Capelli più sani: con il massaggio del cuoio capelluto

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La galea aponeurotica, conosciuta anche come aponeurosi epicranica, è una parte relativamente sconosciuta del nostro corpo che si trova sotto il cuoio capelluto. Nonostante i suoi nomi complicati è semplicemente uno strato denso e fibroso che esiste tra il cuoio capelluto e le ossa del cranio. Agisce come un berretto, avvolgendo l’intera testa e collegandosi ai muscoli della fronte, delle tempie e dell’occipite. Premendo con decisione le dita sul cuoio capelluto, puoi manipolare qualcosa di più profondo all’interno, fornendo in definitiva un sollievo significativo. È interessante notare che spesso manteniamo molta tensione nell’area tra la fronte e la sommità della testa, motivo per cui la caduta dei capelli tende a verificarsi in modo più evidente in quella regione durante i periodi di stress. Questa cavità “fantasma” sottovalutata svolge in realtà un ruolo cruciale. Quando perde la sua naturale elasticità e mobilità, si verificano conseguenze spiacevoli. Tensioni e aderenze prolungate nella zona della corona possono portare non solo all’indebolimento e al diradamento dei capelli, ma anche a dolori, mal di testa, infiammazioni e tensioni che possono colpire anche il collo. La galea è strettamente collegata ai muscoli della testa e del viso a vari livelli, comprese le aree frontale, temporo-zigomatica e occipitale. Pertanto, qualsiasi cambiamento o problema in un’area può senza dubbio avere un impatto sull’altro.

La tecnica di massaggio

Le tecniche iniziali impiegate sulla fronte possono essere piuttosto intense e leggermente fastidiose per soggetti con questa zona particolarmente tesa. Il massaggiatore inizia tracciando con i pollici una linea verso l’alto dal ponte nasale all’attaccatura dei capelli, quindi ripetendo lo stesso movimento lateralmente lungo la linea delle sopracciglia verso le tempie. Durante ogni passaggio, i pollici premono con decisione e si muovono lentamente per manipolare in profondità i tessuti. Il processo viene poi ripetuto nella zona centrale. Il primo ciclo di queste manovre può causare disagio, mentre il secondo può essere doloroso. Queste sensazioni si verificano perché il rilascio delle aderenze aumenta il flusso sanguigno ai tessuti. Quando l’area trattata diventa più ossigenata e reattiva, significa che si sta riattivando. Il terapista prosegue poi il lavoro per sbloccare le aderenze sulle tempie e sugli zigomi. Le tecniche di pressione e distacco vengono applicate ai muscoli delle regioni zigomatiche e temporali, prima di tornare sulla fronte e affrontare l’intersezione tra il cuoio capelluto e i muscoli frontali, coprendo l’intera attaccatura dei capelli. È normale che la zona diventi calda e rossa durante questa fase. Successivamente si effettua un lavoro diretto sul cuoio capelluto. Le dita vengono utilizzate per ruotare ed esercitare pressione su tutta la superficie, spostandosi dall’attaccatura dei capelli verso il centro della testa, provocando la piega naturale della pelle. Infine, l’esperto si concentra sulla parte posteriore della testa, in particolare sulle regioni posteriori e occipitali del cuoio capelluto, che spesso sono piene di aderenze e molto contratte. I movimenti rotanti si eseguono utilizzando tutte le dita, manipolando in profondità la pelle senza tirare per evitare di disturbare i capelli. I pollici poi si muovono verso l’alto dall’occipite alla parte centrale della testa. Il trattamento si conclude con manovre di scollamento della zona rigida e contratta del collo.

Esercizi da fare a casa da sole

Una delle valutazioni iniziali prevede che le persone cerchino di muovere i muscoli della testa mantenendo ferme le sopracciglia. La maggior parte non è in grado di svolgere questo esercizio. Tuttavia, per coloro che hanno successo, un’indicazione evidente è la presenza di capelli folti. Se l’esercizio viene eseguito correttamente, una persona può osservare la parte anteriore del cuoio capelluto abbassarsi verso le sopracciglia e poi ritornare nella posizione originale guardandosi allo specchio. Questo movimento delle sopracciglia è il risultato del movimento del cuoio capelluto e non viceversa. Si consiglia di praticare questo esercizio quotidianamente. Inizialmente corrugherete la fronte e basta, ma concentrandosi sul cuoio capelluto si noterà gradualmente il suo movimento impercettibile, che diventerà più evidente con il passare del tempo. Inoltre, quotidianamente è possibile impegnarsi in una sorta di autostimolazione utilizzando le dita. Si tratta di partire dal centro della fronte, allineare e unire le dita di entrambe le mani nella zona tra le sopracciglia, per poi farle scorrere dolcemente verso l’alto fino a raggiungere la sommità della testa. È importante esercitare una pressione e non semplicemente scivolare sulla superficie della pelle. Questo processo viene poi ripetuto con le mani separate, partendo dalle sopracciglia su entrambi i lati e seguendo lo stesso percorso verso l’alto. Successivamente la stimolazione viene effettuata dagli zigomi verso l’alto e lateralmente. Infine, si affronta la parte posteriore della testa, spostandosi dalla nuca alla sommità della testa, unendo le mani come all’inizio.

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Silvia Trevaini

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