I rimedi naturali per l’uomo

Il mese scorso ci siamo occupati del desiderio femminile e di come sostenerlo nelle varie età della donna, dato che l’aspetto ormonale è fondamentale. Questo mese è invece dedicato al benessere dell’uomo che passa attraverso una mente serena, l’eros e un’energia fisica adeguata. L’uomo è spesso abituato a misurare la propria vita sessuale in termini di performance: eiaculazione precoce o disfunzione erettile possono essere due aspetti che oltre a una componente fisica celano spesso una disarmonia mentale e emozionale. “Sono molti gli oli essenziali che sostengono l’eros maschile e che possono essere utilizzati da soli o abbinati, in diffusione aromatica e diluiti in olio vegetale di jojoba e spalmati sul ventre all’altezza del secondo chakra”, ci spiega Alessia Daturi, naturopata presso la Scuola italiana di medicina olistica di Milano. Continua a leggere

Quando l’ansia non fa dormire

“Da tre notti non riposo, resto ad ascoltare…è la vipera che soffia, che soffia presso l’acqua”

Una delle accoppiate commerciali più fortunate è insonnia/sonnifero. A giudicare dalla mole di sonniferi venduti, si ricava che l’assunzione deve essere in molti casi regolare, ogni sera per lunghi periodi. Ciò risulta strano rispetto alle azioni dei principali sonniferi, perché il loro effetto tende a estinguersi dopo alcune settimane, e l’uso che se ne raccomanda è per periodi brevi, onde evitare l’assuefazione. Si direbbe quindi che una massa di persone abbia perso la capacità fisiologica di dormire, o che non si fidi di poterlo fare senza sonnifero. La consuetudine con questi farmaci diventa tale che molti si scordano perfino di menzionarli quando devono dire la lista di medicine che assumono. Salta fuori dopo, alla fine, o soltanto perché lo si chiede esplicitamente. C’è un sottointeso spesso in quel non menzionarlo, che è “non sono venuto qui per mettere in discussione il mio sonnifero, quello lo gestisco io”. Cosa può essere allo stesso tempo così forte da tenere le persone “strette” alle loro abitudini rassicuranti e al contempo anche molto diffuso, quindi non così strano…? L’ansia. Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, medico chirurgo, Specialista in Psichiatria e docente di Medicina delle Dipendenze presso l’università di Pisa. Continua a leggere

Sonni difficili

Il sonno è un importantissimo modulatore endocrino, ovvero è un fattore del nostro stile di vita che influenza in modo importante il flusso di segnali che viaggiano nel nostro organismo, andando a determinare risposte ormonali, immunitarie e metaboliche. Varie definizioni indicano il sonno come “una periodica sospensione dello stato di coscienza”, durante la quale l’organismo recupera energia; è definito come uno stato di riposo fisico e psichico, caratterizzato dal distaccamento temporaneo della coscienza e della volontà del soggetto dall’ambiente, indispensabile per il ristoro dell’organismo. Il sonno si verifica in genere in cicli che vanno da 90 a 120 minuti di lunghezza, con 4-5 cicli che si verificano durante il sonno ogni notte. Interruzioni del ciclo del sonno, o di qualche sua fase, indica che siamo in presenza di disturbi del sonno. Continua a leggere

Prevenzione vista: retinopatie diabetiche

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Colpisce due diabetici su tre dopo 20 anni di malattia ed è, nel nostro Paese e nei Paesi industrializzati, la prima causa di cecità in età lavorativa. Si tratta della retinopatia diabetica, una delle complicanze di un diabete di lunga durata, ma soprattutto malcurato. È causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina. La retinopatia diabetica è una fra le conseguenze più serie del diabete. Ma ad essere consapevoli delle sue implicazioni che vanno da complicazioni renali, cardiache, circolatori, nervose e non ultimo oculistiche – con la retinopatia diabetica, appunto – sono in pochi. Questa complicanza è infatti evitabile, o comunque ritardabile, con un buon controllo glicemico, con l’aderenza alla conseguente terapia, con una dieta corretta e un’attività fisica regolare e sottoponendosi a controlli oculistici periodici. E se affrontata è possibile prevenire la cecità. Si tratta infatti di “cecità prevenibile”: di qui la necessità di intensificare screening e controlli per favorire diagnosi precoci e trattamenti tempestivi. Per ridurre o prevenire la retinopatia diabetica occorre soprattutto controllare il diabete; anche gli altri fattori di rischio vanno corretti. Essendo una malattia “silenziosa” che può svilupparsi a lungo senza sintomi è fondamentale eseguire visite oculistiche periodiche di controllo, per monitorare la malattia e intervenire precocemente quando compaiono i segni di ischemia della retina.
Ma approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Mary Romano, Medico Chirurgo Specialista in Oftalmologia, presso il Santagostino di Milano. Continua a leggere

