Febbraio, mese ideale per iniziare un percorso detox

Per la medicina tradizionale cinese i giorni tra il 5 e il 7 febbraio coincidono con l’inizio della primavera che vede il suo apice il 21 marzo per terminare a inizio maggio. L’energia vitale della primavera appartiene all’elemento Legno, nasce quando le giornate si allungano e compaiono le prime gemme sugli alberi e analogicamente corrisponde alla rinascita e a un organo preziosissimo: il fegato. È questo il momento per iniziare un percorso detox che ci prepari a lasciare i rigori dell’inverno per affacciarci alla primavera con il massimo delle energie, evitando così la tipica stanchezza (“aprile dolce dormire”) dovuta ad un affaticamento metabolico e alle tossine accumulate. Questo lavoro sarà anche propedeutico alla prevenzione delle allergie stagionali che affronteremo nel mese di marzo. Ne parliamo con Alessia Daturi, Naturopata.

Negli ultimi mesi abbiamo probabilmente ecceduto con cibi ricchi e sostanziosi, ora è il momento di alleggerirci astenendoci per almeno tre settimane da sostanze alcoliche e preferendo verdure a foglia verde, crucifere e alcune verdure più amare come cicoria, catalogna e tarassaco che aiutano il movimento di depurazione del fegato. Se non amiamo il gusto amaro possiamo farle sbollentare prima di ripassarle in padella, conferendo loro un’energia più yang, adatta alla forza vitale della primavera.

Il lavoro principale di depurazione lo faremo sull’emuntore fegato, l’organo più multitasking del nostro corpo che ha bisogno di arrivare all’apice della primavera (il famoso equinozio), al culmine di tutte le sue energie e potenzialità. Come sempre la natura ci offre il suo sostegno attraverso alcune piante meravigliose indicate per la sua depurazione, soprattutto in caso di dismetabolie, infiammazioni e uricemie, allergie stagionali e problemi dermatologici.

Una pianta tradizionale per la depurazione epatica è il Tarassaco TM (Taraxacum officinale), depurativo e drenante epato-biliare, con azione ipocolesterolemizzante, diuretica, ipouricemizzante e antiradicalica.

L’infuso di Carciofo (Cynara scolymus) è maggiormente drenante e diuretico, ma è comunque un buon antiossidante epatico.

Cardo Mariano ES (Silybum marianum) è una pianta indicata per chi ha una maggiore compromissione in quanto è anche epatoprotettrice e rigenerante, oltre che detossinante epatica, diuretica, ipocolesterolemizzante. Contrasta la deposizione di grassi nel parenchima epatico ed è di sostegno nel cosidetto “fegato grasso”.

Queste tre piante non sono però indicate per chi è affetto da calcolosi biliare: in questo caso è più indicato Crisantello ES (Chrysantellum americanum) che non è spasmizzante, ma mantiene la funzione antiradicalica, rigenerante e epato protettiva.

Prima di dormire è indicata una fiala di Zolfo in oligoelemento, da tenere in bocca un minuto prima di deglutirne il contenuto. Lo Zolfo sostiene in modo sinergico il lavoro di depurazione epatica delle piante precedenti.

È inoltre molto utile bere acqua calda durante la giornata per favorire la depurazione e la diuresi attivando l’emuntore rene per smaltire le tossine di cui si libera il fegato.

Un ultimo consiglio: a livello circadiano il fegato conduce la sua quotidiana auto depurazione intorno alle ore 23 e fino all’una di notte. Anticipare l’orario in cui ci corichiamo sarà quindi una scelta fondamentale!

trevaini50Silvia Trevaini

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