Mani fredde e il fenomeno di Raynaud

manile donne giovani e quelle appena entrate in menopausa si lamentano, soprattutto nella stagione invernale, di avere le dita delle mani, e talvolta dei piedi, indolenzite e fredde.

Nella maggior parte dei casi questo succede per una spiccata sensibilità del singolo allo stimolo del freddo, altre volte la persona risulta affetta da una malattia vasospastica.

Esistono diverse forme cliniche che includono il vasospasmo come l’acrocianosi, la livedo reticularis o il lupus pernio.

La manifestazione clinica più nota è, però, una malattia chiamata Raynaud, dal cognome del medico francese che per primo, nel 1862, descrisse questo fenomeno vasospastico.

Il termine Raynaud è associato in medicina ad almeno due entità patologiche: la malattia di Raynaud  e la sindrome di Raynaud.

Oggi la dott.ssa Laura Pisoni del Centro Medico Visconti di Modrone, Specialista in Reumatologia, Dottore di Ricerca in Biomedicina e Scienze Immunologiche ci parla appunto del fenomeno di Raynaud.

Dott.ssa Laura Pisoni

Dott.ssa Laura Pisoni

La malattia di Raynaud è una patologia a volte difficile da inquadrare; si manifesta a livello dei polpastrelli delle dita delle mani, piu’ tardivamente dei piedi e, talvolta, a livello dei lobi delle orecchie e della punta del naso.

Il fenomeno consiste in una risposta eccessiva al freddo da parte del sistema che regola la vasocostrizione dei capillari.

I pazienti che dimostrano quest’ipersensibilità, tipicamente soffrono del contatto con tutto ciò che è freddo: le loro dita appaionio prima bianche (per ischemia), con un senso d’intorpidimento e talvolta con dolore, quindi bluastre (per cianosi) e da ultimo rosse (per eritema).

La prima fase termina solamente con la sospensione dello stimolo freddo, le altre due possono essere molto sfumate. Dopo le tre fasi si ripristinano le condizioni normali.

Nella malattia di Raynaud muta sempre il colore delle dita di entrambe le mani; avviene al contatto con il freddo e scompare con il caldo.

Dalla malattia di Raynaud vanno escluse quindi le manifestazioni cutanee che oltrepassano la radice delle dita, coinvolgendo il palmo o il dorso della mano e le manifestazioni a chiazze più o meno regolari.

 

Questa manifestazione di regolazione “disordinata” della contrazione delle arteriole e delle venule delle dita si osserva in donne in età fertile, tra i 16 e i 40 anni, ma non è raro osservarla in contemporanea con la condizione di menopausa.

 

Con sindrome di Raynaud, invece, si indica una forma di vasospasmo che accompagna un’altra patologia. Si manifesta, tipicamente, assieme ad altre malattie, definite “autoimmuni” o “connettivopatie”, come la Sclerodermia, la Sindrome di Sjogren, l’Artrite Reumatoide ed il Lupus Eritematosus.

In queste ultime perciò il fenomeno vasospastico può rappresentare il primo campanello d’allarme di una malattia non ancora evidenziata o essere una delle manifestazioni di una malattia gia’ nota.

Oltre alle connettiviti, possono provocare la comparsa di una sindrome di Raynaud: le crioglobulinemie, le malformazioni della gabbia toracica, le lesioni traumatiche dei nervi, le ernie discali e le discopatie, il lavoro con strumenti vibranti, la malattia arteriosclerotica nella sua variante diffusa anche agli arti superiori….

 

Fondamentali per l’inquadramento diagnostico del fenomeno di Raynaud sono una visita specialistica reumatologica, l’esecuzione di una capillaroscopia periungueale, alcuni esami ematici come la determinazione degli anticorpi anti-nucleo(ANA), gli anti-ENA, anti-DNA, Ra test, PCR, C3 e C4, Crioglobuline, Elettroforesi Sieroproteica…

 

La malattia di Raynaud primaria ha un decorso benigno e scompare nel corso della vita; la gravidanza spesso attenua il fenomeno.

La sindrome di Raynaud, invece, dipende dalle patologie sottostanti ed è generalmente cronica.

Nel 2-3% dei casi si possono creare fissurazioni a livello dei polpastrelli, piccole ulcere o zone necrotiche.

 

Una volta appurato il fenomeno di Raynaud, la terapia prevede un approccio non-farmacologico ed uno farmacologico. Il primo trattamento consiste nel seguire norme di carattere generale come non fumare, tenere le estremità al caldo, fare uso di guanti, sottopiedi e cappello nei mesi freddi, evitare l’esposizione al freddo e gli sbalzi di temperatura. La terapia farmacologica risulta particolarmente utile nelle stagione fredda; i farmaci comunemente prescritti sono i calcio antagonisti come la nifedipina, che può essere prescritta in modo continuativo o a cicli: la pentoxifillina, che agisce migliorando il flusso sanguigno; l’applicazione locale della nitroglicerina in crema e le infusioni di prostacicline (Iloprost) che migliorano la dilatazione dei capillari ed il flusso sanguigno. Questo farmaco viene usato per il trattamento del fenomeno di Raynaud secondario a sclerodermia ed in altre situazioni in cui è presente una sofferenza dei tessuti su base vascolare (es. tromboangioite obliterante ed ischemia arteriosa cronica degli arti inferiori).

 

trevaini50.jpg (50×63)Silvia Trevaini

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2 risposte a “Mani fredde e il fenomeno di Raynaud

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