Percorso di perfezione alimentare: da mangiare di tutto a nutrirsi di luce

digiuno!Che il trend salutista non fosse affatto una moda passeggera ce ne siamo resi conto già da un po’. I modi della sua evoluzione sono però sorprendenti. I cambiamenti delle nostre abitudini stanno scuotendo anche il mercato tradizionale del food&beverage.  Inoltre si ritiene comunemente che la norma sia mangiare carne e chi non se ne nutre viene definito vegetariano. Si sa che esistono anche i vegani, sebbene in molti non conoscano la differenza tra questi ultimi e i vegetariani. La realtà degli stili di alimentazione è molto più varia e, per questo, interessante. Ma vediamo i vari step, le varie scelte  che fanno le persone con la loro alimentazione, e ne parliamo con il nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni:

bogoniDA ONNIVORO A VEGETARIANO
Questo è il punto di ingresso della maggior parte delle persone che desiderano intraprendere il proprio Percorso di Perfezione Alimentare.
È il primo passo, ma anche il più importante, semplicemente perché significa mettersi in cammino.

In particolare, la scelta di eliminare carne e pesce dalla propria dieta porta ad indiscutibili benefici alla Salute, ma soprattutto è indicazione di Consapevolezza e Compassione verso il Pianeta e gli animali che lo abitano.

DA VEGETARIANO A VEGANO
Un vegetariano ha buone ragioni sia etiche che salutistiche per eliminare dalla sua dieta i derivati animali: latte, latticini, uova e miele. La parte impegnativa di questa transizione ad una dieta vegana è solitamente superare la dipendenza dalla caseina, la proteina del latte che troviamo concentrata anche nei formaggi.

La caseina è una colla che intasa lentamente l’intestino, compromettendo la capacità dei villi intestinali di assorbire i nutrienti.

Superare l’affermazione semplicistica “A me i formaggi piacciono” consente di ridurre significativamente la quantità di muco presente nel proprio corpo e raggiungere uno stato di Benessere prima sconosciuto.

DA VEGANO A VEGANO CRUDISTA
La cottura è l’invenzione dell’uomo che gli ha consentito di mangiare tutto quanto non era per lui commestibile.
Di fatto però riduce il cibo ad un’indistinta massa calorica, distruggendo proteine ed enzimi.
L’alternativa crudista invita al consumo di prodotti vegetali crudi o essiccati a bassa temperatura, e lascia quindi intatte tutte le proprietà nutrizionali di frutta, verdura e semi a guscio.
Inoltre, eliminare in questa fase anche cereali e legumi, difficilmente consumabili crudi, significa liberarsi da alimenti troppo proteici ma anche del glutine, verosimile causa delle malattie neurodegenerative in tarda età.
Tra i vegani crudisti è consueto l’utilizzo degli estrattori di succo, che sono in grado di mantenere invariate le caratteristiche dei vegetali privandoli della parte fibrosa e quindi azzerando il “costo” della digestione.

DA VEGANO CRUDISTA A FRUTTARIANO CRUDISTA
Anche se l’informazione non è mai stata resa pubblica, da oltre un secolo è noto che l’invecchiamento è un progressivo accumulo di sali minerali insolubili nelle arterie e nei tessuti.
Le arterie si irrigidiscono e restringono, compromettendo la funzionalità degli organi per il ridotto afflusso sanguigno, le articolazioni si induriscono, i legamenti perdono elasticità, la pelle avvizzisce e… un giorno ci scopriamo vecchi!
Questi minerali provengono dall’alimentazione, in particolare dall’ingestione del fusto e delle radici delle piante, che ne sono molto ricche (insalata, sedano, carote, finocchi, rapanelli…).
Inoltre le piante difendono sé stesse ed i loro cuccioli, i semi, con delle fitotossine che dovrebbero scoraggiarne il consumo da parte degli animali, o almeno da parte di quelli che non posseggono un apparato digerente da erbivori.

Il fruttariano crudista riconosce che l’uomo è una scimmia fruttivora e mangia solo i frutti, che la pianta offre all’animale in cambio di un’opera di disseminazione: frutta dolce, frutta ortaggio e frutta grassa (compreso l’olio di oliva).

Inizialmente molti fruttariani utilizzano la cottura per consumare anche le melanzane e facilitare la loro transizione al fruttarismo riproducendo, con la farina di platano, svariati noti prodotti da forno.

DA FRUTTARIANO CRUDISTA AD ALIMENTARSI DI PRANA
Il Prana o Chi è l’energia onnipresente che, nella tradizione orientale, consente di raggiungere lo stato del Bi-Gu, sopravvivere cioè solo con il minimo ricambio dell’acqua persa con la respirazione e la sudorazione.
Oggi possiamo trovare un riscontro scientifico negli studi del Dott. Pollock, che ha evidenziato la capacità dell’acqua presente nel nostro organismo di caricarsi elettricamente come una batteria in presenza della luce. Del resto, null’altro che elettricità hanno bisogno le nostre cellule per sopravvivere e riprodursi.
Peraltro già Rudolf Steiner, oltre un secolo fa, sosteneva che il cibo è solo uno stimolo. Di fatto “ci attraversa”, ma non ne tratteniamo null’altro che l’informazione che reca con sé nell’acqua che contiene, con la quale poi sintetizziamo la struttura del nostro corpo dai raggi cosmici.
Comunque, al di là di una possibile spiegazione e che si abbia o meno l’apertura mentale per accettarla, esistono al mondo molte persone che hanno trascorso diversi anni con qualche bicchiere di acqua al giorno, o magari altri liquidi dall’apporto calorico e nutrizionale trascurabile.
Infatti, nutrirsi solo di liquidi, ma contando sulle sostanze in questi contenuti, colloca diversamente nella categoria dei “liquidariani”.
Quest’ultimo livello alimentare è riservato a chi ha già svolto un lavoro su sé stesso, finalizzato a rimuovere Credenze Limitanti quali “se non mangio, muoio” e prevede una fase di iniziazione in cui si attiva l’alimentazione pranica, astenendosi da cibo ed acqua per alcuni giorni.
È peraltro necessario essere guidati da una persona esperta, per non ritrovarsi con un’alimentazione disturbata o danni anche irreversibili al proprio organismo.

trevaini50Silvia Trevaini

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