Corri ma con cura

corsa_jogging500Come utilizzare al meglio le possibilità del proprio corpo nell’arte del correre, con lo yoga e con  i massaggi più adeguati. L’arte del correre è sempre più diffusa, apprezzata e praticata anche in Italia, a tutti i livelli. Migliaia di appassionati si dedicano con passione a questo sport, preparando meticolosamente le loro performance, informandosi e confrontandosi continuamente per migliorare la loro attività. Tutti i runner sono concordi nel ritenere di estrema  importanza un’ attenzione scrupolosa nei riguardi del proprio corpo, prima, durante e dopo il gesto atletico. Praticare yoga in funzione della corsa significa applicare i principi di asana e pranayama appresi sul tappetino e trasferirli “sulla strada” a nostro vantaggio. “La conoscenza che uno yogi ha del proprio corpo gli permette di correre in maniera consapevole e con il giusto atteggiamento mentale”, ci spiega il nostro esperto Gianmario Aquilino,  massaggiatore e Personal  Trainer presso lo studio Fisiomassage di Milano.

GianmarioAquilino

Gianmario Aquilino

Quando si fonde la corsa all’aspetto olistico tipico della disciplina dello yoga si modifica completamente anche il modo di correre, trasformando lo jogging da semplice sport a pratica di consapevolezza. Si mette da parte un atteggiamento agonistico (che anche i neofiti della corsa solitamente hanno verso se stessi) e si fanno lavorare mente e corpo insieme, come un team affiatato.  Lo yoga  prepara corpo e mente prima della corsa, favorisce il mantenimento di una buona postura durante, infine, praticato dopo, riporta ossigeno ai tessuti muscolari riparandoli da eventuali microtraumi e riallungandoli. Inoltre, attraverso gli esercizi di pranayama, si impara a respirare in modo costante e profondo, sfruttando tutta la capacità polmonare. E se con la corsa si abitua il corpo al movimento e alla fatica, grazie allo yoga si migliora il rendimento, accorciando i tempi di recupero tra un allenamento e l’altro. Ma c’è anche un aspetto psichico da non sottovalutare. Lo yoga esercita equilibrio e consapevolezza: due qualità che possono essere utilizzate nei momenti più difficili della corsa quando, piuttosto che forzare i propri limiti rischiando di farsi male, è meglio sapersi fermare. grazie a una migliore percezione del proprio corpo si è più capaci di sentire quando si avvicina un momento “debole” ed è bene fermarsi per prevenire gli infortuni. Chi corre e pratica yoga, dunque, è nettamente avvantaggiato rispetto ad altri podisti perché ha a disposizione il senso della misura e la capacità di ascoltarsi.

I dolori muscolari

Dolori muscolari, rigidità della colonna e delle articolazioni, mal di schiena, sono tutti elementi da tenere sotto controllo per chi ama correre e pratica costantemente questa disciplina. La cura e l’attenzione nei riguardi del proprio corpo sono di fondamentale importanza non solo per aumentare la resa, ma anche per star bene, che si pratichi a livello amatoriale o agonistico. Muscoli, tendini e articolazioni richiedono un’attenta “manutenzione” da effettuarsi tramite massaggi specifici, pre e post attività. Per esempio, prima degli allenamenti e/o delle gare è necessario che si lavori sulle fasce muscolari, in modo da incrementare la circolazione e il trofismo dei tessuti, che si lavori sulla flessibilità di colonna e articolazioni che di li a poco saranno ampiamente sollecitate. Altrettanto importante è il lavoro post corsa, per rilasciare le tensioni accumulate, ammorbidire i muscoli induriti, eliminare l’acido lattico. Va tenuto conto, inoltre, che le continue vibrazioni prodotte dalla corsa si ripercuotono soprattutto sulla colonna, sulle articolazioni e sulla cervicale, producendo inevitabilmente un effetto che va gestito nel modo più opportuno, con massaggi specifici. Correre con il mal di schiena, soprattutto se cronico, non è consigliato, anche una piccola contrattura nella zona lombare, per esempio, può modificare l’appoggio del piede e di conseguenza la postura e la stessa qualità dell’esercizio fisico. Questo tipo di condizionamenti porta a far lavorare in modo errato muscoli e tendini provocando ulteriori fastidiosi problemi. È quindi importante lavorare con continuità anche sullo stato dei muscoli, per prevenire sul breve periodo (preparazione e defatigante) e programmando sul lungo periodo una serie di trattamenti che li mantengano tonici e reattivi.

La respirazione

Le tecniche di pranayama sono fondamentali. La mattina, appena alzati si può praticare Kapalabhati, che consiste nello spingere ripetutamente e velocemente in dentro i muscoli dell’addome; così si attivano i muscoli respiratori in modo completo ed energizzante. Molto utile per potenziare i muscoli del torace è la respirazione frazionata (Viloma), che aumenta la capacità polmonare e favorisce un ritmo costante nel respiro. In particolare, Viloma I consiste nell’inspirazione frazionata, e Viloma II, è l’espirazione frazionata. Dopodiché  per allenare il respiro profondo, si può praticare Ujjayi, che rende elastici tutti i muscoli implicati nella respirazione. Per i più esperti, si possono introdurre delle ritenzioni del respiro (Kumbhaka) a polmoni pieni e vuoti le quali allenano a ovviare alla mancanza di fiato che si può verificare correndo e per evitare di trovarsi in apnea.

I massaggi

Un altro fattore è quello che riguarda i massaggi, spesso non pienamente considerato: il sottoporsi frequentemente ad una pratica ben eseguita, porta ad una nuova consapevolezza, una percezione maggiore, che riguarda l’intero sistema psicofisico. Questo è il modo migliore per conoscere i propri punti deboli nonché i punti di forza, innescando un processo di auto miglioramento e di monitoraggio continuo e scrupoloso di sé stessi, del proprio corpo, dei meccanismi mentali e degli atteggiamenti inconsci che spesso ci limitano, non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana. Il termine resilienza, spesso utilizzato, a ragione, nel contesto della corsa, indica la capacità di superare le difficoltà, la capacita di adattamento che nasce dall’essere contemporaneamente forti e flessibili. Questo può essere sviluppato non solo nella pratica stessa, istruttiva in quanto esperienza di vita, ma anche nelle tecniche psico corporee come il massaggio, lo Yoga, che non hanno solo una funzione di supporto: ci rendono consapevoli, in modo concreto, tangibile di chi siamo, di quali sono i nostri limiti e soprattutto le nostre possibilità.

 

trevaini50 Silvia Trevaini

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