Yoga, iniziamo l’anno dalle piccole cose

“Lo straordinario accade solo quando inizi a vivere le piccole cose ordinarie”

                                                                                   Osho

Come tradizione e pratica millenaria – si pensa infatti che abbia avuto origine addirittura tra il 3000 e il 1800 avanti Cristo – parlare del semplice “stare bene” è probabilmente riduttivo. Lo yoga non è infatti una formula istantanea per la felicità o la ricetta per la perfetta fisicità. Lo yoga è un viaggio, prima di tutto dentro noi stessi, che ci accompagna verso una nuova e maggiore consapevolezza di noi e di quello che ci circonda. Chi ha la pazienza di avvicinarsi allo yoga e proseguire nell’apprendimento scopre un mondo incredibile che dà all’individuo gli strumenti per vivere meglio. Uno tra tutti è la soppressione della sofferenza. Un concetto difficile da spiegare. Ma alla base della conoscenza dello yoga c’è la ricerca della felicità, che arriva quando si è padroni di noi stessi. È un percorso lungo, ci vogliono anni. Ma che ci porta a una vita diversa. Lo Yoga è un ottimo modo per cominciare l’anno nuovo col piede giusto, indipendentemente da ciò che puoi chiedere a questa magnifica disciplina. Aprire nuove porte e nuove possibilità è sempre una cosa positiva poiché presuppone creatività e azione. E creatività e azione significa Vita.

Nella quotidianità, durante le nostre giornate spesso frenetiche nei ritmi e al tempo sedentarie per il numero di ore passate davanti al computer o in auto, è interessante ogni tanto fermarsi e dedicare spazio e tempo a piccoli gesti che contribuiscono a mantenere in salute la nostra schiena e a correggere cattive abitudini di postura. Ci ricorderemo cosi di avere un corpo, indipendentemente dal fatto che durante il giorno riusciamo a ritagliare uno spazio specifico per una pratica personale o guidata da un insegnante. Lo Yoga infatti dovrebbe essere presente in tutti gli ambiti della nostra vita, perché  può dare molto di più di un corpo flessibile. Ma vediamo come. Ecco alcuni consigli e curiosità su come migliorare il proprio stile di vita e trovare la felicità grazie allo yoga.

  • Coltivare la gratitudine.

Appena svegli, prima ancora di scendere dal letto, allungando il corpo disteso, potete iniziare la giornata con un momento di centratura, facendo dieci respirazioni lente, profonde e consapevoli, con un atteggiamento di gratitudine verso la notte appena trascorsa. Allo stesso modo prima di dormire, sempre con un atteggiamento di gratitudine verso la giornata vissuta, ricordando che tutto ciò non è mai scontato. Coltivare atteggiamenti di gratitudine è possibile e necessario, affinché questo sentimento possa diventare piano piano una sorta di “colonna sonora” positiva dell’esistenza.

  • Risvegliare la colonna vertebrale e respirare.

Se passate gran parte della vostra giornata seduti, può essere utile, di tanto in tanto, mobilizzare la colonna vertebrale per risvegliarla e risvegliarvi. Spesso, stando seduti sulla sedia, ci si incurva eccessivamente, arrotondando il dorso e chiudendo le spalle. Portate la consapevolezza la respiro e poi iniziate da un buon allungamento. Un semplice stiramento con le braccia in alto aiuterà. Sempre per un buon stiramento, potandovi in piedi dietro alla sedia e appoggiando le mani in alto sullo schienale, arretrando il bacino flettete il busto in avanti per cercare di formare un angolo di novanta gradi tra il tronco e le gambe.

La sedia può servire ancora da supporto per una semplice pratica di torsione. Seduti, dopo aver stirato il dorso  durante alcune respirazioni, ruotate verso desta, appoggiando la mano sinistra sul bracciolo destro, mentre la mano destra si appoggerà all’indietro, sullo schienale. Sono sufficienti cinque o sei respirazioni profonde, per poi sciogliere e praticare nell’altra direzione.

 

  • Sul tappetino.

Quale può essere il momento migliore per praticare sul tappetino? Qualsiasi momento andrà bene. Basterà trovare il tempo di farlo, ma sarà bene non praticare a stomaco pieno. Al mattino appena alzati, una buona pratica e una respirazione riattivata ci aiuteranno a essere più tonici e svegli, più propositivi e positivi nel resto della giornata. Andando a dormire immaginandosi il piacere e il gusto di una pratica al risveglio potrà anche aiutarci a mettere la sveglia un po’ prima e alzarci con minore difficoltà. Non sarà con i progressi fisici che si può valutare la qualità dei nostri progressi. Se il ritrovare, il riscoprire il rapporto con noi stessi ci porta con il tempo verso una maggiore tranquillità, verso una sensazione di pienezza, e ci sarà un po’ più di gioia nella nostra vita  probabilmente staremo progredendo con lo yoga.

  • L’arte di accontentarsi.

Lo yoga ci permette di studiare come funziona la mente e, grazie all’esperienza, sappiamo che la mente è incredibilmente avara. Quando ottiene qualcosa, ne vuole subito un’altra, ed un’altra, e così via. Non si accontenta mai. Ma come fare a non essere schiavi della mente avara? Bisogna lasciare andare i continui desideri della mente. Inoltre, bisogna fare il possibile per essere felici nel qui ed ora per vivere pienamente il momento presente, l’unico che conta veramente. Tutte le pratiche dello yoga permettono di rivolgere lo sguardo internamente e questo ci permette di essere consapevoli che abbiamo già tutto. È proprio la pratica stessa ad insegnarci l’arte dell’accontentarsi e, una volta appresa sul tappetino, possiamo metterla in pratica anche nella vita.

  • Facciamo ordine dentro e fuori di noi.

Gli insegnamenti dello yoga ci guidano verso una maggiore comprensione del valore delle cose che ci circondano, e del fatto che esse richiederanno inevitabilmente cura ed attenzioni da parte nostra, e che proprio per questo motivo finiranno con l’occupare spazio anche nella nostra mente. Il disordine non sempre è creativo, e ci sono momenti nella nostra vita in cui è importante distaccarci dalle cose materiali, non solo per comprenderne l’effettiva necessità, ma anche per liberare la mente dall’ingombrante confusione generata dalle cose che ci circondano. Questo non si riferisce solo alle cose che già possediamo, ma anche a quelle che desideriamo, e che ogni giorno ci impegniamo a raggiungere, perché anche loro finiscono con il rubare spazio ai nostri pensieri. Comprendere che la felicità non deriva dalle cose materiali non ci garantisce l’immunità dallo stress, dalle tensioni, o dalle preoccupazioni, ma ci aiuta a creare attorno e dentro di noi un ambiente che faciliti la convivenza con questi stati emotivi estremamente comuni nella nostra società.

trevaini50Silvia Trevaini

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