-prevenzione primaria: vengono individuati i fattori di rischio che possono provocare l’insorgere delle malattie e di conseguenza vengono ridotti o eliminati;
-prevenzione secondaria: è un insieme di esami allo scopo di individuare la presenza della malattia e lo stadio di avanzamento;
-prevenzione terziaria: è rivolta a ridurre la gravità e le complicazione di malattie ormai instaurate e sconfina spesso nella terapia.
Approfondiamo l’argomento della prevenzione insieme al Dott Mario Roncadin, medico chirurgo specialista in radiologia e specialista in oncologia presso il Santagostino di Milano.
Dott Roncadin perché è importante la prevenzione?
Che cos’è un fattore di rischio?
Si definisce come fattore di rischio una condizione che è statisticamente associata a una malattia, influenzandone lo sviluppo e il decorso. Generalmente si suddividono i fattori di rischio in modificabili e non modificabili.
I fattori di rischio modificabili sono quelli direttamente collegati alle proprie scelte e al proprio stile di vita, ad esempio:
- peso corporeo, che può essere riportato a livelli accettabili attraverso un percorso di rieducazione alimentare
- fumo
- attività fisica
- stress
Tra i fattori di rischio non modificabili, su cui cioè non è possibile intervenire direttamente, troviamo:
- età (ad esempio per le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori, dove il rischio aumenta dopo i 50 anni)
- sesso
- familiarità e genetica
- menopausa
A che età occorre cominciare a fare prevenzione?
L’impostazione di un piano di prevenzione è strettamente legato ai fattori di rischio modificabili e non modificabili, per questo motivo è importante affidarsi a un medico in grado di strutturare un percorso di prevenzione completo e personalizzato. Questo è importante soprattutto nel caso in cui ci sia familiarità con patologie come tumori, malattie cardiovascolari o diabete. La prevenzione è importante fin dall’età giovanile: le giovani donne dovrebbero effettuare un pap test ogni 3 anni dall’inizio dell’attività sessuale e controlli periodici al seno (oltre alle visite ginecologiche annuali), mentre per i maschi è consigliata almeno una visita dall’andrologo già dall’adolescenza. In ogni caso ricordiamoci quanto detto prima: gli screening sono uno strumento fondamentale di diagnosi precoce – detta anche prevenzione secondaria – che consentono cioè di identificare la malattia prima che questa si manifesti clinicamente. La prevenzione primaria, che consiste nell’adottare alcune abitudini sane come un’alimentazione corretta, non fumare e fare attività fisica, dovrebbe essere sempre adottata, indipendentemente dall’età.
Come affrontare esami e visite mediche con serenità?
La paura degli esami e dei controlli medici è molto più comune di quanto si pensi, e spesso hanno a che fare con la paura dell’ignoto e della sofferenza, nostra o dei nostri cari. Tuttavia non dimentichiamoci che la diagnosi precoce può salvare la vita. Un tumore al seno diagnosticato allo stadio 0 o allo stadio 1 hanno ormai un tasso di sopravvivenza prossima al 100%.
Oltre agli esami cosa fare per prevenire?
Come anticipato, la prevenzione delle malattie passa da due strade: la prima, detta anche prevenzione primaria, ha l’obiettivo di evitare che la malattia si presenti, in individui e soggetti sani. La seconda, detta anche prevenzione secondaria, ha lo scopo di intercettare ed intervenire su eventuali lesioni prima che la malattia si manifesti clinicamente, tramite screening e diagnosi precoce. Insieme ai controlli periodici, per prevenire le malattie è fondamentale adottare uno stile di vita sano, intervenendo quindi sui fattori di rischio modificabili. In sintesi: “Prevenire è meglio che curare”: è più facile raggiungere il risultato e costa meno in termini socio-economici.
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