“I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani, che sono incapaci di amore puro e confondono l’amore con l’odio nelle loro relazioni”
Sigmund Freud
Per alleviare i sintomi della depressione si propongono oggi un’infinità di terapie e metodi; tra questi la presenza e l’interazione con animali domestici è una via ampiamente consigliata.
Una moltitudine di studi sull’argomento hanno dimostrato i benefici dell’avere accanto un animale e non solo per la depressione, ma per disturbi differenti come quelli legati all’ansia, l’autostima, la regolazione affettiva e la capacità relazionale. “Chiunque possieda un animale domestico può intuire facilmente quali sono gli effetti positivi che questa amicizia particolare porta nelle vite delle persone”: ci spiega Eugenio Baglieri, allevatore professionista di Akita Inu, presso il centro Antico Matagi di Treviglio.
È ad esempio comprovato che la vicinanza di un animale da compagnia abbassi la pressione sanguigna in situazioni stressanti o che calmi e rilassi; che sia curativo per patologie cardiache poiché abbassa il livello ti trigliceridi e colesterolo.
Ma come può il tema “depressione e animali domestici” legare assieme?
“Prima di fare qualche considerazione in merito è bene precisare che il beneficio significativo che un amico animale offre a chi soffre di depressione (e possiamo estendere anche a chi ha un altro disagio mentale) è esclusiva di chi apprezza la loro compagnia”, ci conferma Eugenio. Improvvisarsi “amante” degli animali con la speranza che questo possa offrire una cura per il suo malessere non costituisce di per sé un punto di partenza valido per rendere quella presenza anche curativa. Quindi, il giovamento che si può trarre dalla vicinanza di un animale domestico è esclusiva di chi è naturalmente propenso verso queste creature. Ciò detto, la presenza di un animale per le persone depresse apporta una serie di stimolazioni utili a consentire alla persona di spezzare i circoli viziosi e le strategie erronee che li tengono prigionieri.
Possedere un animale domestico implica una responsabilità che impegna la persona nella gestione e nella cura: occuparsi di un animale e osservare come quotidianamente questo ne tragga giovamento, accresce il senso di efficacia e stimola l’autostima. Inoltre costringe le persone a reagire e a non lasciarsi andare, poiché l’animale necessita di un programma giornaliero impegnativo (per il cane, ad esempio, le passeggiate o il nutrimento), favorendo anche il movimento. L’animale domestico offre una costante amorevole presenza che non è giudicante e garantisce una vicinanza costante e ricca emotivamente.
Il senso di solitudine viene così smorzato significativamente e il tocco costante è auto-consolatorio. La presenza di un animale interrompe vecchie strategie e ruminazioni creando un diversivo che sposta l’attenzione e spezza la catena di pensieri negativi che affollano la mente delle persone depresse. Gestire un animale costringe ad uscire dall’isolamento e interagire con altre persone, spesso aiutando a relazionarsi con più facilità: un veterinario, un padrone di un altro animale. Dunque le molte sfaccettature generate dall’interazione con un animale domestico possono realisticamente aiutare persone depresse ad innalzare il tono dell’umore e restituire un senso di efficacia e autostima tale da incrementare le possibilità di cura. Per chi inoltre non ha desiderio né possibilità di avere in casa un animale domestico ci sono oggi molte strutture che propongono la “pet therapy” dove ci si può recare e godere della presenza e del contatto benefico con diversi animali sotto la supervisione attenta dei professionisti.
Silvia Trevaini
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