Le carenze di vitamine

Le vitamine sono elementi che vengono assunti con gli alimenti, che le contengono in forma attiva (in grado di svolgere subito le loro funzioni) o in forma di precursori (sostanze che l’organismo, una volta ingerite, trasforma nella forma attiva).  Alcune vitamine del gruppo B (B2, B6, B12, B3), la K e la biotina, oltre a essere ingerite attraverso il cibo vengono in parte sintetizzate dalla flora batterica intestinale. La vitamina D invece viene prodotta dal nostro organismo dopo l’esposizione ai raggi del sole. Tutte le vitamine sono essenziali per la nostra vita, ecco perché dobbiamo averne sempre le giuste quantità. La dieta vegetariana, purché ben pianificata, è sicura anche in quelle condizioni particolari che richiedono più vitamine, come la crescita, la gravidanza, l’allattamento, così come in condizioni di stress, affaticamento e convalescenza. Le eventuali integrazioni sono le stesse previste per chi ha un regime alimentare onnivoro, che quindi prevede anche il consumo di carne e pesce, come per esempio l’assunzione di appositi integratori di acido folico e ferro in gravidanza. Tutt’al più potrebbe essere necessario prendere della vitamina B12 se il consumo di uova, latte e prodotti derivati è occasionale e assai modesto. Continua a leggere

Stare insieme per paura di rimanere soli

La paura della solitudine si fa sentire ancor di più quando si avvicina la festa degli innamorati. Sette italiani su dieci, infatti, hanno paura di rimanere soli. Per oltre la metà è importante avere una relazione, però che non sia a distanza “perché è troppo difficile gestirla”. E la festa di San Valentino, che ha riempito le vetrine di cuori e fiori, diventa un disagio per i single.  La nostra società esalta il concetto di famiglia. Il matrimonio, per molte persone, rappresenta ancora la realizzazione personale. Così, molte persone finiscono per accontentarsi in amore pur di coronare quella realizzazione. In questo contesto la paura della solitudine è mossa dalla paura del giudizio altrui. Se vuoi “accasarti” per realizzarti, probabilmente ti stai facendo troppo condizionare dal parere altrui e cerchi l’affermazione attraverso lo sguardo di chi ti osserva. La paura di restare soli è, per molti, uno spauracchio da cui non sanno difendersi direttamente, tanto da non accettare la solitudine con facilità. In generale, c’è una grande paura di stare soli. Infatti, le persone a volte si sforzano, tenendosi occupate in ogni modo, di non percepire quel senso di solitudine che può farle sentire a disagio. La paura della solitudine spinge alcune persone ad accettare appuntamenti anche da chi non reputa estremamente attraente. In pratica, la paura della solitudine può renderci meno selettivi nella scelta del partner e può portarci, letteralmente, a elemosinare amore.

Dott. Francesco Catona

Chi ha paura della solitudine è sicuramente più sensibile a tattiche manipolatorie come il love bombing, a cadere in relazioni con predatori patologici, narcisisti, borderline e persone che non hanno ben assimilato il concetto di accudimento, cure e amore. Dietro questa necessità di non restare soli c’è un grande lavoro psicologico da affrontare perché, a volte, si ha il terrore di vedersi dentro e, magari, di trovare qualcosa che non ci piace. Approfondiamo l’argomento insieme al Dott. Francesco Catona, psicologo e psicoterapeuta, laureato presso l’Università di Firenze e specializzato presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano. Continua a leggere