La filofobia

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Il termine filofobia deriva dalla combinazione di due parole greche, “φιλος” (che significa amore) e “φοβία” (che significa paura). Questa sensazione di disagio è caratterizzata da una paura intensa e irrazionale di sviluppare sentimenti romantici per qualcuno. Per alcune persone, la prospettiva di innamorarsi o di formare un legame emotivo può essere incredibilmente destabilizzante, poiché immaginano un futuro pieno di profondo dolore emotivo che mette a nudo le loro vulnerabilità. Il solo pensiero di provare emozioni nei confronti di un’altra persona può evocare un autentico senso di angoscia, alimentato dalla paura di perdere il proprio senso di indipendenza e autonomia. Sociologi, psicologi, antropologi e psichiatri hanno, in termini conoscitivi, sviscerato negli ultimi anni la nostra società attuale sotto diverse prospettive, tutte estremamente utili per comprenderla, mettendone in luce i meccanismi di funzionamento, le storture e le fragilità che la costituiscono.

Paura del futuro e perdita di unicità

Le difficoltà incontrate dai giovani nella pianificazione del futuro, supportate anche da fattori economici, hanno prodotto una popolazione fragile che non è in grado di pianificare efficacemente la propria vita. Ciò ha portato ad un senso di incertezza e mancanza di prospettive per il futuro. Il sistema educativo, una volta visto come un mezzo per il progresso sociale, culturale ed economico, è ora visto come un peso, con gli studenti che si concentrano sul soddisfare le richieste degli insegnanti piuttosto che impegnarsi in esperienze di apprendimento significative. Questa mancanza di presenza personale e di obiettivi condivisi ha portato all’assenza di senso ovvero il nulla e a fare affidamento su azioni di routine. Per di più la mancanza di solidarietà e di coinvolgimento della comunità ha portato all’isolamento e alla disconnessione degli individui nella società. Ciò ha portato le persone a cercare una convalida esterna e a fare affidamento sul proprio ego per mascherare la propria vulnerabilità. Senza senso di appartenenza e consapevolezza di sé, gli individui fanno affidamento sull’approvazione degli altri per riempire il vuoto. Questa mancanza di guida emotiva interna porta alla confusione nelle relazioni e alla difficoltà nel formare connessioni autentiche. La paura della vulnerabilità e il rischio di perdere quel poco senso di sé che hanno rendono difficile per le persone impegnarsi veramente nelle relazioni. La scelta tra gratificazione immediata e pensare agli altri può sembrare una prigione, impedendo alle persone di sperimentare connessioni più profonde e significative.

Come si comporta il filofobico nella coppia

Gli individui che soffrono di filofobia potrebbero non sempre evitare completamente le relazioni romantiche. In effetti, molti filofobici possono inizialmente entrare in una relazione romantica stabile perché desiderano provare affetto con un’altra persona. Tuttavia, una volta impegnati nella relazione, iniziano a temere la sua progressione e il potenziale danno che potrebbe derivarne. Tipicamente queste persone mostrano un comportamento distante e distaccato nel contesto della relazione, mostrando tendenze alla chiusura e al controllo eccessivo. Possono anche sperimentare attacchi di gelosia e possessività, derivanti da un senso di fragilità e insicurezza di fondo. Questi individui spesso lottano con problemi di autostima e trovano difficile comunicare in modo efficace, il che può creare un’impressione di insensibilità e mancanza di empatia. In realtà, stanno semplicemente adottando comportamenti che sabotano la connessione emotiva per proteggersi dalla tremenda paura della vulnerabilità che deriva dall’essere in una relazione seria.

Come curare la filofobia

Nei casi meno gravi, la filofobia può essere risolta apportando semplici cambiamenti al proprio stile di vita o avendo un incontro romantico appagante che promuova un senso di sicurezza e fiducia nel partner. Tuttavia, nei casi più estremi, queste soluzioni non bastano e diventa necessario un approccio psicoterapeutico. Questo approccio implica approfondire le cause profonde dell’ansia nelle relazioni e affrontare le esperienze attuali del paziente, aiutandolo a superare efficacemente situazioni spaventose attraverso strategie alternative che promuovano la fiducia. Nei casi più gravi, può essere consigliato associare la psicoterapia alla farmacoterapia per affrontare le crisi profonde che possono sorgere di fronte alla prospettiva di creare connessioni o condividere emozioni con gli altri.

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Silvia Trevaini

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