Impariamo a tagliare con il passato

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Gli accumulatori seriali sono individui che hanno la compulsione ad accumulare oggetti e lottano per lasciare andare qualsiasi cosa. Con il passare del tempo, le loro case vengono sopraffatte da vari oggetti, portando ad uno stile di vita ristretto e caotico. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario coinvolgere le autorità. È interessante notare che questo modello di accumulo ricorda una dinamica familiare comune: l’accumulo di situazioni divenute obsolete. Invece di concentrarci sull’aspetto fisico, possiamo osservare una crescente tendenza ad aggrapparci a cose che non ci servono più a livello psicologico e situazionale. Ciò include relazioni tossiche, personalità obsolete o comportamenti che non sono più in linea con chi siamo e ambienti opprimenti che consumano tempo, spazio ed energia inutili, ostacolando la nostra vita quotidiana. Questa tendenza è notevolmente aumentata negli ultimi anni, causando problemi inspiegabili poiché opera inconsciamente sia nelle sue cause che nelle sue manifestazioni. È diventato normale per noi portare il peso di queste situazioni “estinte” senza renderci conto del prezzo che comportano per le nostre vite, compromettendone la qualità e causando stanchezza e stress. Le cause profonde di questo fenomeno assomigliano a quelle dell’accumulo di oggetti: ansia da separazione, desiderio di amore, senso di vuoto e bisogno di ipercontrollo. Questi problemi sono prevalenti nella società odierna, con la paura diffusa di perdere i propri cari e l’insicurezza emotiva generale, nonché una sensazione di mancanza di scopo nel frenetico mondo moderno. Inoltre, la complessità della vita contemporanea porta spesso a un travolgente desiderio di controllo, esasperando ulteriormente la tendenza ad accumulare.

Anche la continua iperconnettività digitale che sperimentiamo oggi contribuisce a questo problema. Con una presenza online costante, diventa sempre più difficile lasciare andare ciò che non è più rilevante. Le difficoltà nel “lasciar andare” ci impediscono di andare avanti e di creare un futuro, con il risultato che il presente è sopraffatto da un passato che rifiuta di svanire. Per ripristinare un sano equilibrio tra passato, presente e futuro, è fondamentale agire piuttosto che rimanere passivi, in modo simile a come un accumulatore seriale deve affrontare attivamente le proprie tendenze di accumulo. Il primo passo è riconoscere e prendere coscienza delle nostre difficoltà. In definitiva, dobbiamo accettare la fine naturale delle situazioni e la natura ciclica della vita. La nostra società, distaccata dalla natura e dai suoi processi trasformativi, ha favorito questo accumulo patologico come mezzo per evitare il vuoto. Tuttavia, così facendo, diventiamo stagnanti e incapaci di progredire. Per rompere questo ciclo distruttivo è necessario abbracciare la saggezza della natura, che ci insegna che tutto segue un ciclo di inizio, espansione e infine fine. Allineandoci ai cicli della natura, possiamo accettare la conclusione delle relazioni e rilasciare situazioni obsolete senza gravare sul presente. La natura dimostra anche che finito un ciclo ne inizia un altro, anche se la transizione può essere dolorosa. Quando scegliamo di chiudere una relazione, è possibile che altri resistano e cerchino di convincerci a restarci. Tuttavia, non dovremmo lasciarci influenzare dalla loro persuasione, poiché ritardare l’inevitabile non farà altro che rendere più difficile la decisione e meno accettato in futuro. È importante riflettere in modo obiettivo e apportare le necessarie chiusure. Ciò richiede assumersi la responsabilità e comprendere che la procrastinazione non fa altro che prolungare l’inevitabile, causando danni significativi nel processo. Potare ciò che ha fatto il suo corso è una legge fondamentale della natura che non può essere evitata. Proprio come la primavera non può arrivare senza una potatura decisa e attenta, anche noi dobbiamo abbracciare questo processo naturale di lasciar andare per invitare nuovi inizi e crescita.

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Silvia Trevaini

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