Perdita dei capelli? L’Italia pioniera delle tecniche più innovative

Bald head looking upLa perdita dei capelli è uno dei problemi estetici più discussi e sentiti all’interno della nostra società. In Italia ne soffrono circa 12 milioni di uomini e 6 milioni di donne, dai 40 anni in su, con un aumento del 18% dei casi anche nella fascia di età tra i 12 e i 20 anni. Un problema estetico ma che spesso porta con sé una profonda ricaduta psicologica. Non bisogna infatti sottovalutare la rilevanza psicologica che i capelli hanno per l’individuo e la sua sicurezza interiore. Lo stretto legame fra estetica e affermazione sociale, bellezza e successo, è sempre più evidente in una società fondata sul culto dell’immagine. E se ci si rassegna a qualche chilo o ruga di troppo è più difficile accettare una stempiatura o un diradamento, soprattutto dalle donne.

Nonostante i numerosi studi e l’avanzamento della ricerca, a oggi non sono state trovate delle soluzioni al problema della calvizie. Una volta perso il capello, non esistono cure per farlo ricrescere (diversamente della caduta).

Esistono però delle soluzioni che permettono di ritrovare la propria chioma e, tra queste, la tecnica più efficace è l’autotrapianto.

Si tratta di un intervento chirurgico che, tramite i due procedimenti più all’avanguardia al mondo, la F.U.T. (Trapianto di Unità Follicolari) e la F.U.E. (Estrazione di Unità Follicolari), garantisce al paziente una soluzione definitiva, offrendo la possibilità di ritrovare i propri capelli dove li aveva perduti.

L’Italia è uno dei paesi tecnologicamente più evoluti e dispone di strumenti all’avanguardia nell’ambito dell’autotrapianto e della chirurgia della calvizie, oltre a vantare dei riconoscimenti a livello internazionale.

La Società Internazionale della Chirurgia della Calvizie (I.S.H.R.S.) ha infatti scelto un italiano, il Professor Vincenzo Gambino, come suo Presidente.

Il dott. Gambino, Responsabile della Chirurgia della Calvizie presso l’Unità di Dermatologia Cosmetologica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, è stato il primo in Europa ad avere utilizzato un nuovo dispositivo, il robot chirurgico Artas, sviluppato dalla Restoration Robotics, società californiana leader sul mercato delle tecnologie di trapianto capillare.

Il metodo è indolore, privo di controindicazioni, non lascia cicatrici lineari visibili e si pratica in ambulatorio medico sotto anestesia locale (come quella dei dentisti).

Utilizzato per la prima volta da Dr Gambino nel giugno 2013, nel nostro Paese, a oggi, sono stati effettuati circa trenta interventi, tutti su uomini con età compresa tra 20 e 50 anni.

“L’intervento si divide in due parti: La prima è dedicata al prelievo da parte del robot, monitorato e riprogrammabile in qualsiasi momento dell’équipe medica, dotato di due cilindri, uno per una prima incisione superficiale, l’altro per penetrare fino alla radice del capello. Successivamente, le unità follicolari prelevate vengono trapiantate nelle aree da infoltire seguendo l’angolo di crescita dei capelli originali. L’effetto finale è naturale e perfino il parrucchiere di fiducia non riesce a cogliere la differenza tra la chioma “originale” e quella trapiantata”.

Tuttavia la soluzione chirurgica non sempre è possibile. Infatti alcuni fattori che causano la perdita dei capelli non sono compatibili con l’intervento: malattie, tumori, incidenti o la giovane età del paziente.

In queste situazioni, è possibile ricorrere al sistema CNC (Capelli Naturali a Contatto), un metodo di infoltimento che integra capelli naturali nelle zone colpite da queste problematiche senza intervenire chirurgicamente.

Il metodo CNC può anche affiancarsi, sinergicamente, all’intervento chirurgico quando la calvizie è largamente estesa e non localizzata in zone sparse. Con questa tecnica combinata, l’attaccatura dei capelli viene trattata in modo chirurgico mentre con il sistema CNC viene assicurata un’alta densità di capelli nelle altre parti del cuoio capelluto.

DESCRIZIONE CNC DA PARTE DI STEFANO OSPITALI,  CR LABORTORIES:

Il metodo CNC da noi brevettato è il risultato di una continua ricerca in collaborazione con le più prestigiose Università Italiane. È una protesi personalizzata, fatta a mano in Italia per ogni cliente, utilizzando solo capelli vergini non lavorati inseriti su una sottile base di polimero biocompatibile.

È invisibile, perciò ha un effetto naturale, dermatologicamente testata (FDA 513G), ipoallergenica e antibatterica, quindi sana per i capelli e per il cuoio capelluto, traspirante e resistente alle trazioni in ogni condizione climatica o di temperatura; è quindi funzionale, perché permette di fare shampoo, nuoto, sauna e di svolgere sport estremi.

Il sistema CNC consente una totale libertà per quanto riguarda stile e colore dei capelli, inclusi riflessi. Infine sta per diventare la prima soluzione medica contro la perdita dei capelli approvata dal Governo italiano.

 

 

Silvia Trevaini

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Una risposta a “Perdita dei capelli? L’Italia pioniera delle tecniche più innovative

  1. Sarebbe una bella novità ed un bel ritrovato funzionasse realmente, aiuterebbe molte persone, ci sono uomini che sono sensualissimi e molto belli anche senza criniera, ma è raro in quanto dovrebbero avere lineamenti perfetti in viso ed un corpo perfetto. Casi molto rari. A parte questo purtroppo la calvizia è un problema serio a livello estetico, e se sei un esteta difficilmente accetti la tua immagine con difetti che non sai se potrai mai correggere. Onestamente pensavo che all’alba del 2014 le tecniche di rinfoltimento potessero passare oramai già a tecniche non invasive come comunque un trapianto potrebbe essere, però a quanto pare le case farmacologiche ottengono ancora troppi utili dai trattamenti delle varie fialette e cosmetici anti caduta, che a conti fatti purtroppo, non servono a nulla. Tuttavia se questa è la sola soluzione che passa il convento per sentirsi meglio con se stessi, auguriamoci che sia realmente utile e funzionale allo scopo. Avevo visto una cosa similare a NY su youtube, probabilmente il robot è il medesimo, bisognerebbe parlare con dei testimoni che hanno usufruito del trattamento per capire se è veramente funzionante o se è la solita aria fritta venduta per spennare qualche povero cristo che voleva tornare a piacersi. Auguriamoci di no, ed auguriamoci che presto che le industrie farmaceutiche riescano a trovare rimedi farmacologici e/o definitivi al trattamento delle calvizie.

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