Il digiuno secondo l’Ayurveda

L’Ayurveda consiglia il digiuno come strumento di purificazione e ringiovanimento dell’organismo, e l’autunno è il periodo più adatto per praticarlo, perché in questa stagione il corpo si rinnova con più facilità. Si considera dunque una delle pratiche più semplici ed efficaci per purificarsi, soprattutto in previsione di un rafforzamento del sistema immunitario e dell’energia vitale. Sul piano sottile il digiuno libera dalle impurità il canale centrale dove scorre il Prana, che a sua volta alimenta i Chakra e si ripercuote positivamente su tutti i livelli che costituiscono una persona.

Solo acqua calda

In questo articolo illustriamo un digiuno ayurvedico dalla breve durata. La pratica dura quattro giorni. Si parte dalla mattina del primo giorno terminando la sera del quarto giorno, astenendosi dall’assumere qualsiasi tipo di alimento di bevanda edulcorata o tisane. Si può bere solamente dell’acqua calda ogni qualvolta lo si desideri, preferibilmente se prima è stata fatta bollire per cinque minuti, e poi versata in una caraffa senza travasarne il fondo.

Prima l’ enteroclisma

L’attività preliminare, da svolgersi la sera precedente l’inizio dell’astensione dal cibo, è la pulizia del retto attraverso un’ enteroclisma, cioè un clistere. La sua applicazione prevede l’utilizzo di 1 litro e mezzo di acqua, massimo due, leggermente calda, alla quale aggiungere un pizzico di sale, un cucchiaio di olio di sesamo o anche di oliva: l’importante è miscelare bene tutti gli ingredienti prima della loro iniezione. In alcuni casi si può sostituire la soluzione salina con un decotto di Triphala.  Inoltre, la settimana precedente è necessario sostenere una dieta prettamente vegetariana.

Reazioni caratteriali e fisiche

Le fasi del digiuno presentano passaggi specifici che si ripetono con continuità. Infatti, tra il primo e il secondo giorno, il senso di fame può indurre reazioni caratteriale differenti a seconda della costituzione fisica e mentale.  Dal secondo al terzo giorno, invece, si può incorrere nella comparsa di una sensazione di stanchezza, mal di testa, dolori osteoarticolari e sonnolenza.

L’organismo si sta purificando

Questi sintomi sono semplicemente meccanismi di difesa che la mente pone in atto, condizionata spesso dalle cattive abitudini alimentari: di fatto, durante il digiuno, il nostro corpo si sta nutrendo del grasso in eccesso, ma soprattutto delle tossine che si annidano all’interno di esso, fra cui i cosiddetti agenti disturbanti, ovvero i microrganismi dannosi che ospitano nel nostro corpo. Per cui non c’è ragione di allarmarsi per la nostra incolumità. Ci stiamo disintossicando.

Espellere tossine mentali

Non dobbiamo mai scordare che, quando digiuniamo, anche la nostra mente,il nostro subconscio si stanno purificando, espellendo a loro volta tossine in forma di pensieri e sentimenti.

Quarto giorno: tornano le forze

In ogni caso, il quarto giorno inizia a emergere la forza , I dolori e la sonnolenza si risolvono. E il sistema digestivo è depurato e con esso una parte importante del sangue. Anche la mente ne tra beneficio, come se fosse più riposata. A questo punto si potrebbe anche proseguire ma il quinto giorno si ricomincia a mangiare. Per riavviare la digestione correttamente, la dieta ayurvedica prevede alla mattina consumo di te con del miele e per i successivi due pasti si consiglia una zuppa a base di fagioli mung, riso basmati , Ghee e alcune spezie. Tendenzialmente, questa è la routine del digiuno in Ayurveda: è necessario ricordare che anche un solo giorno di digiuno può essere utile. Per percorsi di digiuno maggiori di un giorno, è bene essere seguiti da professionisti preparati del settore.

trevaini50Silvia Trevaini

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