L’olio essenziale di Mandarino

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Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta degli oli essenziali e delle loro proprietà. Queste essenze aromatiche offrono infatti molteplici doni sia per il corpo che per le emozioni.  Questo mese conosciamo l’olio essenziale di Mandarino (Citrus reticulata) che appartiene come tutti gli agrumi alla famiglia delle Rutaceae. Ne parliamo insieme ad Alessia Daturi, naturopata e aromaterapeuta, presso la Scuola italiana di medicina olistica di Milano.

È il più delicato nella famiglia degli agrumi e per questo è conosciuto come l’olio essenziale dei bambini, ma è un ottimo supporto anche per gli adulti. Adatto anche alle donne in gravidanza e in allattamento, la sua unica controindicazione è di essere leggermente fotosensibilizzante, per cui è meglio non usarlo quando ci esponiamo direttamente alla luce solare. È importante che sia puro al 100% e ottenuto per spremitura a freddo e che dopo l’apertura nei mesi più caldi sia conservato in frigo. Continua a leggere

Tre sport per rimettersi subito in forma

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Quando si decide di tornare in forma può capitare di essere indecisi sulla scelta dello sport da iniziare a praticare. Ho scelto tre sport indicati per tornare in forma velocemente. Il primo di cui voglio parlarvi oggi è “il metodo natked”. Prendete lo yoga, aggiungetevi le arti marziali, un pizzico di danza ed ecco che prende vita lo sport del momento: il metodo natked (acronimo di “natural” e “naked”, ossia un esercizio naturale e istintivo a corpo libero). Brevettato da Gianluca De Benedictis, presidente e direttore tecnico di Natked Group, è una disciplina 100% Made in Italy che mette a punto una sessione fitness a piedi (completamente) nudi, ma ad alta intensità. Lo scopo dell’allenamento è rieducare il corpo alla percezione di ciascun movimento, attraverso una ricerca continua dell’equilibrio, che migliora contemporaneamente la forza e la resistenza. Continua a leggere

Misogino: l’odio e il disprezzo verso la donna

Misoginia è un termine che segna un’epoca. Oggi probabilmente si direbbe ginofobia. Sarà forse perché la parola suona male o è incomponibile, ma chi odia gli omosessuali non è stato indicato come miso-omo… qualcosa, è prevalso il termine “omo-fobo”. Non è un dettaglio, perché “miso” vuol dire “che odia”, mentre invece “fobo” è “che ha paura”. Oggi c’è una vera e propria tendenza mentale a dire che chi mostra comportamenti ostili, discriminanti o intolleranti verso qualcuno, sotto sotto ne ha paura. Questo “sotto sotto” è un concetto psicanalitico: ciò che appare è l’odio, ma maschera una pulsione diversa, che è la paura. Paura di fusione, di essere assimilato e della propria parte simile all’altro. Quindi chi odia gli omosessuali avrebbe sotto sotto paura degli omosessuali, ma questo perché in ultima analisi avrebbe paura della propria parte omosessuale, e cercherebbe di negarla dichiarandola inaccettabile. C’è chi lo fa con lo scherno, chi con la regola religiosa, chi con un generico disdegno, ma in realtà l’odio vero non esiste, è questione di paura, paura di sé stessi. Però io ci andrei piano con le parole, nel senso che prima farei parlare i fenomeni. Chi odia le donne in realtà ne ha paura, ha timore della propria parte femminile e la rifiuta al punto da odiare le donne in generale. Siamo sicuri? Ne parliamo con il Dott. Matteo Pacini, medico chirurgo, Specialista in Psichiatria e docente di Medicina delle Dipendenze presso l’università di Pisa. Continua a leggere

Gengivoplastica e gengivectomia

I trattamenti parodontali rappresentano ormai una realtà nei migliori studi dentistici. Molti di questi trattamenti servono ad alleviare gli effetti della malattia parodontale, come gli interventi chirurgici che cercano di riparare, mantenere e sostenere i tessuti di supporto dentale in modo che la cavità orale in generale, e i denti in particolare, siano sempre perfettamente sani. La gengivoplastica è un trattamento che permette di rimodellare il tessuto gengivale. Viene effettuato in caso di anomalie gengivali e malattie parodontali, in modo da migliorare l’armonia e l’equilibrio tra linee gengivali e corona del dente. Permette inoltre di eliminare le tasche che si formano per processi infettivi e che permettono ai batteri di proliferare nello spazio tra denti e gengiva, fino a portare ad una compromissione importante del dente e del cavo orale del paziente.  La gengivoplastica viene generalmente eseguita in combinazione con una gengivectomia per ragioni estetiche o come parte di un trattamento per la parodontite. La gengivectomia, infatti, è un intervento che permette di rimuovere ed asportare la tasca e la parte di gengiva malata, ricreando un nuovo “attacco” della gengiva vicino al dente. Queste due procedure che sembrano uguali sono in realtà molto diverse tra loro. Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Giorgia Mariani, del Santagostino di Milano. Continua a leggere

