Il pungitopo risveglia la circolazione

 

In decotto, in crema o come nutrimento, questa pianta invernale è l’ideale contro gambe gonfie, flebiti e stasi linfatica.

 

Il nome botanico del pungitopo, Cuscus aculeatus, deriva dai fusti appuntiti all’estremità che in inverno si ricoprono delle caratteristiche bacche rosse, che ne fanno un simbolo delle festività di fine anno. Questo arbusto appartiene alla famiglia delle Liliacee e in fitoterapia se ne utilizza il rizoma con radici, raccolto in autunno. I costituenti principali della pianta sono saponine steroliche oli essenziali balsamici, drenanti e purificanti resine, flavonoidi e sali minerali che, agendo in sinergia, hanno un’ottima azione ricostituente sul sistema circolatorio. Le saponine, in particolare, hanno notevoli proprietà antinfiammatorie, astringenti e diuretiche. Il pungitopo è il rimedio d’eccellenza contro emorroidi, flebiti, varici, ma viene utilizzato con successo anche per combattere la cellulite, contro la ritenzione idrica, la fragilità capillare, l’acne rosacea, i calcoli renali, le cistiti, la gotta, l’artrite e i reumatismi non articolari. L’azione della ruscogenina e della neoruscogenina si esprime in una vasocostrizione periferica e in un aumento della resistenza delle pareti dei capillari.

 

In decotto disinfiamma

Assumendo tutti i giorni un decotto di rusco per un periodo di almeno un mese si può ottenere un netto miglioramento in caso di flebiti ed emorroidi, che sono dilatazioni varicose della rete venosa sottomucosa del retto. I vasi si disinfiammano in tempi rapidi e tendono a riacquistare l’aspetto normale per effetto della vasocostrizione. Si consiglia un pizzico di polvere del rizoma da far bollire 5 minuti in una tazza d’acqua. Si beve fuori pasto.

 

Come crema protegge

Il pungitopo viene impiegato con successo nella preparazione di creme contro la couperose, soprattutto in soggetti con pelle molto delicata e che risente degli sbalzi di temperatura. Queste creme possiedono proprietà protettive, lenitive, sfiammanti e rinfrescanti. L’uso quotidiano di una crema al rusco tende a ridurre il rossore restituendo all’epidermide un colorito omogeneo.

 

Come alimento nutre

Da un punto di vista culinario, del pungitopo si possono mangiare anche i giovani getti o polloni, quei germogli avventizi che, a partire da marzo, si sviluppano direttamente sul tronco o ai piedi dell’albero. Noti come “asparagi selvatici” hanno un gusto un po’ amaro e si utilizzano cotti al vapore o lessati, per la preparazione di insalate, minestroni e zuppe, frittate. Sono un vero toccasana per il fegato.

 

Utile anche contro la cellulite

Se si associa l’assunzione del decotto di pungitopo alla sua applicazione in crema su gambe, cosce e glutei si ottiene un’ottima azione anti cellulite.

 

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