La zona intima è una parte delicata del corpo femminile: se trascurata o non pulita quotidianamente, è facile incorrere in piccoli e grandi disturbi, che possono andare da infiammazioni, infezioni e pruriti, a patologie più serie, che possono richiedere anche una terapia farmacologica, come candidosi o vaginiti.
La regione vulvare ha una serie di caratteristiche che la differenziano dalle altre aree cutanee: un’elevata concentrazione di ghiandole che producono sudore e sebo, la presenza diffusa di peli, la vicinanza con il canale vaginale e il distretto perianale, dove normalmente risiedono i germi. Inoltre è un’area quasi costantemente occlusa, cioè coperta da indumenti che impediscono la traspirazione. Irritazioni, allergie, infiammazioni sono più frequenti qui che in nessun’altra parte del corpo. La zona va protetta e pulita allo stesso tempo affinché la pellicola che la riveste, che ha una funzione di protezione, ma anche di riduzione dell’assorbimento delle sostanze irritanti, resti intatta e ben funzionante. Tuttavia, manovre igieniche troppo frequenti o aggressive possono danneggiare la zona.
Ancora elevata (88%) la percentuale di chi usa prodotti generici, come bagnoschiuma o saponette. Gli studi hanno dimostrato che questa consuetudine è all’origine di disturbi come secchezza, prurito, rossore, ma anche maggiore vulnerabilità alle infezioni. Serve un detergente specifico per quest’area, con un pH acido tra 4,5 e 5 e dotato di proprietà lenitive e idratanti.
Oltre a scegliere il prodotto intimo migliore, è però importante anche seguire poche regole per una corretta igiene intima: indicazioni semplici ma fondamentali per la salute delle parti intime.
-Cambiate il costume: se praticate nuoto in piscina, dopo essere uscite dalla vasca, risciacquatevi subito, per eliminare i residui di cloro dalle zone intime. Poi, cambiatevi subito il costume.
-No ai pantaloni troppo stretti, potrebbero provocare irritazioni alle parti intime.
-Lavatevi quotidianamente, ma non troppo spesso: una volta al giorno può bastare, per non alterare il pH acido dell’ambiente vaginale. Soprattutto, lavatevi portando la mano dalla vagina all’ano e non viceversa, per evitare che i batteri fecali raggiungano la mucosa vaginale.
-Asciugatevi bene, fatelo con cura, per non lasciare umido l’ambiente. L’umidità facilita il proliferare dei batteri.
-Scegliete sempre intimo in materiale naturale (cotone, seta, lino, microfibra) per favorire la traspirazione.
-Quando lavate la biancheria, risciacquatela bene per evitare che rimangano residui di sapone o detersivo, irritanti per le mucose.
-Quando avete il ciclo mestruale, lavatevi con maggiore frequenza, cambiate più spesso l’assorbente, preferendo quelli areati, e non utilizzate frequentemente quelli interni.
-Utilizzate prodotti specifici per la gravidanza: se siete incinte, utilizzate detergenti specifici: in quel periodo, aumentano le secrezioni vaginali e si è più esposte alle infiammazioni.
– Evitate i trattamenti estetici di ringiovanimento intimo, che possono danneggiare pelle e mucose in modo irrimediabile.
– La depilazione progressiva intima con tecniche laser o luce pulsata non è controindicata, purché effettuata da medici competenti ed esperti.
-Le coppette mestruali in silicone, ipoallergeniche, sono più sicure dei tamponi e più igieniche degli assorbenti esterni
Fondamentale è anche la manovra di pulizia, da davanti a dietro e non viceversa per evitare la contaminazione vaginale da parte di microorganismi intestinali, seguita da un adeguato risciacquo e da un’accurata asciugatura. Alcune donne ricorrono in modo inappropriato a lavande e ovuli. Si tratta di una pratica dannosa, che distrugge i meccanismi fisiologici di protezione. Attenzione anche alle salviettine umidificate. Sono impregnate di sostanze profumate e conservanti che espongono al rischio di dermatiti irritative e da contatto, inoltre il materiale che le compone può indurre microlesioni traumatiche di alcune aree della regione vulvare. L’uso deve essere limitato a particolari condizioni, con prodotti testati e acquistati in farmacia.
Silvia Trevaini
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