piombo esercita effetti negativi su numerosi organi e sistemi, inclusi il sistema nervoso centrale, i reni e il sistema ematopoietico. L’esposizione al piombo è generalmente maggiore nei bambini, che sono anche più suscettibili agli effetti del piombo rispetto agli adulti.
Arsenico
L’arsenico esercita effetti avversi a causa di una pronunciata affinità per le strutture cutanee e cheratinizzanti inclusi i capelli e le unghie. I sintomi da sovraesposizione acuta includono una varietà di eruzioni cutanee, alopecia e striature sulle unghie.
Cadmio
Il cadmio è classificato come cancerogeno per l’uomo. L’assorbimento attraverso la pelle è basso (0,5%) e sarebbe preoccupante solo in situazioni in cui le soluzioni concentrate sarebbero in contatto con la pelle per diverse ore e più.
Mercurio
Per la popolazione generale, la principale via di esposizione al mercurio è l’assunzione di alimenti. I composti del mercurio possono causare reazioni allergiche, irritazione cutanea o effetti avversi sul sistema nervoso. I sintomi clinici di sovraesposizione al mercurio includono tremori, debolezza, perdita di memoria, dermatite e funzionalità renale compromessa.
Antimonio
La sovraesposizione all’antimonio e ai suoi composti può influire negativamente sulla pelle, i polmoni, il sistema cardiovascolare e il fegato. Poiché l’antimonio si trova naturalmente nell’ambiente, la popolazione generale è esposta a livelli bassi, principalmente nel cibo, nell’acqua potabile e nell’aria.
Nichel
Il nichel è un metallo di colore bianco-argento, è un elemento volatile, quindi difficile da gestire ed è considerato un inquinante di falde acquifere e del suolo. In natura è possibile trovare nichel in tracce ovunque: nell’acqua, nel suolo, in molti alimenti, negli ingredienti cosmetici e persino nell’acciaio inox, materiale di cui sono fatti i macchinari necessari alla produzione di cosmetici. È quasi impossibile, perciò, che un prodotto risulti essere “nichel free”; è possibile invece, grazie alla scelta selezionata di materie prime meno critiche e a macchinari moderni e non usurati, avere una concentrazione di questa sostanza molto bassa, tale che non sia in grado di scatenare una reazione allergica da parte dei soggetti sensibili al nichel.
Sul sito del Ministero della Salute è possibile segnalare le incongruenze riscontrate su qualsiasi prodotto usato per l’igiene o per il make-up, sulla base di quanto stabilito dalla normativa UE. Cerchiamo in ogni caso di optare per cosmetici biologici, il più naturale possibile e ovviamente non testati sugli animali.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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