Sindrome dell’ovaio policistico

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La sindrome dell’ovaio policistico è stata descritta per la prima volta nel 1935 da Stein e Leventhal, i quali riconobbero un’associazione tra la presenza di caratteristiche ovaie aumentate di volume e policistiche e la storia clinica di irsutismo, assenza di cicli e obesità. Attualmente e spesso sotto la dizione di PCO (ovaio policistico) viene evidenziato un segno ecografico e non una specifica malattia o sindrome. L’applicazione di rigidi criteri è fuorviante se si pensa che l 25% delle donne “normali” ha un aspetto ecografico tipico da PCO senza avere la sindrome dell’ovaio policistico.

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la causa endocrina più frequente associata ad alterazioni mestruali (cicli in ritardo ogni 40-60 giorni o assenza di cicli per lunghi periodi). Tale sindrome interessa l’8-18% delle donne in età fertile e la storia familiare di ovaio policistico e/o diabete rappresenta un fattore di rischio. Ma vediamo insieme al Dott. Ciro Comparetto, ginecologo presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia, come si manifesta, come avviene la diagnosi e soprattutto quali sono le armi per evitare tale sindrome tra prevenzione e corretto stile di vita. Continua a leggere

Prevenzione delle malattie della tiroide

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Le malattie della tiroide possono riguardare sia la struttura (noduli, infiammazione del tessuto o tumori) che la funzione, con una produzione eccessiva o ridotta di ormoni tiroidei.  La tiroide è una ghiandola endocrina situata alla base del collo che produce l’ormone tiroideo, per il 90% sotto forma di tiroxina (T4) e il restante 10% di triiodiotironina (T3).  L’ormone tiroideo regola numerose funzioni del nostro organismo, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale durante le prime fasi della vita, l’accrescimento corporeo, attività metaboliche e la funzione cardiaca. Deve essere continuamente secreta esattamente la giusta quantità di ormoni tiroidei, infatti, piccole variazioni possono avere ripercussioni notevoli sull’organismo e sui processi metabolici. Inoltre, quasi tutti i tessuti esprimono recettori per gli ormoni tiroidei, di qui si coglie l’importanza di una corretta funzione della ghiandola. Quando la tiroide produce troppi ormoni tiroidei si manifesta una condizione chiamata ipertiroidismo che causa una serie di sintomi, quali insonnia, nervosismo, ansia, iperattività, perdita di peso, battito cardiaco rapido o irregolare.  Se la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei si verifica una condizione chiamata ipotiroidismo. Nelle fasi iniziali, solitamente l’ipotiroidismo raramente provoca disturbi ma, col passare del tempo, se non curato, può causare una serie di problemi di salute, come obesità, dolori articolari, irregolarità della funzione riproduttiva e malattie cardiache. La carenza di iodio è una delle cause responsabili dell’insorgenza di alcune patologie tiroidee. Per poter funzionare correttamente, la tiroide necessita infatti di un adeguato apporto nutrizionale giornaliero di iodio, che viene assorbito e processato per sintetizzare gli ormoni tiroidei. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la dose quotidiana raccomandata è pari a 150 mcg al giorno per adolescenti e adulti e arriva fino a 250 mcg nelle donne in gravidanza.  Il modo più semplice per garantire un adeguato apporto quotidiano di iodio è utilizzare il sale iodato: per questo, prima di eliminarlo completamente dalla propria dieta, è opportuno confrontarsi con il medico.  Un’altra patologia tiroidea molto diffusa è il gozzo (aumento di volume della tiroide) che può essere diffuso o nodulare. I noduli tiroidei sono molto frequenti, soprattutto nella popolazione femminile adulta, ma solo fino al 10% circa di essi sono maligni. In tal caso si parla più propriamente di cancro tiroideo. Continua a leggere