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Il poliamore: quando un solo partner non basta

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Il poliamore è una forma di relazione romantica o sessuale in cui una persona ha più di un partner allo stesso tempo, con il consenso e la conoscenza di tutti i coinvolti. Il poliamore differisce dall’adulterio o dalla relazione aperta perché tutte le parti coinvolte sono pienamente consapevoli e d’accordo con la configurazione della relazione. Ci sono molte ragioni per cui una persona potrebbe scegliere di vivere una relazione poliamorosa. Alcune persone possono sentire che l’amore non è limitato e che possono amare più di una persona allo stesso tempo. Altri possono trovare che una relazione poliamorosa soddisfa i loro bisogni emozionali e sessuali in modo più completo rispetto ad una relazione monogama. Il poliamore può assumere diverse forme, come una relazione triadica in cui tre persone sono coinvolte in una relazione romantica o sessuale, o una relazione di gruppo in cui più di tre persone sono coinvolte. Ci sono anche relazioni poliamorose in cui i partner hanno relazioni parallele, ma non necessariamente vivono insieme o condividono tutti gli aspetti della loro vita. Nonostante le molte forme che può assumere, presenta sfide uniche, come la gestione dei sentimenti di gelosia, la creazione di regole e confini all’interno della relazione, e la gestione delle relazioni con la famiglia e gli amici che potrebbero non capire o accettare la configurazione della relazione. In generale, il poliamore è una scelta personale e deve essere rispettato come tale. Ci sono molte persone che trovano felicità e appagamento in relazioni poliamorose e non vedono una necessità di limitare il loro amore a un unico partner.  Chi sceglie il poliamore lo fa per varie ragioni. Qualcuno vive così, perché le di intimità sono molteplici ed è difficile raggiungerle tutte con una sola persona, allora fa in modo di realizzarle di volta in volta con partner diversi. Qualcun altro sperimenta il poliamore perché con un partner vive la passione, con un altro condivide progetti e con un altro ancora sente una forte intimità di pensieri. Ma non solo. Vediamo le diverse forme che può prendere.

Passionale
Capita di sentirsi molto attratti da una persona e di lasciarsi andare a un rapporto passionale: come spiegano gli scienziati, in quei casi succede che due aree cerebrali, la corteccia prefrontale mediale, coinvolta nei processi decisionali e il nucleus accumbens, siano in grado di interconnettersi e di stimolare i circuiti del piacere e della ricompensa. Quando scocca questa scintilla si attivano la dopamina che alimenta l’eccitazione, l’ossitocina che rafforza i legami, mentre la feniletilamina la molecola responsabile della passione, raggiunge il suo picco: simile all’anfetamina funziona nel corpo come una cassa di risonanza, amplificando tutte le emozioni. In questo stato ci si sente allegri, creativi e rilassati in una relazione di reciproco attaccamento emotivo. Questo tipo di attaccamento modula la memoria, favorisce l’apprendimento, esercitando un controllo sul flusso d’informazioni nel cervello, e rende più aperti a scoprire il mondo.

Lavorativo
Sono sempre più numerose le relazioni che nascono luoghi di lavoro e vengono vissute nei momenti liberi dall’attività professionale. Alcuni ambienti e professioni predispongono a un contatto più intimo, come quelle in cui ci sono turni di notte. Medici, infermieri, operai o impiegati specializzati in lavori di grande responsabilità possono sentire forte il bisogno di alleviare lo stress, la preoccupazione, l’ansia legata alla fatica o alla paura di sbagliare ed è facile che nei momenti di pausa lo stato di adrenalina e il correlato aumento di testosterone, responsabile dell’eccitazione, possano predisporre a cercare distrazioni che allevino la tensione, tra cui lo scambio emotivo e sessuale.

Intellettuale
Ogni giorno si producono migliaia di percezioni e pensieri, di cui si è consapevoli solo di una parte e, di questa frazione, solo una quota minima viene condivisa con altri.  Se però si stabilisce questo tipo di comunicazione con un’altra persona è come se l’invisibile, la parte segreta di noi stessi, diventasse visibile. E questa percezione immaginativa che stimola il desiderio di legame, intimità e fiducia abbassa i livelli di epinefrina (la molecola dello stress) a tutto vantaggio della produzione di ossitocina, l’ormone dell’affettività e dell’equilibrio del sistema parasimpatico deputato a regolare la temperatura del corpo, il livello degli zuccheri nel sangue, il battito cardiaco e il respiro. Questa regolazione neuro-endocrina contrasta crampi e contrazioni causati da paure e inquietudini.

Divertente
L’umorismo nella coppia è un forte collante, perché abbassa i livelli della rabbia e della biochimica negativa (in prevalenza catecolamine): i partner che possono condividere battute e scherzare insieme, come spiega una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Journal of Research in Personality , manifestano alti livelli di benessere e durano più a lungo. I partner che ridono producono più dopamina e condividono una bioelettricità cerebrale simile: le loro onde elettriche si stabilizzano sulla frequenza gamma, responsabile di un miglioramento dell’umore. Ridere significa esercitare la fantasia, ridimensionare gli ostacoli e allenare il cervello a trovare un’energia nuova.

 

Silvia Trevaini

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