Mastoplastica additiva, come scegliere le protesi

La mastoplastica additiva è la chirurgia di aumento del volume del seno e costituisce uno degli interventi maggiormente richiesti in chirurgia estetica. Con l’intervento di mastoplastica additiva, la cui storia inizia nel 1895, è possibile modificare la forma e le dimensioni di un seno troppo piccolo o di correggere un’asimmetria mammaria migliorando l’armonia del corpo e il proprio senso di autostima. Le motivazioni che spingono una donna a prendere in considerazione l’idea di modificare una parte così intima del proprio corpo possono essere molteplici, ma allo stesso tempo risultano essere molto personali e specifiche. Innanzitutto bisogna tenere in considerazione l’età di sviluppo della paziente ed il suo percorso fisico, andando a comprendere se la forma del seno che desidera modificare è rimasta invariata dall’età successiva allo sviluppo, se ha subìto un cambiamento dopo il parto o l’allattamento, o se si tratta semplicemente di un desiderio di migliorare la propria forma estetica. Molte ragazze infatti, specialmente negli ultimi anni, iniziano ad avere già la necessità di prendere le prime informazioni riguardo all’operazione per aumentare il proprio seno, evitando di protrarre sentimenti di scontento ed imbarazzo. Vivere in un corpo che non consente ad una ragazza o ad una donna di essere a proprio agio infatti, crea costantemente limiti e problemi che influiscono nella sfera psicologica e sessuale, facendole vivere un vero e proprio problema. Oltre all’aspetto prettamente estetico quindi, sottoporsi ad un’operazione come la mastoplastica additiva consente di far ritrovare la propria autostima e serenità alla paziente, che ricomincerà ad amarsi ed apprezzarsi. Come anticipato precedentemente, le motivazioni che spingono una donna a volersi modellare il seno sono del tutto personali e specifiche, ma il risultato finale consentirà ad ogni paziente di aver dato risposta a qualsiasi dubbio o pensiero. Molte pazienti sono interessate a sapere di più riguardo le diverse marche delle protesi preoccupate che esse non siano di buona qualità e possano portare a complicanze come rottura o contrattura capsulare nel periodo post operatorio. Oggi insieme alla dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, parleremo dei diversi tipi di protesi, capiremo come scegliere la protesi più adatta al proprio seno e quali sono le più utilizzate da lei…

Ve ne sono di rotonde, anatomiche o ergonomiche: le prime vengono utilizzate quando si vuole ottenere un seno molto voluminoso, le seconde quando si vuole arrivare ad un risultato più naturale mentre le ultime sono una via di mezzo tra i due tipi precedenti. La protesi viene inserita o nella zona posteriore rispetto alla ghiandola o al muscolo; invece nei casi in cui vi è un rilassamento della ghiandola mammaria viene inserita a metà tra le due zone (tecnica dual plane). Questa operazione non richiede un ricovero successivo, ma la paziente dovrà avere alcune accortezze: in primo luogo è obbligatorio indossare 24 ore su 24 il reggiseno che verrà fornito dalla clinica, essere molto puntuali con la terapia medica fornita ed evitare di sollecitare i muscoli del petto eseguendo sforzi.

PROTESI ANATOMICHE (O A GOCCIA)

Le protesi anatomiche sono disponibili in molteplici modelli, caratterizzati da una diversa proiezione e da un vario rapporto tra diametro maggiore e minore tra altezza e larghezza della protesi. Oltre al volume è importante conoscere la proiezione e l’altezza dell’impianto. Attualmente esistono protesi a bassa altezza, moderata altezza ed elevata altezza. Esistono inoltre proiezioni differenti: Bassa (low), moderata (Moderate, Demi, Midi), alta (high, full) ed extra alta (full, high). La combinazione delle due variabili dà luogo solitamente alla denominazione della protesi. Possiamo avere ad esempio protesi che abbiano elevata proiezione ma che siano meno alte e protesi che abbiano una bassa proiezione ma che siano verticalmente di dimensioni maggiori. È logico pensare come il diametro della protesi varia proporzionalmente al volume ed alla proiezione; perciò a parità di volume una protesi con proiezione maggiore avrà un diametro minore.

