Capelli più sani: con il massaggio del cuoio capelluto

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La galea aponeurotica, conosciuta anche come aponeurosi epicranica, è una parte relativamente sconosciuta del nostro corpo che si trova sotto il cuoio capelluto. Nonostante i suoi nomi complicati è semplicemente uno strato denso e fibroso che esiste tra il cuoio capelluto e le ossa del cranio. Agisce come un berretto, avvolgendo l’intera testa e collegandosi ai muscoli della fronte, delle tempie e dell’occipite. Premendo con decisione le dita sul cuoio capelluto, puoi manipolare qualcosa di più profondo all’interno, fornendo in definitiva un sollievo significativo. È interessante notare che spesso manteniamo molta tensione nell’area tra la fronte e la sommità della testa, motivo per cui la caduta dei capelli tende a verificarsi in modo più evidente in quella regione durante i periodi di stress. Questa cavità “fantasma” sottovalutata svolge in realtà un ruolo cruciale. Quando perde la sua naturale elasticità e mobilità, si verificano conseguenze spiacevoli. Tensioni e aderenze prolungate nella zona della corona possono portare non solo all’indebolimento e al diradamento dei capelli, ma anche a dolori, mal di testa, infiammazioni e tensioni che possono colpire anche il collo. La galea è strettamente collegata ai muscoli della testa e del viso a vari livelli, comprese le aree frontale, temporo-zigomatica e occipitale. Pertanto, qualsiasi cambiamento o problema in un’area può senza dubbio avere un impatto sull’altro.

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Ladri di energia: chi sono e come proteggersi

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Il termine “casi umani” si riferisce tipicamente a individui che sono estremamente bisognosi e hanno un urgente bisogno di coinvolgere gli altri nelle loro difficoltà personali. Queste difficoltà possono variare da questioni lavorative e relazionali a difficoltà finanziarie e altro ancora. Questi individui spesso condividono una lista infinita di disgrazie, come dolore, abbandono e perdita, con l’intenzione di catturare l’attenzione del loro ascoltatore, preferibilmente qualcuno che non conoscono bene. L’obiettivo è stabilire una connessione con l’ascoltatore e farlo sentire complice delle proprie disgrazie. Una volta stabilita questa connessione, le risorse emotive dell’ascoltatore vengono poi sfruttate, spesso senza che lui se ne renda conto, portando ad un processo di “vampirizzazione” in cui l’energia e le emozioni dell’ascoltatore vengono prosciugate. Ciò può provocare sentimenti di stanchezza, vuoto, pensieri negativi e calo dell’umore. È importante notare che questa dinamica è lontana da un’amicizia sana, in cui uno è disposto a sostenere ed entrare in empatia con la sofferenza e il dolore dell’altro come risposta naturale a eventi drammatici. Si tratta invece di una relazione unilaterale in cui il focus è esclusivamente sull’intervento immediato, sul salvataggio e sulla riparazione dell’interlocutore.

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Orecchini, gravità e invecchiamento: cosa fare per i lobi danneggiati

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L’armonia di un viso si basa sul contributo di ogni singola parte, per quanto piccola o spesso trascurata, come il lobo dell’orecchio. Sebbene non sia una preoccupazione comune, alcune persone cercano l’aiuto di medici estetici per affrontare le imperfezioni in quest’area che potrebbero essersi sviluppate nel tempo o a causa di vari fattori. È possibile correggere questi problemi, compresi i casi in cui il lobo dell’orecchio è troppo piccolo o troppo grande per la sua forma naturale, cosa che può colpire sia uomini che donne. Una delle principali cause di questi inestetismi è l’uso prolungato di orecchini pesanti, indossati per molti anni, che porta agli inevitabili effetti della gravità e al naturale processo di invecchiamento. Questi tre fattori (orecchini pesanti, gravità e invecchiamento) possono provocare un allungamento poco attraente del lobo dell’orecchio. Se la colpa è degli orecchini pesanti, è evidente che questo difetto può comparire anche in giovane età. Tuttavia, è soprattutto il passare del tempo a causare il cedimento dei lobi delle orecchie. Analogamente ad altre zone del viso, anche il piccolo lobo dell’orecchio risente della ridotta produzione di fibre elastiche di sostegno, come elastina e collagene, che sono associate all’invecchiamento. Inoltre, i lobi delle orecchie subiscono una perdita di turgore e densità nel tempo a causa della diminuzione dell’idratazione, con conseguente graduale esaurimento dell’aspetto un tempo carnoso e roseo, portando a lobi più sottili, più lunghi e rugosi. Questo problema diventa più pronunciato nelle donne che hanno indossato costantemente orecchini pesanti, un’abitudine che può causare l’allargamento e l’allungamento dei fori, peggiorando ulteriormente l’aspetto “pendente” del lobo.

