Per molti, la vera difficoltà della scelta fruttariana non è il cibo: mangiare fruttariano è facile, esistono infinite ricette deliziose e sappiamo che dai vegetali si può ricavare tutto il necessario e che la nostra salute ne trae vantaggio.
L’unica difficoltà che può esistere è quella causata dall’incapacità degli altri di comprendere e condividere questa scelta. Da questo, derivano: il dover spiegare sempre le stesse cose e di sentirsi ripetere, le stesse domande, da persone diverse, fino alla nausea; la tristezza nel rendersi conto che le persone a cui si tiene non ci seguono nella nostra scelta di rispetto per gli animali; la delusione nel capire che la maggior parte delle persone non tiene abbastanza in considerazione gli animali per decidersi a fare una scelta “diversa dal solito” e quindi continuano a mangiare come prima, anche dopo che abbiamo loro spiegato cosa accade agli animali perché dati “cibi” possano essere prodotti.
Il dover ripetere sempre le stesse risposte alle stesse domande è qualcosa cui, a un certo punto, ci si abitua. Sia perché chi ci sta vicino (la famiglia, gli amici, i colleghi) dopo un po’ desiste dal volerci convincere che stiamo sbagliando, o che magari stiamo facendo dei danni alla nostra salute (specie quando vedono che, tutto sommato, siamo ancora vivi e stiamo pure meglio di loro), sia perché impariamo quali sono i comportamenti più adeguati da tenere nel rapportarci con gli altri, cosa aspettarci, come reagire e come rispondere.
Per noi è una “privazione” il non mangiare “simile” agli altri in maniera sociale?
Perché se così fosse è preferibile un pasto fritto e glutinoso ad un rimorso costante e continuo.
Se invece non è così, avvisando per tempo i posti dove andremmo a mangiare, c’è sempre qualcosa anche per noi. Bisogna solo spiegare le quantità.
Con mezza mela un crudista o tantomeno un fruttariano ci fa ben poco. Ma vediamo insieme al nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni come affrontare i rapporti sociali di un Fruttariano. Continua a leggere