Pile scariche? Ci vuole il ginkgo biloba

L’estratto di foglie di questa antichissima pianta cinese libera il sangue dalle scorie, lo fluidifica e migliora l’apporto di ossigeno. In più rivitalizza il tessuto muscolare e nervoso, regalando un surplus di vitalità. Uno dei primi sintomi di scarsa o cattiva ossigenazione sanguigna è rappresentato dalla stanchezza cronica, spesso accompagnata da dolori muscolari, scarsa capacità di concentrazione e perdita della memoria. Per questi problemi l’integratore giusto, che dà una mano contemporaneamente a sangue e cervello, è il ginkgo biloba, una pianta d’origine cinese, da secoli utilizzata in medicina tradizionale per prevenire l’invecchiamento fisico e soprattutto cerebrale. La biochimica moderna, del resto, ha confermato ciò che i medici orientali sapevano da millenni. Infatti, l’estratto delle foglie di questo albero è ricco di potenti sostanze antiossidanti, come flavonoidi, terpeni, vitamina C e carotenoidi, che liberano i tessuti (anche quelli sanguigni) dalle tossine e ne migliorano l’ossigenazione. Continua a leggere