Il miele di Manuka

Grazie a continue conferme scientifiche, il miele ha avuto modo di evolversi nel tempo: da semplice prodotto alimentare è diventato un prodotto nutraceutico, capace di fornire  al nostro organismo un buon apporto di sostanze nutritive particolarmente utili  al sistema immunitario, all’apparato respiratorio e a quello gastrointestinale. L’italia, con oltre 150 varietà diverse di miele, detiene un vero e proprio primato mondiale; ma la grande novità nell’universo del “ nettare degli dei” arriva dalla nuova Zelanda: si tratta del miele di Manuka, le cui vendite hanno conosciuto- negli ultimi anni- un incremento progressivo in tutto il mondo. Un fenomeno che possiamo attribuire alle sue innegabili proprietà antibatteriche e antinfiammatorie.

Per la medicina occidentale
L’efficacia di questo miele sarebbe legata – oltre che alle già note potenzialità antimicrobiche del miele- alla presenza di uno specifico principio attivo: il metilgliossale o MGO, derivante da una sostanza fitochimica già presente nel nettare dei fiori da cui le api traggono il nettare e fanno il miele. Il metilgliossale è presente anche in altri tipi di miele, ma la sua percentuale arriva per lo più a 1-2 mg o al massimo ai 20mg, mentre nel miele di Manuka può superare anche la concentrazione  di 800mg per chilogrammo. Si tratta di una sostanza capace di esercitare- secondo quanto sostenuto da numerosi studi internazionali- un’azione antimicrobica marcata soprattutto su microorganismi particolarmente resistenti,  ma dotata di effetti sorprendenti anche nei confronti di altri agenti infettivi quali virus e funghi.

Un alleato della pelle
Il miele di Manuka deve la sua notorietà, in primis, alla grande efficacia nel trattamento delle ferite, anche chirurgiche, nelle ulcere cutanee, nelle piaghe da decubito, nelle ustioni. Ciò riguarda il miele in genere, utilizzato fin dall’antico Egitto per queste indicazioni. Il miele di Manuka, però, sembra avere qualcosa in più. Secondo alcune moderne ricerche, a differenza di un normale antisettico, questo miele non si limita ad arginare l’infezione della ferita ma sarebbe in grado di favorire la corretta pulizia della stessa e la formazione di nuovi vasi sanguigni. Nuovi vasi sanguigni sulla lesione significa che i tessuti danneggiati potranno essere nuovamente nutriti dall’interno, rigenerandosi più velocemente. Inoltre, l’azione antinfiammatoria esercitata dal miele contribuirebbe a fornire pronto sollievo al dolore e al gonfiore.

Guarigione rapida
Per quanto possa sembrare singolare l’idea di posizionare qualcosa di così “appiccicoso” su na ferita o un’ulcera è bene sapere che il miele – quando viene applicato insieme a un bendaggio- contribuisce a mantenere un ambiente umido, evitando la formazione di croste. Ciò crea le condizioni più favorevoli a una rapida guarigione, limita la formazione di cicatrici ed evita l’adesione delle garze alla pelle, facilitandone la sostituzione. Nella quotidianità, il miele di Manuka può trovare applicazione in caso di ferite, acne, brufoli, psoriasi, eczemi e ustioni leggere.

Tempi di applicazione
Oltre ad essere presente in numerosi prodotti cosmetici quali gel, stick, lozioni, creme e saponi, lo si può utilizzare anche puro stendendone un velo sottile sulla zona da trattare, lasciandolo agire da pochi minuti a diverse ore. Il tempo consigliato per la maggior parte delle problematiche più comuni è di mezz’ora. Volendo effettuare un bendaggio su una ferita è bene sostituire la medicazione ogni 24 ore, fino a completa guarigione. In ogni caso è bene far valutare al proprio medico l’evoluzione della cura.

Utile anche per via interna
L’assunzione orale quotidiana di ogni miele di qualità – se non si hanno particolari problemi con i valori della glicemia e nell’apporto di zuccheri- può produrre una serie di benefici non trascurabili. Anche in caso di raffreddore , tosse e influenza, in virtù della sua azione emolliente e antimicrobica. Il miele, poi, rappresenta uno dei rimedi naturali più interessanti quando si vuole dare sollievo in modo naturale all’apparato gastrointestinale. Allevia i disturbi legati a processi infiammatori di stomaco e intestino, agevola la digestione e accelera la riparazione della mucosa, favorendo il miglioramento dei sintomi sia in caso di ulcera sia nella sindrome da colon irritabile. In questi casi, è consigliata l’assunzione di uno o due cucchiai al giorno.

trevaini50Silvia Trevaini

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