Il digiuno è il mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti “malati”, dagli accumuli di scorie e tossine. Il nostro metabolismo si regge infatti su due attività in equilibrio: l’anabolismo (costruzione) e il catabolismo (distruzione di materia organica) che produce scorie (tossine), teoricamente eliminate ogni giorno attraverso gli organi escretori (reni, fegato, intestini, pelle, vie respiratorie, ecc.). In ogni organismo vivente il cibo, dopo essere stato digerito, viene assimilato dalle cellule e queste eliminano in seguito le scorie metaboliche (catabolismi). Molte sono le energie che il nostro corpo impegna per la digestione e l’assimilazione, per questo mangiare in continuazione paradossalmente toglie energie al nostro organismo e diminuisce la quantità di energie a disposizione, per eliminare tutte le scorie metaboliche prodotte dall’attività catabolica. L’accumulo di queste scorie determinano la tossiemia. Durante il digiuno si recuperano le energie che normalmente utilizziamo per i “processi digestivi”, si recuperano anche quelle utilizzate normalmente per la “vita di relazione” . Quasi tutta l’energia dell’organismo viene utilizzata per lo “smaltimento” dei rifiuti, le tossine. Non assumendo cibo dall’esterno, il corpo si nutre delle proprie riserve con il processo dell’autolisi.. (digestione dei propri tessuti). I tessuti sono persi in ragione inversa alla loro utilità, viene metabolizzato prima il grasso, il glicogeno epatico e cisti, tumori, ascessi, cellulite, edemi, trombi, ecc. Le strutture “nobili” fondamentali per la sopravvivenza sono utilizzati solo nell’ultima fase, quando inizia “l’inedia”.
Controindicazioni al digiuno
I casi in cui il digiuno terapeutico “igienista” è da escludere tassativamente sono molto pochi.
- a) La carenza nutritiva “reale” (assai rara nella nostra società.)
- b) La ‘paura ossessiva’ è controindicazione assoluta.
- c) La gravidanza è controindicazione relativa, al massimo si possono praticare digiuni molto brevi. Nei primi mesi potrebbe essere in relazione con aborti spontanei.
- d) Persone che hanno subito “trapianti”. Non ho esperienze dirette, è una mia presupposizione, durante il digiuno si rafforza in genere il “sistema immunitario” e in persone con trapianto, invece, per evitare il rigetto si cerca di sedare (bloccare) il sistema immunitario.
- e) Magrezze eccessive.
- f) Persone sotto terapia farmacologica (valutare attentamente.)
- g) Insufficienze renale, cirrosi, ecc.
- h) L’esperto in Igienismo può sempre valutare caso per caso l’utilità e la durata del digiuno secondo la propria esperienza.
Cosa succede durante un digiuno terapeutico “igienista”
Durante il digiuno Igienista (riposo fisiologico) l’organismo inizia ad eliminare tossine.
Diminuisce il peso e un senso di fame si può mantenere solo per i primi giorni, per poi sparire quasi completamente.
Gli organi sensoriali si affinano:
l’odorato è più sensibile, gli occhi diventano più chiari e brillanti, la vista e l’udito possono migliorare e con la rialimentazione ci si accorge di una migliore, “eccezionale” sensitività gustativa, in genere ci si sente più tranquilli e rilassati, le facoltà mentali – intorpidite nei primi giorni – si potenziano, il desiderio sessuale può diminuire, le mestruazioni generalmente arrivano in anticipo e possono essere anche più abbondanti, il sonno migliora, e bastano meno ore per sentirsi riposati, le forze possono diminuire ma molti si sentono pieni di energie, la lingua diventa patinosa e spesso avverte un “orribile” sapore in bocca, l’alito e il sudore possono diventare anche “fetidi”, le urine diventano più abbondanti e si possono colorare di scuro (spesso diventano più dense ed emanano un cattivo odore.)
La crisi di dintossicazione
Durante i primi giorni del digiuno, e qualche volta a digiuno inoltrato, si possono avvertire dei malesseri e dei disturbi interpretati come crisi. Queste “crisi” sono “fisiologiche”, dovute all’eliminazione della tossiemia. L’organismo rivive le malattie del passato e disintossica gli organi che ne hanno “bisogno”. Vi è una rivisitazione a ritroso delle “malattie” vissute dal paziente. Si inizia con le patologie più recenti per arrivare a quelle della prima infanzia e ancor prima. Negli anni ho scoperto che le crisi di disintossicazione dipendono non solo dalla “tossiemia”, ma “molto” dai cosidetti “conflitti” emotivi. Le malattie sono espressione oltre che della “tossiemia” di altro.
Durata del digiuno terapeutico
Il digiuno è una pratica semplice e anche piacevole, ma prima di intraprenderlo è meglio studiare a fondo l’argomento. E’ meglio infatti che i digiuni autogestiti non durino più di uno-tre giorni e solo dopo aver bene studiato sia la preparazione che la rialimentazione e poi applicare bene le “regole”. I digiuni igienisti usati come mezzo per recuperare la salute, in genere durano anche diverse settimane, salvo le diverse valutazioni del singolo caso.
Preparazione al digiuno
Volendo intraprendere un digiuno autogestito, consigliati e seguiti da un esperto in Igienismo, è fondamentale una preparazione di almeno 3-30 giorni.
Esempio di preparazione lunga
Prima settimana (a casa): seguire le combinazioni alimentari. Meglio alimentazione sequenziale.
Seconda settimana (a casa): aumentare gradatamente alimentazione con cibo crudo. Poi dipende, molti autori danno le indicazioni più o meno precise rispetto alla preparazione, ma ciò non è dal mio punto di vista non corretto.
Condotta durante il digiuno “Igienista”
Il digiuno si vive senza tensioni, in un ambiente calmo, tranquillo. Durante il digiuno si diventa più sensibili alle influenze “esterne”. Non potendosi più nutrire di cibo materiale, i “digiunanti” si nutrono di emozioni, informazioni e di tutto ciò che l’ambiente offre. Le scuole della Salute Igieniste se ben condotte, sono i posti migliori per condurre un buon digiuno, con professionisti che ci aiutano ad intraprendere un viaggio che porta alla salute e ad interpretare in modo funzionale ciò che “accade” durante questo cammino. Il digiuno ci può aiutare a liberarci anche dai condizionamenti psicologici (questi molte volte riaffiorano come “tensioni” crisi emotive ecc. ed è importante saperli ben gestire.) Il periodo migliore per digiunare è quello estivo, dalla primavera all’autunno, ma all’occorrenza va bene qualsiasi periodo dell’anno. Non si prendono farmaci, non si fuma né si beve caffè. Per digiuno si intende esclusivamente una dieta idrica. Si beve acqua (orientativamente sino a 2 litri al giorno). E’ importante seguire attentamente i desideri e bisogni del proprio corpo. Ci si lava usando solo l’acqua ed eliminando in genere qualsiasi tipo di “sapone”. I denti si puliscono possibilmente senza usare il dentifricio. E’ fondamentale entrare in uno stato d’animo di amore e di fiducia, vivere l’esperienza come se fossimo degli spettatori di ciò che succede.
Ripresa alimentare
Una buona ripresa alimentare deve avere come minimo la stessa durata del digiuno intrapreso. Una cattiva ripresa alimentare pregiudica i risultati ottenuti e può avere effetti “nefasti” sulla salute.
Silvia Trevaini
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