Negli ultimi decenni l’incidenza del melanoma cutaneo nella popolazione caucasica è in crescita, con circa il 5% di casi in più ogni anno. In Italia vengono diagnosticati ogni anno oltre 7.000 nuovi casi di melanoma. Il melanoma può insorgere ad ogni età, ed è uno dei tumori più frequenti negli adulti di età compresa tra i 30 e 40 anni. Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule specializzate della pelle e responsabili del colore della pelle e dell’abbronzatura, su cute sana o alla modifica di un neo preesistente. Sappiamo che uno dei fattori di rischio principali è proprio l’esposizione ai raggi solari (specialmente se intermittente, sporadica e intensa) e le scottature, soprattutto in giovane età. L’aumento dell’incidenza, registrato in tutto il mondo negli ultimi decenni, viene imputato in parte alla crescente ed eccessiva esposizione solare. Il melanoma è una neoplasia sempre maligna. Non è infatti mai possibile definire un melanoma benigno, tutt’al più si può parlare di un neo benigno che non presenta le caratteristiche di un melanoma. La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del melanoma e dei nei melanocitici benigni tale che ha spinto un numero sempre crescente di pazienti a sottoporsi ad un accurato esame della cute. La prevenzione del melanoma passa dalle visite periodiche dal dermatologo che valuta attentamente tutti i nei. È nel suo studio che nasce il sospetto che non si tratti di una semplice neo ma, purtroppo, di un melanoma. Vediamo insieme al Dott. Alessandro Federico, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, presso il centro Santagostino di Milano, come riconoscerlo e curarlo. Continua a leggere