La mela salvalinea

In questo periodo dell’anno, caratterizzato da un brusco calo delle temperature e dalla diminuzione drastica delle ore di luce, cala spontaneamente il bisogno di consumare insalate e crudità in abbondanza e aumenta il desiderio di cibi caldi e più energetici. Per questo motivo occorre prestare più attenzione per non incorrere facilmente in eccessi calorici che potrebbero far decollare inavvertitamente il peso: per fortuna in nostro soccorso arrivano le mele

Un aiuto per combattere il sovrappeso (ma anche la cellulite) ci arriva da un frutto che matura proprio in questo periodo, offrendoci e rendendo ancor più disponibili le sue preziose virtù: si tratta della mela, il frutto associato da sempre alla salute e alla bellezza. Grazie al suo contenuto di pectina, contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo e il tenore di zuccheri nel sangue. La sua ricchezza di fibre rallenta l’assorbimento degli zuccheri, induce sazietà e stimola la funzione renale e intestinale. Inoltre è ricca di flavonoidi, tra cui la quercitina (uno dei più potenti antiossidanti, ad azione antinfiammatoria, antitumorale e protettiva per la circolazione). Un benefico sui vasi sanguigni è svolto anche dai tannini, presenti soprattutto nella buccia.

Prova la “giornata di sole mele”

La cura delle mele rimette in forma quando ci si sente appesantiti, aumenta la diuresi e riduce i processi fermentativi a carico dell’intestino. Consiste nel mangiare solo mele per un giorno la settimana: i frutti vanno distribuiti nel corso della giornata, avendo cura di sceglierli ben maturi e di masticarli bene.

Al mattino: A colazione, consumate una o due mele biologiche intere, compresa la buccia. Se soffrite di stitichezza (disturbo che favorisce l’insorgenza del ristagno linfatico e circolatorio a carico degli arti inferiori) fate bollire un pomo intero in una tazza d’acqua per un quarto d’ora e mangiatelo tiepida, insieme alla sua acqua.

Nella giornata: Proseguite con una mela a metà mattina, due a pranzo, una nel pomeriggio e due a cena, magari cotte al forno con un po’ di cannella. È consigliabile variare le qualità dei frutti, per arricchire la gamma delle sostanze nutrienti introdotte. Da segnalare la varietà annurca, un tipo di mela antica, oggi riscoperta, per la sua bontà, le sue qualità nutrizionali e la ricchezza in principi antiossidanti.

Impacchi e frizioni

La mela e i suoi derivati entrano nella composizione di efficaci ricette rassodanti, idratanti, tonificanti e vitaminizzanti.

Frizioni all’aceto di mele

L’aceto di mele riattiva la circolazione e promuove il ricambio cellulare, rende più elastici i tessuti e leviga la cute. Frizionate per un paio di minuti gambe, ginocchia, cosce e glutei, con un guanto di spugna intriso di aceto di mele. Effettuate l’operazione al mattino, per sfruttarne l’effetto energizzante. Lasciate asciugare l’aceto sulla pelle e risciacquatevi con una doccia tiepida. Sulla cute ancora umida applicate poi un latte idratante.

Mela e finocchio per l’interno cosce

Per rassodare l’interno cosce, può essere d’aiuto effettuare questo impacco un paio di volte alla settimana. Grattugiate due mele con la buccia, aggiungete due cucchiai di farina di fieno greco, un cucchiaio di olio di lino, cinque gocce di olio essenziale di finocchio e tre gocce di olio essenziale di basilico. Applicate e ricoprite con la pellicola trasparente, lasciando in posa per circa mezz’ora prima di rimuovere l’impacco.

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2 risposte a “La mela salvalinea

  1. ottimo articolo, condivido pienamente, soprattutto il fatto di consumare le mele con la buccia; essa, infatti, contiene il 50% della vitamina C, la maggior parte delle fibre ed ha un alto potere saziante, oltre quello di stabilizzare il livello glicemico del sangue. Riguardo al biologico sono favorevole, ma posso confermare, da figlio di agricoltore, che è sufficiente lavare la frutta con acqua corrente, poiché al momento del raccolto di pesticidi, o non ce ne sono o se ne trovano le minime tracce; al giorno d’oggi, soprattutto in Italia ci sono delle norme severe sui trattamenti e si devono rispettare tempi e modalità di trattamento. Al raccolto il principio attivo dei fitofarmaci deve aver superato il tempo di decadimento.

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