Per molte donne, anche magre, uno dei problemi dopo i 50 anni, è l’accumulo di adipe sul girovita. La pancia cresce, però, non solo per effetto dei cambiamenti ormonali tipici della menopausa, ma anche e soprattutto perché seguiamo un’alimentazione non adeguata. Gli studi sono chiarissimi su ciò che sforma di più il nostro punto vita: cibi processati, salumi, carne rossa e soprattutto zuccheri e farine raffinate. L’adipe addominale tende a rallentare il metabolismo, innalza i livelli di insulina e fa sentire sempre affamati. Le cellule adipose dell’addome sono infatti quelle che sintetizzano maggiormente alcuni ormoni, come la leptina, che regolano l’appetito e il bilancio energetico. L’adipe che si concentra sulla pancia non è un grasso qualsiasi. È molto pericoloso perché può favorire uno stato infiammatorio che predispone, in un circolo vizioso, a un ulteriore aumento di peso, ma anche a disturbi come diabete e sindrome metabolica. Fortunatamente la caratteristica tipica del grasso viscerale è la maggiore sensibilità agli stimoli lipolitici, cioè a tutti i fattori che portano a eliminare i grassi. Ciò significa che, in caso di dimagrimento, il primo grasso a essere “bruciato” è proprio quello viscerale. Cosa fare allora per snellire la pancia e ritrovare una silhouette armoniosa? Il primo passo è prendere consapevolezza delle cattive abitudini e cambiarle. Non bisogna attuare grandi stravolgimenti peggiorando la situazione. Bisogna conoscere quali sono le cause metaboliche di questo tipo di sovrappeso e agire su di esse con programma mirato. Già dopo poche settimane potrai osservare i risultati sulla bilancia. Ma vediamo cosa nella nostra dieta o nel nostro stile di vita favorisce di più l’accumulo di adipe sull’addome. I tre principali fattori che portano alla formazione del grasso addominale sono: l’eccesso di zuccheri, troppe proteine animali, alti livelli di stress. Continua a leggere