Un fondoschiena alto, sodo e armonioso è il sogno di tutte le donne, spesso però destinato a rimanere tale per il timore di doversi sottoporre a un intervento chirurgico in anestesia totale considerato tra i più invasivi e a rischio di complicanze. Ma ci sono valide alternative molto più soft. La gluteoplastica, o chirurgia di rimodellamento del gluteo, consente di aumentare e/o modificare la forma dei glutei in pazienti che presentino un rilassamento dei tessuti causato da un importante dimagrimento o dal naturale trascorrere del tempo, oppure semplicemente un “lato B” disegnato dalla natura piatto o troppo piccolo. Una possibile complicanza dell’intervento chirurgico di gluteoplastica è la contrattura capsulare, che è data dalla reazione dell’organismo alla protesi glutea. Inoltre, le protesi utilizzate nella chirurgia di aumento del volume dei glutei possono talvolta andare incontro a dislocazione, che si verifica quando la protesi si sposta dalla tasca nella quale è stata collocata o ruota su sé stessa cambiando la posizione. Tra le controindicazioni di questo intervento chirurgico vi è anche il decorso post- operatorio che è piuttosto doloroso. Dopo l’intervento, inoltre, si deve rimanere a riposo per 48 ore, in questa prima fase potranno verificarsi gonfiori, ecchimosi e dolore a livello dei glutei. Un’alternativa decisamente meno invasiva è rappresentata dal lipofilling o lipostruttura, che prevede l’utilizzo del proprio grasso per aumentare e rimodellare i glutei ed è quindi indicato in pazienti che presentino sufficienti accumuli adiposi, che hanno il merito di poter essere trasferiti in altre parti del corpo senza provocare reazioni di rigetto. Ne parliamo con la dottoressa Gabriela Stelian specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.
L’intervento si esegue prelevando, tramite piccolissime cannule di pochi millimetri di lunghezza, il tessuto adiposo da aree ben nascoste dove questo è presente in maggiore quantità (addome, fianchi, cosce, ecc…) e, dopo opportuno trattamento, viene re-iniettato con micro-cannule nelle aree del gluteo da riempire: non permangono esiti cicatriziali in quanto il lipofilling viene effettuato senza alcun bisogno di effettuare incisioni. La quantità di grasso necessario per ottenere un buon aumento di volume, è compreso tra 250 e 600 cc. Il grande vantaggio di questa tecnica è che viene utilizzato tessuto autologo per effettuare l’aumento di volume e quindi non ci sono complicanze legate all’uso di protesi (contrattura capsulare, estrusione dell’impianto, ecc..). Inoltre, grazie al prelievo di grasso, viene fatto un rimodellamento delle aree dove vi sono accumuli adiposi, con grande soddisfazione della paziente. Lo svantaggio purtroppo è che una parte di grasso re-innestato tramite lifofilling (circa il 30%) viene riassorbito, quindi, nel tempo c’è bisogno di intervenire nuovamente per compensare il volume perduto.
Esiste anche il lifting dei glutei con i fili di trazione, ed è indicato in casi in cui ci sia una ptosi (cedimento) della natica, in pazienti che abbiano una quantità anche modesta di tessuto adiposo. Può sottoporsi a questo intervento chi desidera risollevare i propri glutei senza ricorrere a un intervento chirurgico, o chi necessita solo di dare un tocco più tonico al proprio fondoschiena. Il sollevamento dei glutei mediante fili di trazione è considerata una metodica ambulatoriale, eseguibile in anestesia locale con tempi brevi d’intervento e di recupero post-operatorio. Dopo aver eseguito l’anestesia locale tramite millimetriche incisioni si introduce il filo nel sottocute seguendo il disegno preoperatorio. A seconda del grado di cedimento del gluteo e della dimensione del gluteo stesso si eseguono con il filo uno o due cerchi (a volta anche tre) sulla natica. Tirando poi i due capi del filo il tessuto adiposo presente si raccoglie e si solleva aumentando la proiezione dei glutei che risultano così alti e definiti. I tempi di riassorbimento dei fili sono di circa 6-7 mesi, durante i quali il risultato ottenuto migliora a vista d’occhio, giorno dopo giorno. I fili si riassorbono completamente per azione idrolitica, in maniera del tutto naturale e innocua, ma la biostimolazione e l’effetto lifting durano più a lungo, poiché il supporto prodotto dai fili avrà generato un’importante stimolazione endogena i cui benefici saranno visibili molto a lungo anche dopo il riassorbimento. Insomma, grazie alla loro composizione, i fili di trazione una volta assorbiti dalla cute, sviluppano anche un effetto di biorivitalizzazione cutanea, migliorando concretamente la struttura dei tessuti. La durata visibile del trattamento varia, pertanto dai 18 ai 24 mesi. Dopo l’intervento si potrà tornare tranquillamente alle normali attività, anche se sono consigliate almeno quattro settimane di stop da tutte le attività sportive più impegnative che comportino stress e sudorazione. Sempre in relazione ai fili utilizzati e alla lassità e vastità della zona da trattare, i costi dell’intervento variano dai 2 ai 6 mila euro.
Silvia Trevaini
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