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Tutti i benefici dei burri per il corpo

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La nostra pelle richiede cure continue con formule ricche e nutrienti dalla texture corposa. Questi prodotti dovrebbero contenere ingredienti idratanti, lenitivi e antiossidanti per proteggere la pelle e promuoverne la salute. La nostra pelle è l’organo più grande del nostro corpo, coprendo quasi due metri quadrati di superficie. Funge da barriera per proteggere i tessuti sottostanti, aiuta a regolare la temperatura corporea, elimina le tossine attraverso la sudorazione e produce sostanze importanti come la vitamina D e la melanina. Tuttavia, l’utilizzo di prodotti aggressivi e l’esposizione della nostra pelle alle aggressioni esterne possono danneggiarne la struttura lipidica, rendendola secca e fragile. Inoltre, il nostro stato mentale può influenzare anche la nostra pelle, poiché è il primo organo a mostrare segni di stress e cattivo umore. Per chi ha la pelle sensibile, lo stress può causare la dilatazione dei vasi sanguigni, portando ad arrossamenti cutanei più frequenti. Inoltre, livelli elevati di ansia possono provocare una diminuzione dell’idratazione e un invecchiamento precoce, oltre a varie altre malattie. Scelte di vita non salutari, inquinamento, eccessiva esposizione al sole e mancanza di cure adeguate sono altri fattori che possono danneggiare la nostra pelle. Per mantenere la pelle sana, è importante adottare alcune misure, come indossare guanti durante le faccende domestiche e utilizzare detergenti delicati senza sostanze chimiche aggressive. È inoltre fondamentale mantenere intatto il film idrolipidico della pelle utilizzando prodotti che contengano alti livelli di ceramidi, oli e vitamine. Le formulazioni a base di burro sono particolarmente efficaci in questo senso, poiché forniscono protezione a lunga durata e idratazione extra, lasciando la pelle morbida e nutrita. La loro consistenza densa e ricca li rende ideali per l’applicazione su aree esposte come labbra e viso, nonché per soggetti con pelle estremamente secca e disidratata.

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Fragole contro l’ipertensione

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Le fragole sono considerate le protagoniste della primavera e ad esse è dedicato il mese di maggio. In alcuni dialetti, come quello milanese, vengono chiamate “magioster”, termine che deriva dal nome latino del mese, e che le rende quindi, “maggioline”. Originarie dell’Europa, le fragole fanno parte della dieta umana fin dall’antichità. I romani le chiamavano fragrans, che significa “profumate”, ma il loro vero valore risiede nell’abbondanza di principi attivi benefici. Le fragole sono ricche di vitamine e minerali essenziali, pur essendo povere di zuccheri e calorie (33 kcal/100 g). Sono particolarmente utili nel combattere l’ipertensione. Ricercatori in Florida hanno scoperto che le fragole possiedono proprietà antipertensive, attribuite al loro contenuto di potassio e alla presenza di antiossidanti che rilassano l’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, con conseguente riduzione naturale della pressione sanguigna. Questa scoperta è ulteriormente supportata da un ampio studio condotto dalle università di East Anglia e Harvard, che ha individuato negli antociani, antiossidanti presenti nelle fragole, un fattore protettivo contro l’ipertensione. Inoltre, gli stessi antociani responsabili della vibrante tonalità rossa delle fragole forniscono protezione contro i capillari fragili e le vene varicose visibili, condizioni che peggiorano con le temperature più calde. Le fragole contengono anche quercetina, campferolo, acido ellagico e altri acidi fenolici, che contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e diabete.

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