Diversi studi hanno dimostrato che chi soffre di psoriasi corre maggiori rischi di sviluppare altre malattie. In particolare, esisterebbe uno stretto legame tra la salute della pelle, del fegato e dei reni. Più i sintomi cutanei dell’infiammazione sono seri, più aumentano le probabilità di andare incontro a “fegato grasso”, insufficienza renale e malattie oculari, respiratorie e cardiocircolatorie. Per questo è importante non sottovalutare questa malattia “multiorgano”, ma trattarla con un approccio pluridisciplinare, modificando anche gli stili di vita scorretti. La psoriasi è una malattia infiammatoria con andamento cronico recidivante, favorita da una predisposizione genetica e causata da un’alterazione del sistema immunitario, a cui possono contribuire fattori ambientali e comportamentali. Colpisce indistintamente uomini e donne di età diverse, anche se il picco dei casi si registra nella fascia di età 20-30 anni e le forme più serie si riscontrano per lo più tra i maschi. Non è risolvibile, ma si può trattare con cure mirate e personalizzate in base alle caratteristiche individuali. Provoca prurito, bruciore, desquamazioni e lesioni cutanee. È errato, però, considerarla una malattia solo della pelle. Si tratta di una condizione infiammatoria che può coinvolgere polmoni, reni, fegato, occhi, apparato cardiocircolatorio e sistema osteoarticolare e causare altre problematiche specifiche, tra cui malattie metaboliche, cardiache, obesità, diabete e ipercolesterolemia. Tra le malattie presenti contemporaneamente più spesso c’è l’artrite psoriasica, una forma di malattia infiammatoria degli arti che si associa alla psoriasi nel 30% dei casi e provoca gonfiore, dolore e rigidità alle articolazioni. Continua a leggere