Colpisce due diabetici su tre dopo 20 anni di malattia ed è, nel nostro Paese e nei Paesi industrializzati, la prima causa di cecità in età lavorativa. Si tratta della retinopatia diabetica, una delle complicanze di un diabete di lunga durata, ma soprattutto malcurato. È causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina. La retinopatia diabetica è una fra le conseguenze più serie del diabete. Ma ad essere consapevoli delle sue implicazioni che vanno da complicazioni renali, cardiache, circolatori, nervose e non ultimo oculistiche – con la retinopatia diabetica, appunto – sono in pochi. Questa complicanza è infatti evitabile, o comunque ritardabile, con un buon controllo glicemico, con l’aderenza alla conseguente terapia, con una dieta corretta e un’attività fisica regolare e sottoponendosi a controlli oculistici periodici. E se affrontata è possibile prevenire la cecità. Si tratta infatti di “cecità prevenibile”: di qui la necessità di intensificare screening e controlli per favorire diagnosi precoci e trattamenti tempestivi. Per ridurre o prevenire la retinopatia diabetica occorre soprattutto controllare il diabete; anche gli altri fattori di rischio vanno corretti. Essendo una malattia “silenziosa” che può svilupparsi a lungo senza sintomi è fondamentale eseguire visite oculistiche periodiche di controllo, per monitorare la malattia e intervenire precocemente quando compaiono i segni di ischemia della retina.
Ma approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Mary Romano, Medico Chirurgo Specialista in Oftalmologia, presso il Santagostino di Milano.
Chi ha maggiori possibilità di sviluppare la retinopatia diabetica?
La retinopatia diabetica è una patologia che colpisce, in Italia, circa il 30% delle persone diabetiche ed è strettamente correlata all’età e alla durata della malattia (la prevalenza di retinopatia diabetica è del 20% dopo 5 anni di malattia, del 40-50% dopo 10 anni e di oltre 90% dopo 20 anni). Per questo motivo è importante che i pazienti diabetici si sottopongano a controlli serrati, soprattutto in presenza di glicemie scompensate in passato e emoglobine glicate elevate.
Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale della retinopatia diabetica è sicuramente il calo della vista, ma possono comparire anche miodesopsie (cioè la visione di “corpi mobili” mobili davanti agli occhi), macchie scure nel campo visivo e difficoltà nella percezione dei colori. Tuttavia, se la zona foveale è risparmiata dalla retinopatia, il paziente può non manifestare inizialmente alcun sintomo, e arrivare da noi con una situazione già avanzata.
Come prevenire la retinopatia?
La retinopatia diabetica si previene soprattutto attraverso uno stile di vita sano e l’aderenza alla terapia, poiché è fondamentale tenere controllato il livello di zuccheri nel sangue (glicemia). Un diabete mal curato comporta un’anomala crescita di vasi sanguigni deboli, quindi più soggetti a rottura o più piccoli.
Anche qui parliamo di diagnosi precoce, quanto è importante?
La diagnosi precoce è fondamentale poiché permette di individuare la malattia a uno stadio iniziale. Per questo i pazienti diabetici dovrebbero sottoporsi una volta all’anno a visita oculistica con esame del fondo oculare.
Come si cura la retinopatia diabetica?
Dalla retinopatia diabetica non si guarisce, per cui una volta iniziata noi possiamo solo attuare delle terapie volte ad evitare bruschi peggioramenti, che possono condurre alla perdita della vista. Oggi a disposizione abbiamo una terapia laser e farmaci intravitreali. La terapia laser va a “bruciare” le zone ischemiche della retina e coagulare i vasi anomali, per evitare emorragie che comporterebbero poi l’intervento chirurgico (vitrectomia). Le punture intravitreali invece ci aiutano a stabilizzare l’edema maculare diabetico.
Silvia Trevaini
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