I benefici di un buon sonno per grandi e piccoli

Un sonno piacevole e ristoratore aiuta a mantenere efficienti il cuore e il cervello, supporta il buonumore, stimala le difese immunitarie e contribuisce perfino a mantenere la linea. Eppure circa un italiano su quattro ha a che fare con disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni, risvegli precoci al mattino, seguiti da problematiche diurne quali sonnolenza, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Gran parte delle cause di insonnia possono essere risolte facilmente perché legate a stili di vita scorretti.

I medici, infatti, consigliano in prima battuta una corretta igiene del sonno, basata sul rispetto degli orari in cui coricarsi e alzarsi dal letto, su una cena leggera che escluda caffeina e alcolici, sulle caratteristiche ideali della camera da letto (buia, silenziosa, non troppo calda) e su abitudini serali da abolire, quali praticare attività fisica intensa o fare un bagno caldo appena prima di coricarsi. Se però l’insonnia è dovuta ad altri fattori, quali per esempio stress in ambito lavorativo o familiare, menopausa o età avanzata, la sola igiene del sonno può non essere sufficiente. Prima di ricorrere ai farmaci, che nel breve periodo comportano effetti indesiderati quali sedazione diurna, senso di testa leggera, vertigini e a lungo andare possono interferire con la memoria e instaurare una dipendenza, un’ulteriore possibilità è offerta dagli integratori contenenti principi attivi di origine naturale. La valeriana, per esempio, è utile nel favorire il rilassamento in caso di stress e un sonno sereno.

Al termine della pausa estiva è normale un po’ per tutti  incontrare qualche difficoltà nel riacquistare un corretto ritmo sonno-veglia; ma poiché i bambini e i ragazzi in età scolare hanno bisogno di dormire dalle otto alle dieci ore per notte, è importante ristabilire velocemente una routine che consenta di riposare a sufficienza , pena anche uno scarso rendimento scolastico. La cosiddetta privazione del sonno, infatti , porta a conseguenza negative piuttosto immediate, come alterazioni dell’umore, scarsa attenzione, difficoltà di concentrazione, mancanza di memoria. La ricerca scientifica ha ormai accertato che il processo di memorizzazione avviene durante il riposo notturno, in particolare nella fase Rem, quando i ricordi vengono riattivati, rielaborati e fissati nel cervello da specifici circuiti neuronali; la riprova sta nel fatto che, soprattutto in età senile, la riduzione progressiva delle ore di riposo notturno è direttamente proporzionale a una riduzione della memoria.

Se il sonno è una funzione fisiologica, l’addormentamento è a tutti gli effetti un comportamento appreso, da favorire attraverso una buona igiene del sonno, soprattutto in momenti delicati come l’inizio della scuola che può creare un po’ d’ansia nei piccoli studenti. Vediamo come aiutarli:

  • Rendere la cameretta un luogo il più possibile rilassante, quindi senza luce diretta, silenzioso, arieggiato e preferibilmente in ordine.
  • Circa una settimana prima dell’inizio delle lezione, l’andata a letto va anticipata gradualmente, fino a raggiungere l’orario desiderato.
  • Non fare addormentare i bambini più piccoli nel lettone o sul divano nella speranza di favorire il sonno.
  • Evitare che dopo il primo pomeriggio vengano assunte bibite eccitanti a base di caffeina, teina o bevande energetiche.
  • Ultimo, ma di certo non meno importante, tenere fuori dalla stanza la tecnologia. Bambini e ragazzi non dovrebbero mai tenere dispositivi elettronici in camera; tablet, smartphone, computer, ma anche il televisore, attraverso la luce degli schermi, rallentano la produzione di melatonina, ma soprattutto determinano un’iper-stimolazione cognitiva, che ritarda l’addormentamento fino a inibirlo del tutto, oltre a peggiorare la qualità del sonno in modo importante.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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