È fonte di vita , di energia e di benessere, ma se stare al sole fa bene al fisico, all’umore e persino al sistema immunitario, non ci si deve dimenticare che la elle può correre seri rischi se l’esposizione non viene mediata dall’utilizzo di un solare. Solo protetta, infatti, l’epidermide può colorarsi senza scottarsi e senza invecchiare prima del tempo. A luglio i raggi solari cominciano a diventare davvero caldi e fanno venir voglia di abbronzarsi. La pelle reagisce naturalmente al sole producendo un film protettivo a mo’ di schermo, costituito dalla melanina che dona il particolare effetto tintarella. L’epidermide però può anche avere delle reazioni abnormi, la più comune delle quali è la scottatura solare, dovuta a un’eccessiva o prolungata esposizione ai raggi UV senza adeguata protezione; ma altrettanto diffuso è l’eritema solare, o fotodermatite, che invece è una risposta anomala della pelle anche a esposizioni normali. In entrambi i casi, se il danno è grave, si forma una bolla con produzione di liquido e distacco del derma. Queste situazioni sono rischiose perché i danni provocati dal sole non si fanno sentire nell’immediato, ma sono cumulativi e vengono immagazzinati nella “memoria della cellula”, manifestandosi nel tempo con invecchiamento precoce e, nei casi più gravi, tumori. La parola d’ordine allora è: dare tempo alla pelle di abituarsi al sole, come sa fare naturalmente, iniziando a esporsi a partire da 15 minuti per volta. Ce ne parla il Professor Santo Raffaele Mercuri primario presso lì ospedale San Raffaele di Milano. Continua a leggere
Archivio mensile:Luglio 2015
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