Massaggiare significa avere un contatto intimo con l’altra persona; il corpo conserva le nostre memorie e il tocco dell’altro può riattivarle. Fondamentale è il rapporto di fiducia che si instaura tra il massaggiatore e la persona, facendo sì che essa si abbandoni totalmente, ricevendo quei benefici psichici e fisici attraverso un linguaggio che non conosce ipocrisie o inganni: IL TATTO. Ne parliamo insieme a Roberto Caprile, presidente di Prosperae, l’ente formazione massaggiatori, che quotidianamente forma massaggiatori professionisti e affronta questa tematica fondamentale del rapporto tra massaggiatore e cliente.
Il corpo parla da sé. Al di là della comunicazione verbale, vi sono molti messaggi non verbali che passano attraverso il nostro corpo: il modo di tenere le spalle, l’irrigidimento del collo, la contrazione della mascella, la postura in generale possono raccontare molto delle modalità relazionali di una persona. Il massaggio può aiutare a sciogliere le tensioni, consentendo il fluire delle emozioni e dell’energia vitale.
Noi tutti abbiamo dei modi di fare abitudinari, cose che abbiamo ripetuto così spesso durante la vita da lasciare letteralmente un’impronta storica sulle membrane del corpo, i tessuti connettivi che mantengono ogni cosa al suo posto all’interno di noi. Sotto forma di impressioni di vita, queste membrane immagazzinano le azioni e le esperienze ripetitive, oltre alle emozioni e alle idee che ormai si sono consolidate. Nella nostra mente e nel nostro corpo noi portiamo tutta la nostra storia. Una parte di essa si riferisce al presente, un’altra è obsoleta e ci lascia bloccati nelle convinzioni e nelle membrane e quindi funzioniamo e ci comportiamo secondo una vecchia immagine di noi basata su quel che eravamo. Il corpo inoltre può essere vissuto come sede del dolore, della malattia, degli eccessi,ma anche come elemento di bellezza, come strumento preposto al continuo bisogno umano di accettazione e conferma.
Il corpo è la parte visibile su cui esercitare una serie di tecniche benefiche che agiscono su vari livelli. Queste portano a migliorare il nostro aspetto fisico, a ritemprare un corpo stanco, a sedare il dolore, a purificarci da scorie e tossine, a ridarci vitalità ma in realtà il corpo è inscindibile da quella parte invisibile, energetica che si riflette sulla psiche. Non possiamo quindi escludere che nel momento in cui beneficiamo di un massaggio per sciogliere delle contratture muscolari, per migliorare la circolazione, per eliminare eventuali inestetismi, automaticamente ci sentiamo più rilassati, più sicuri di noi stessi, più coccolati, più energici. Di conseguenza, non dobbiamo sottovalutare che l’insorgere di una contrattura, di un disturbo, di un inestetismo possano essere stati originati da un atteggiamento mentale non corretto, da un rapporto sbagliato con noi stessi o con gli altri. Difficile quindi operare un intervento sul corpo senza prendere in considerazione l’individuo nella sua globalità. Più il corpo e le sue funzioni vengono frazionati, più le modalità di intervento diventano in grado di agire sul frammento ma perdono di vista le interconnessioni e di conseguenza l’intero.
Il massaggio è capacità di ricevere, ci offre un’opportunità di “donarci” ciò di cui abbiamo bisogno. Attraverso il corpo si può arrivare alla psiche e viceversa la psiche inscrive tutto il vissuto conscio e inconscio sul corpo. Il massaggio ci fornisce la chiave per leggere ciò che portiamo scritto su di esso e instaura un dialogo armonico tra corpo e mente. Questa decodifica viene attivata da un mezzo molto semplice: le mani. La mano ascolta, trasmette, riceve, calma, lenisce, sblocca. E dunque il tocco terapeutico su zone dove ristagnano blocchi e tensioni può permettere di ricomporre l’integrità psicosomatica dell’individuo. Il corpo parla da sé, abbiamo detto. Il modo di tenere le spalle, l’irrigidimento del collo, la contrazione della mascella possono rivelare molto del carattere di una persona; le tensioni quotidiane a cui si è sottoposti si somatizzano nei tessuti profondi riducendone la risposta vitale. Il massaggio tocca contemporaneamente sia il livello fisico che quello emozionale e psicologico. Al termine di una seduta di massaggio, tutte le componenti di una persona tendono all’equilibrio: il corpo è rinvigorito e tonificato, la mente è calma, la persona è più in contatto con le proprie emozioni. Quando il fisico è in ordine anche la psiche lo è e viceversa.
Il massaggio ha lo scopo di alleggerire le difese dell’Io profondo, di sciogliere le tensioni e consentire il fluire delle emozioni e dell’energia vitale. Gli effetti di un buon massaggio, a livello psicologico, sono di vario genere.
EFFETTO CALMANTE: il massaggio agisce sul sistema nervoso, calmando le personalità tese. La frizione manuale ha un chiaro effetto sedativo. La pelle riconosce gli stimoli esterni e, quindi, anche il piacevole contatto della mano durante una seduta di massaggio, attraverso le migliaia di recettori sensoriali che la ricoprono. Essi portano le impressioni di contatto e calore direttamente al cervello attraverso i nervi afferenti, il cervello stimola le ghiandole a produrre endorfine, l’impressione generale è quella di calma, decongestione, attenuazione del dolore.
EFFETTO STIMOLANTE: il massaggio tonifica le personalità depresse. La mancanza di movimento porta ad una progressiva atrofia dell’apparato muscolare e, di conseguenza, ad una diminuzione della funzionalità e dell’attività delle cellule. Questa inattività porta al ristagno dei liquidi negli spazi intercellulari e, di conseguenza, a fenomeni di edema. Il massaggio ha lo scopo di tenere in movimento i liquidi intercellulari impedendone il ristagno e di evitare la degenerazione fibrosa delle masse muscolari inattive.
EFFETTO DECONGESTIONANTE: il massaggio favorisce il movimento del sangue dall’estremità verso il cuore, favorendo l’accelerazione dei processi di escrezione e, di conseguenza, l’eliminazione delle sostanze tossiche presenti all’interno del nostro corpo. Il drenaggio a livello fisico corrisponde, su un piano psicologico, ad una aumentata possibilità di lasciare andare emozioni e pensieri negativi che, se trattenuti e accumulati, creano tensioni e malessere.
EFFETTO NEUROTONICO: il contatto delle mani sulla pelle durante il massaggio trasmette sensazioni ripetute all’infinito; le mani, sfiorando e frizionando ripetutamente, stimolano ogni corpuscolo tattile. Le sensazioni ricevute affluiscono al sistema nervoso centrale che le elabora, le trasforma, le memorizza, creando una fonte di attività fisica e psichica. Il massaggio è una specie di ricarica per le nostre “batterie nervose” il che spiega perché, dopo una seduta, si prova una sensazione di benessere e vivacità. Il massaggio deve essere fluido, le mani non dovranno mai interrompere il contatto. La sensazione sarà di benessere generale, distensione mentale, equilibrio con se stessi.
Silvia Trevaini
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