La paura della paura è un meccanismo psicologico molto frequente. Si tratta come dice la parola stessa dell’avere paura di percepire paura. Dello sviluppare una tale intolleranza alla sola possibilità di poter provare paura, tanto da arrivare al punto di iniziare a pensarci in modo quasi ossessivo, e mettere in moto una serie di comportamenti protettivi e di evitamento, atti a scongiurare ogni possibile ed ipotetica fonte di pericolo. Il nome della paura della paura è: ansia anticipatoria. L’ansia anticipatoria si può manifestare al pensiero di dover fronteggiare qualcosa che percepiamo come pericoloso o rischioso o incerto: un esame, una nuova conoscenza, un viaggio, un colloquio di lavoro. La mente crea delle immagini negative di scenari futuri, prima ancora che quello stato diventi reale. Queste immagini mentali anticipatorie pessimistiche producono emozioni disturbanti che possono influenzare la nostra quotidianità. Chi soffre o ha sofferto di attacchi di panico conosce molto bene la paura della paura: in questo caso, il timore è che recandosi nel luogo, o avvicinandosi alla situazione, in cui generalmente si sperimenta un attacco di panico, il sintomo si possa nuovamente scatenare, anticipando così addirittura lo scatenamento dell’attacco stesso. L’ansia anticipatoria e gli attacchi di panico sono quindi strettamente correlati e vanno a creare un circolo vizioso che si autoalimenta.
Come funziona l’ansia anticipatoria e quali sono i sintomi più comuni
L’Ansia Anticipatoria è una sensazione di terrore e di disagio al solo pensiero di affrontare una situazione percepita come pericolosa o spiacevole. Questo fa sì che la persona, per non provare questa spiacevole sensazione, comincerà ad evitare tutti i luoghi o le situazioni che la fanno sentire così. Naturalmente non per tutti è così: tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo provato Ansia Anticipatoria. Ciò non vuole dire che non va bene. Questo sintomo può diventare invalidante nel momento in cui ci limita le azioni quotidiane. Colui che inizia a soffrire di tale meccanismo psicologico, passa molto del proprio tempo a pensare alla paura, a quanto provarla sia spaventoso, e alla possibilità di poterla esperire nelle più svariate situazioni e luoghi. Ciò significa che a forza di pensarci, nella propria mente tale individuo finirà inevitabilmente con l’ingigantire i propri pensieri connessi alla paura, e ciò porterà a percepirla molto più spaventosa di quanto sarebbe realmente, tanto più ingestibile e fin troppo possibile rispetto a quanto sarebbe nella realtà. Spesso, per chi soffre di ansia anticipatoria, la vita si trasforma in una tortura autoinflitta: mani sudate, battito accelerato del cuore, e tremori sono fra i sintomi più diffusi, ma ce ne sono altri, sia mentali che fisici. Ecco i principali: irritabilità e fretta costanti; visione pessimistica del futuro; umore ballerino; senso di colpa; senso di impotenza; tristezza; preoccupazione costante; stanchezza costante; disturbi allo stomaco; cefalee frequenti; insonnia; stanchezza cronica
Cosa si nasconde dietro la paura della paura
L’ansia anticipatoria è legata essenzialmente alla voglia di controllare tutto. La preoccupazione non è qualcosa di negativo in sé, perché serve a delineare una strategia di fronte a una situazione che richiede o un atteggiamento preventivo o particolare, come per esempio guadagnare per poter pagare l’affitto a fine mese. Il problema nasce quando la preoccupazione si trasforma in un turbine di pensieri negativi ripetitivi e sterili o si retro alimenta dell’interpretazione distorta degli eventi, per esempio la paura continua di fronte al prossimo viaggio aereo del figlio. Nella nostra società, con i ritmi frenetici che ci vengono dettati, soffrire di ansia anticipatoria è abbastanza comune. Si è persa la capacità di attendere e si hanno reazioni di protesta se si deve aspettare, spesso esagerate. Durante la giornata si accumulano tensioni proprio per l’accelerazione a cui tutti noi siamo sottoposti.
Come superare la paura della paura
Per fortuna, è possibile affrontare questa forma d’ansia con strumenti adeguati e alla portata di tutti, che ci permettano di mantenere uniti e collegati corpo e mente. A volte è possibile riuscirci da soli, ma altre volte l’aiuto di una psicoterapia può essere la via più efficace da percorrere.
Ecco alcuni consigli:
– l’attività sportiva in generale, la respirazione controllata o guidata, lo yoga o la mindfulness sono ottimi stratagemmi per ridurre l’ansia, per stare con la nostra attenzione sul corpo anziché sui pensieri, e aiutarlo a rilassarsi. Ciò è molto utile anche per contrastare la sensazione di tensione corporea dovuta all’ansia. Queste tecniche vanno però apprese e allenate in momenti di calma e di tranquillità, per essere poi utilizzate in maniera efficace in caso di bisogno. Imparare a fermare il fiume dei propri pensieri e porsi le giuste domande è un secondo passaggio molto importante per quando i sintomi cognitivi sono più accentuati;
– spostare il focus dell’attenzione, distrarsi, cercando magari la compagnia di persone con cui stiamo bene. Spesso, sentire che anche le altre persone hanno preoccupazioni o ansie ci fa sentire meno soli nell’affrontare il nostro problema;
– è essenziale modificare l’atteggiamento mentale di paura e angoscia che si sta vivendo, cercando di riconoscere gli aspetti positivi e sfidanti della situazione da affrontare;
– abituarsi all’incertezza e all’imprevisto, cogliendone anche gli aspetti vitali;
– concentrarsi sul qui e ora, proprio come insegna la mindfulness, è uno dei modi migliori per imparare a gestire l’imprevisto e una vita fatta, inevitabilmente, di incertezze;
– rafforzare propria autostima: a questo link trovi dei consigli utili per avere cura della propria autostima.
Silvia Trevaini
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