Vediamo come prevenire e curare il mal di schiena infiammatorio insieme al Dott. Massimiliano Pulidori, neurochirurgo presso la Clinica San Paolo di Pistoia.
Come si fa a riconoscere un mal di schiena di tipo infiammatorio?
Il mal di schiena infiammatorio, spesso dovuto a patologie di interesse reumatologico, ha alcune caratteristiche peculiari come l’insorgenza in giovane età e la progressione graduale dell’insorgenza della sintomatologia. Inoltre, a differenza della lombalgia da cause meccaniche, il dolore non migliora con il riposo. È caratterizzato da rigidità mattutina e dolore anche notturno.
Perché è importante distinguerlo dagli altri tipi di lombalgia come la lombalgia “meccanica”?
La lombalgia meccanica, spesso dovuta alla artrosi e alla patologia degenerativa dei dischi intervertebrali (disidratazione discale e conseguente riduzione di altezza del disco intervertebrale) rappresenta la maggior parte delle lombalgie. La lombalgia da artrosi o degenerazione discale colpisce una fascia di età più avanzata e caratteristicamente migliora con il riposo e peggiora con il movimento e lo sforzo fisico. La sua insorgenza è spesso brusca ed acuta. Grazie a nuovi trattamenti terapeutici si ottengono ottimi risultati.
Come mai non si pensa subito a una visita neurochirurgica?
Spesso le persone hanno timore a farsi visita dal neurochirurgo pensando che si occupi solo di patologia encefalica o di patologie particolarmente gravi e preferiscono ricorrere alla visita ortopedica. Tuttavia, oggi, il trattamento delle lombalgie, ed in particolar modo quelle meccaniche, spetta al neurochirurgo che, una volta fatta la diagnosi, può proporre un trattamento conservativo o chirurgico (anche di tipo mini-invasivo) a seconda dell’intensità della sintomatologia, della durata dei sintomi e della comparsa di deficit neurologici.
Perché è importante curarsi presto?
Il trattamento precoce del mal di schiena permette una risoluzione del problema piuttosto rapida e grazie alla messa in atto di terapie fisico-riabilitative, si contribuisce a ridurre il rischio di recidive e alla ripresa delle normali attività della vita quotidiana.
Quali tipi di terapie possono curare il mal di schiena di tipo meccanico e con quali risultati?
L’approccio iniziale al paziente con lombalgia meccanica deve essere necessariamente conservativo. Prima deve essere fatta una terapia antiinfiammatoria mirata associata eventualmente a ciclo di ozonoterapia paravertebrale e a terapia fisico come tecarterapia e laserterapia. Successivamente, sulla base della risposta del paziente, si introduce anche l’aspetto riabilitativo come la ginnastica posturale, la idrokinesiterapia. Spesso il percorso terapeutico del paziente si ferma qui in quanto basti pensare con con la terapia medica abbinata all’ozonoterapia si riescono ad ottenere risultati soddisfacenti nell’80% dei pazienti. Solo in caso di insuccesso sarà allora d’obbligo ricorrere al trattamento chirurgico. Oggi, tuttavia, esistono numerose tecniche mini-invasive che riescono a dare al paziente ottimi risultati in tempi molto brevi e con minimi rischi.
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