Per tremore s’intende la presenza di oscillazioni involontarie regolari, di ampiezza e frequenza variabili, che possono interessare le mani, gli arti, la testa o la voce. Ne parliamo con il Dott. Roberto Sterzi, specialista neurologo del Centro Medico Visconti di Modrone. Molti di noi sperimentano tremori temporanei come reazione normale alla paura, alla rabbia, alle emozioni intense, al freddo, alla febbre o semplicemente alla stanchezza. Anche un eccesso di caffeina o di nicotina (in forti fumatori) può causare un tremore, come pure la sospensione brusca di una sostanza che crea dipendenza (potenti antidolorifici o alcool). Oppure il tremore può essere l’effetto collaterale di farmaci comunemente prescritti quali ad esempio, gli antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), i triciclici e il litio; i farmaci per l’asma, quali terbutalina e teofillina; e i cortisonici, come il prednisone. In questi casi, può essere sufficiente ridurre la dose di questi medicinali, o sospenderli, per attenuare o far scomparire il tremore. Continua a leggere
Archivio mensile:Aprile 2018
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Esperienze di premorte
Da una luce calda e accogliente a un lungo tunnel, alle parole dei medici e degli infermieri indaffarati in sala operatoria, visti come se ci si trovasse fuori dal proprio corpo, con dettagli precisi sui ‘bip’ dei macchinari. I racconti delle esperienze di premorte sono intensi e scioccanti: “Secondo una recente indagine randomizzata, circa il 4% della popolazione occidentale sembra averle sperimentate, sarebbe a dire 2,5 milioni di italiani. Ci sono persone che sono sopravvissute a crisi in cui era in gioco la loro vita, che hanno raccontato di aver avuto esperienze coscienti straordinarie. Una premorte può essere definita come il ricordo di una serie di impressioni vissute durante uno speciale stato di coscienza, con diversi elementi comuni: un’esperienza fuori dal corpo, sensazioni piacevoli, la visione del tunnel, della luce, dei propri cari defunti, il passare in rivista la propria vita, e il ritorno cosciente nel corpo. L’arresto cardiaco (morte clinica), uno shock a seguito di emorragia (parti difficili), un insulto cerebrale o colpo apoplettico, un quasi affogamento o un’asfissia, ma anche malattie gravi, episodi di depressione, isolamento o meditazione” possono essere all’origine di queste esperienze. Si tratta comunque sempre di un’esperienza trasformativa, “in quanto causa cambiamenti profondi nel modo di cogliere la vita, elimina la paura della morte e rafforza la sensibilità intuitiva”. Continua a leggere
Il Sordomutismo: non due malattie!
E’ paradossale il fatto che a distanza di anni (o meglio, di secoli) ancora si parli di “sordomutismo” facendo riferimento a quei soggetti affetti da grave sordità congenita e incapaci di parlare. E, riferendosi a chi non sente e non sa esprimersi, ipotizziamo due malattie. Necessita una urgente smentita e una ridefinizione del problema. Ne parliamo con il Dott. Roberto Barocci, otorinolaringoiatra del Centro Medico Visconti di Modrone. Continua a leggere
Aiutiamo l’anziano a sentire
(ma dobbiamo capire perché non sente)
Un mondo di audiologi si è da sempre dedicato allo studio della perdita uditiva legata all’età (presbiacusia in termine tecnico) con infiniti contributi scientifici e altrettanti suggerimenti. L’incredibile è costituito dal fatto che è tutto chiarissimo e documentato, ma il problema resta spesso di difficile soluzione. E’ noto che la perdita uditiva che si determina con il passare degli anni non prevede una cura medica e tanto meno chirurgica. Si avvantaggia soltanto dall’aiuto che viene dato da una protesi acustica. Ecco allora che compare una serie di problemi, alcuni dei quali banali e insignificanti, altri assolutamente seri al fine di garantire una buona resa della protesi. Ne parliamo con il Dott. Roberto Barocci, specialista otorinolaringoiatra del Centro Medico Visconti di Modrone. Continua a leggere
Allergie e intolleranze alimentari
La vera e propria allergia alimentare, che può causare shock anafilattico, consiste in una reazione violenta entro pochi minuti, raramente dopo qualche ora, dall’ingestione del cibo inquisito. Può comparire a qualsiasi età ma con significato diverso tra adulto e bambino. Chi sa di poter incorrere in queste affatto piacevoli reazioni è quasi sempre dotato di fialetta con adrenalina per cautelarsi di fronte tale pericolosa risposta immunitaria. Per questi soggetti è suggerito effettuare test biochimici mirati alla ricerca delle immunoglobuline coinvolte, in maniera di poter evitare il contatto con l’alimento scatenante.
“L’intolleranza alimentare, invece, avviene per carenza o assenza degli enzimi necessari preposti alla digestione. Tale mancanza può essere genetica o conseguenza di infezioni e malattie intestinali. Ad esempio, nell’intolleranza al lattosio, considerando che manca l’enzima della lattasi, non viene scisso il lattosio nelle sue due molecole (galattosio e glucosio), impedendone la digestione. Il favismo, senza l’enzima preposto, genera emolisi acuta, ossia la distruzione dei globuli rossi. La celiachia, di origine genetica, non consente la digestione del glutine. E via dicendo.. Per verificare il processo digestivo e la presenza dei necessari enzimi si possono fare test ematici e/o genetici. Anche in quei casi dove si vuole accertare l’effettivo assorbimento dei nutrienti ingeriti”, ci spiega Giulia, esperta in discipline naturali e fondatrice dell’Associazione L’ombra del Platano. Continua a leggere
Le virtù depurative dell’aloe vera
In primavera può capitare di sentirsi stanchi e debilitati, il corpo si adatta alla nuova stagione: temperature più elevate e più ore di luce, ritmi biologici alterati, cibi diversi sono solo alcuni dei cambiamenti che il nostro organismo si trova a dover affrontare in questo periodo.
Mai come ora è fondamentale liberarsi delle tossine che avvelenano tutti i tessuti: rendono più difficoltoso lo svolgimento delle naturali operazioni metaboliche delle cellule e caricano di lavoro gli organi emuntori che devono liberare il corpo dalle sostanze di scarto.