 

PROTESI TONDE ED ERGONOMICHE

Una protesi tonda ha solo due variabili da considerare, la base e la proiezione. Questo perché la base, cioè la larghezza della protesi è uguale alla sua altezza. Recentemente sono state immesse nel mercato le cosiddette protesi “ergonomiche” (Motiva Ergonomix) anch’esse a diverse proiezioni (mini, demi, full, corsè). Si tratta di protesi tonde, quindi con lo stesso diametro verticale ed orizzontale, ma che, grazie alle particolari proprietà reologiche del gel in silicone all’interno di esse, permettono in con il passaggio della posizione da clinostatica (paziente sdraiata) ad ortostatica (paziente in piedi) di avere il massimo punto di proiezione al polo inferiore, proprio come in una protesi anatomica.

MEGLIO UNA PROTESI TONDA O ANATOMICA?

Sebbene alcuni chirurghi sostengano che il risultato estetico finale non cambi poi tanto in seguito alla scelta di una protesi anatomica o tonda, questo non è esatto in tutte le pazienti. Esistono infatti diverse indicazioni che tengono in considerazione i tre fattori chiave per la scelta di una protesi prima dell’intervento di mastoplastica additiva:

DESIDERIO DELLA PAZIENTE

In caso la paziente desideri un risultato naturale nella forma della neo mammella in molti casi una protesi anatomica rappresenta una buona scelta. Al contrario se il risultato finale predilige l’aspetto di un seno aumentato nelle proporzioni una protesi tonda è consigliata.

ANATOMIA DELLA PAZIENTE

Se la copertura dei tessuti molli è scarsa, in caso di seni tuberosi o di un polo inferiore costretto, in caso di asimmetrie mammarie, deformità della parete toracica e ptosi l’indicazione ricade su una protesi anatomica. In caso di buona copertura dei tessuti molli e una forma della mammella senza anomalie la scelta potrà ricadere su una protesi tonda. Al momento nelle cliniche più moderne è stato introdotto un nuovo tipo di protesi: gli impianti Motiva. Queste protesi sono state progettate e prodotte dall’azienda Establishment Labs® e sono degli impianti in gel di silicone estremamente moderni con marchio CE. Le protesi Motiva sono vendute ormai in più di 70 nazioni e sono state certificate attualmente come le migliori in quanto a sicurezza e performance rispetto ad altri modelli presenti sul mercato; infatti, con una gamma di ben 500 prototipi differenti è possibile per il chirurgo scegliere in modo ancora più adeguato e personalizzato la protesi più adatta per la paziente. La superfice delle protesi Motiva è una novità nel campo in quanto ha una texture liscia, Smooth Silk®, che permette un inserimento più facilitato con cicatrici molto più piccole rispetto alle precedenti; inoltre, sono prive di particolato e riducono quindi al minimo la possibilità di infiammazione. Queste protesi in gel di silicone sono estremamente più sicure e confortevoli tanto da essere garantite a vita contro la rottura e l’usura.

Fra le caratteristiche più interessanti delle protesi Motiva segnalo:

-la gamma più adeguata di proiezioni di impianto per soddisfare la paziente e le aspettative del chirurgo;

-TrueTissue Dynamics ™ per il look più naturale ed il tatto più morbido attualmente prodotto;

-100% riempimento, 100% ultra morbido e il 100% di forma stabile ProgressiveGel ™, ProgressiveGel PLUS ™ e ProgressiveGel Ultima ™ per il mantenimento della forma ottimale;

-design a conchiglia TrueMonobloc® che rende la protesi iperresistente e la durata nel tempo;

-Q all’interno Safety Technology ™ che consente la tracciabilità delle informazioni riservate essere recuperate esternamente dalle protesi mammarie. Infine le protesi mammarie Matrix Motiva sono stato sviluppato in conformità alla norma ISO 14607 del 2009 per gli impianti mammari e contengono gel di silicone medicale FDA approuval e marchio CE.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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