Il bergamotto

Ormai è ufficiale: il succo di bergamotto, o meglio ancora gli estratti titolati, contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo. Si parla addirittura di una statina naturale, cioè paragonabile all’effetto dei farmaci più utilizzati in caso di ipercolesterolemia. Effetti visibili anche sui trigliceridi e sulla glicemia. Un talento da esplorare meglio e su cui da tempo si concentrano diverse università. Sia chiaro: ad ora il bergamotto non sostituisce la terapia contro il colesterolo alto.

Succhi ed estratti anti-grasso

Anche un semplice succo potrebbe apportare il suo contributo nel controllare i grassisangue ma ovviamente ci si concentra sugli estratti come il BPF ( Bergamot Polyphenolic Fraction), già in commercio, anche insieme ad altri principi attivi. Ad attirare l’attenzione sono soprattutto i particolari flavonoidi presenti nel frutto, diversi dagli altri agrumi ( limone, arancia…) e le elevate quantità degli stessi già presenti nel succo e nella scorza. Del resto è chiaro a tutti che il gusto amaro del bergamotto rivela la presenza di particolari principi attivi. Tradizionalmente, in Calabria, il bergamotto è da secoli utilizzato nella farmacopea popolare, anche come anti- malarico e per combattere le infezioni e le infiammazioni dovute all’aggressione di microbi e funghi patogeni. Le ricerche moderne stanno lentamente trovando riscontri a conferma dell’efficacia di questi usi antichi.

Il cuore e i vasi gradiscono molto

L’ estratto BPF riduce i livelli di colesterolo e di glicemia e potenzia l’azione delle statine, eventualmente prescritte , per cui si potrebbe ridurne le dosi ( non senza aver fatto gli esami del sangue). Addirittura uno studio vede una riduzione della placca a livello carotide, problema comune nella terza età. Stiamo parlando di estratti, ma perchè non approfittare anche delle spremute? Unica precauzione: meglio evitare il succo se ci sono gastriti in corso o infiammazioni intestinali.

Ansiolitico e anti-stress

Ovviamente dal bergamotto si trae anche un famoso olio essenziale, usato da sempre dai maestri profumieri per le sue particolari note. Tuttavia, questa essenza presenta anche interessanti caratteristiche per dare sollievo all’ansia moderata e a tutte le conseguenze dello stress psicologico. Entriamo quindi nell’ambito dell’aromaterapia.

Proviamo con poche gocce nel diffusore o direttamente sul fazzoletto o sul cuscino. Alcuni pensano che quest’essenza entri direttamente nelle aree cerebrali ( ipotalamo, ippocampo) che controllano le risposte allo stress, moderando l’allarme cronico che poi porta all’ansia.

Pelle: via la Furocuamrina e attenti al sole

L’essenza risulta molto promettente in caso di psoriasi insieme al trattamento con i raggi ultravioletti ( fototerapia ). Sembra che riduca il carico di farmaci necessario per tenere sotto controllo la malattia. L’olio essenziale puro, tuttavia, non fa benissimo alla pelle perché contiene psoralene. Fino agli anni novanta del secolo scorso gli estratti venivano utilizzati nei filtri solari per accelerare i tempi di abbronzatura ( stimolano la produzione di melanina): pessima idea perché, nel frattempo, danneggiano il DNA delle cellule cutanee, con un effetto cancerogeno. Oggi si sottopone l’olio al processo di “defurocumarinizzazione”, ovvero si toglie una furocumarina, sostanza fototossica. Dunque, guardare sempre l’etichetta: l’olio essenziale deve essere  “defurocumarinizzato” e non deve mai essere spalmato sulla pelle prima di esporsi al sole.

Quasi un antibiotico e antimicotico

Va detto che l’olio essenziale e i vari estratti si rivelano interessanti come alternative agli antibiotici e agli antimicotici. Ma le dosi sono tali da sconsigliare il fai-da-te. Viceversa, sono presenti sul mercato creme lenitive “ da notte” contenenti l’essenza proposta come anti-acne e antisettico.

Una pianta esigente

Non è semplice da coltivare il bergamotto. Albero delicato, non supporta gli sbalzi di temperatura e non si trova a suo agio nel freddo con troppa o troppa poca pioggia. Richiede il suo microclima, e per questo non c’è la grande produzione come per il limone o l’arancia.

trevaini50Silvia Trevaini

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